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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 2.1896

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Fasc. I
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Mazzanti, Ferdinando: La scultura ornamentale romana nei bassi tempi, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.19208#0074

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FERDINANDO MAZZANTI

di Calisto, di Prassede, di Pudenziana, ecc., i mausolei di Sant'Elena e di Santa Co-
stanza, ecc. In una parola, i numerosi monumenti sorti in quest'epoca ne fanno ampia
testimonianza, ed è forza ammettere quindi che essi avranno esercitato una grande influenza
su tutte la arti, non soltanto fra le vicine popolazioni del Lazio, ma eziandio sulle genti

Le transenne della tribuna dei Rostri dell'Arco di Costantino (secolo iv)

d'ogni razza che qui accorrevano in frequenti e numerosi pellegrinaggi. Quando Costantino
trasferì la sede dell'impero in Bisanzio, condusse seco i più abili artefici che lavorarono
febbrilmente a trasformare ed ampliare quella città, rendendola in breve simile a Roma;
e l'arte costantiniana, trapiantata nell'estremo lembo d'Europa di fronte alle rive occiden-
tali dell'Asia, andò man mano trasformandosi, e divenne poi, per opera di greci artefici,
vera arte bizantina.

Ma non così in Roma, ove l'arte per tutto il IV e v secolo mantenne le pure forme latine
ed anche nei secoli appresso, quando Bisanzio riverbera la sua luce sul mondo, Roma ne è
appena sfiorata da un pallido riflesso, come sarà dimostrato a suo luogo.

Molti confondono l'arte costantiniana con la bizantina, anzi vanno più oltre chiamando
bizantine opere d'arte create qui in Roma prima che la sede dell'impero fosse trasferita in
Bisanzio !

Parmi quindi necessario uno studio accurato dei monumenti romani del tempo di Co-
stantino, perchè in essi troveremo i primi indizi di quel nuovo stile latino che va grada-
tamente svolgendosi, liberandosi dalle vecchie forme dell'arte
pagana, epurandosi man mano da quanto di goffo e di amma-
nierato la decadenza era venuta affastellando nelle opere d'arte.

Disgraziatamente molti degli edifìzi costantiniani più impor-
tanti sono completamente scomparsi per dar luogo ad altri
non meno grandiosi, ma di stile diverso. Le successive aggiunte
e modificazioni apportate a quelli superstiti poco lasciarono
intatto; tuttavia qualche preziosa reliquia possiamo ancora mo-
strare e qualche avanzo raccogliere qua e là, tanto da fissare la
nota caratteristica che distingue lo stile costantiniano o neo-latino.

Ed incominceremo da due edifìzi civili: l'arco di Costantino
e la basilica di Massenzio.

L'anno 332 il Senato ed il popolo romano, per commemorare
la vittoria di Costantino contro Massenzio, innalzarono quest'arco
trionfale con grande ingegno composto, servendosi di parti tolte
ad altri edifìzi. Tralasciando di parlare delle sculture (che ciò
ci trascinerebbe in altro campo assai più vasto), osserveremo nelle parti ornamentali di questo
edifìcio tre stili diversi: vi sono le parti raccogliticce di stile classico; vi sono le parti imi-
tative che si dovettero aggiungere ed accompagnare a quelle; e, finalmente, vi sono le parti
create nell'erezione dell'arco, ed in queste noi troviamo qualche cosa che si discosta già dall'arte
pagana: e sono gl'intagli delle gole dei grandi archivolti, uno a foglie acuminate e l'altro
con ornato arieggiante una serie di doppie arcatine; osservasi pure la gola dei piedistalli
il cui profilo sgarbato presenta però una nota caratteristica.

Mostre dell'arco di Costantino
 
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