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FERDINANDO MAZZANTI
Capitello in S. Costanza (sec. iv
Fra l'uno e l'altro lavoro corsero circa 40 anni, eppure il cambiamento di stile vi è
o-ià così sensibile che colpisce a prima vista.
E qui torna acconcio ed opportuno descrivere l'unico editizio
costantiniano pervenuto sino a noi senza alterazioni ed ancor quasi
intatto; è questo il mausoleo di Santa Costanza sulla via Nomen-
tana, in cui si custodiva uno dei sarcofagi sopradescritti. Si com-
pone questo edilizio di una volta centrale emisferica sostenuta da
24 colonne in granito, accoppiate due a due nel senso dei raggi,
e di una volta anulare che le gira intorno. Il mosaico della volta
centrale è scomparso, ma se ne può vedere il disegno nell'opera
del Ciampini; la volta anulare invece ha tutte le sue decorazioni
musive perfettamente conservate, ed è della più grande importanza
per la storia dell'arte decorativa, trovandosi in essa quegli scom-
parti a croci, a stelle, a circoli tangenti o concatenati, che diedero
origine a quei motivi ornamentali ad intrecciature, propri dell'arte
dei bassi tempi, ove ebbero larga applicazione nella scultura ornamentale, come a suo luogo
verrà dimostrato.
Ma i mosaici non sono la sola attrattiva di codesto edilizio; in esso vedesi il primo
esempio di archi girati sopra colonne isolate; si ammirano —
pure 12 bellissimi capitelli d'ordine composito, tutti eguali
ed intatti, così da far ritenere che siano stati lavorati
sul posto da abili scultori dell'epoca.
Gli altri monumenti cristiani del iv secolo cangia-
rono forma od aspetto; tuttavia in essi qualche avanzo
della prima costruzione loro ancora si rinviene; vedesi
in San Lorenzo fuori le mura un pluteo, che ha il suo
compagno nel Museo Nazionale romano alle Terme, di
stile identico agli ornati della basilica di Costantino.
Nell'oratorio di Equizio esistono ancora al posto i
bei trafori di finestra, e quantunque assai danneggiati vi
si riconosce ancora l'elegante disegno a tre fila di anelli
concatenati che ne riempiva il vano.
Nello stesso edifìcio si conservano ancora in buono
stato due delle belle tranzenne che compor dovevano il
recinto del presbiterio; quella centrale è ad arcatine tra-
forate disposte in più giri attorno ad un foro centrale a
guisa di una rosa, o, meglio, di una dalia; sopra la sua
superfìcie corre una treccetta svojgendosi e riannodandosi
da un'arcatina all'altra; la seconda tranzenna è a liste crociate del tipo classico, e corri-
sponde in altezza e grossezza alla precitata. Mi sono creduto in dovere di ricomporre l'elegante
Traforo di finestra nell'oratorio di Equizio
(secolo iv)
Ricostruzione di un recinto marmoreo dell'oratorio di Equizio (secolo iv)
FERDINANDO MAZZANTI
Capitello in S. Costanza (sec. iv
Fra l'uno e l'altro lavoro corsero circa 40 anni, eppure il cambiamento di stile vi è
o-ià così sensibile che colpisce a prima vista.
E qui torna acconcio ed opportuno descrivere l'unico editizio
costantiniano pervenuto sino a noi senza alterazioni ed ancor quasi
intatto; è questo il mausoleo di Santa Costanza sulla via Nomen-
tana, in cui si custodiva uno dei sarcofagi sopradescritti. Si com-
pone questo edilizio di una volta centrale emisferica sostenuta da
24 colonne in granito, accoppiate due a due nel senso dei raggi,
e di una volta anulare che le gira intorno. Il mosaico della volta
centrale è scomparso, ma se ne può vedere il disegno nell'opera
del Ciampini; la volta anulare invece ha tutte le sue decorazioni
musive perfettamente conservate, ed è della più grande importanza
per la storia dell'arte decorativa, trovandosi in essa quegli scom-
parti a croci, a stelle, a circoli tangenti o concatenati, che diedero
origine a quei motivi ornamentali ad intrecciature, propri dell'arte
dei bassi tempi, ove ebbero larga applicazione nella scultura ornamentale, come a suo luogo
verrà dimostrato.
Ma i mosaici non sono la sola attrattiva di codesto edilizio; in esso vedesi il primo
esempio di archi girati sopra colonne isolate; si ammirano —
pure 12 bellissimi capitelli d'ordine composito, tutti eguali
ed intatti, così da far ritenere che siano stati lavorati
sul posto da abili scultori dell'epoca.
Gli altri monumenti cristiani del iv secolo cangia-
rono forma od aspetto; tuttavia in essi qualche avanzo
della prima costruzione loro ancora si rinviene; vedesi
in San Lorenzo fuori le mura un pluteo, che ha il suo
compagno nel Museo Nazionale romano alle Terme, di
stile identico agli ornati della basilica di Costantino.
Nell'oratorio di Equizio esistono ancora al posto i
bei trafori di finestra, e quantunque assai danneggiati vi
si riconosce ancora l'elegante disegno a tre fila di anelli
concatenati che ne riempiva il vano.
Nello stesso edifìcio si conservano ancora in buono
stato due delle belle tranzenne che compor dovevano il
recinto del presbiterio; quella centrale è ad arcatine tra-
forate disposte in più giri attorno ad un foro centrale a
guisa di una rosa, o, meglio, di una dalia; sopra la sua
superfìcie corre una treccetta svojgendosi e riannodandosi
da un'arcatina all'altra; la seconda tranzenna è a liste crociate del tipo classico, e corri-
sponde in altezza e grossezza alla precitata. Mi sono creduto in dovere di ricomporre l'elegante
Traforo di finestra nell'oratorio di Equizio
(secolo iv)
Ricostruzione di un recinto marmoreo dell'oratorio di Equizio (secolo iv)