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ticali, precisamente come nei trafori dell'oratorio di Equizio, ma con questa differenza, che
gli anelli sono fra loro riannodati, e la fascia o nastro che li compone è striata da due
solchi a piani obliqui, i quali seguono sempre il movimento di questi nastri in tutti i loro
complicati giri, ciò che aggiunge eleganza e leggiadria a tutto l'intreccio. Questo genere
di decorazione a listelli striati vedremo poi quale sviluppo prese in epoca più tarda.
Nel Museo cristiano Lateranense trovasi il bellissimo Pax-Christi che qui riproduco. Di
molti trafori ad arcatine impiegati per chiusure di finestre o davanti d'altare vorrei parlare,
ma la tirannia dello spazio non me lo consente.
Secolo YI.
Nello Stadio Palatino sterrato interamente da pochi anni, vennero in luce costruzioni del
tempo di Teodorico. Fra queste rimarchevoli sono gli avanzi di colonne scanalate a spire
eUcm^^i
Capitelli del vi secolo ai Monti fu incominciata
San Martino ai Monti Stadio Palatino San Lorenzo (la papa Simmaco Sili finire
(San Simplicio) (leodorico) (Pelagio li) 1 1
del secolo v, proseguita sul
principio del vi, ebbe compimento sotto papa Ormisda: ciò è confermato dai bolli impressi
sui tegoloni del tetto col nome di re Teodorico. Essa conserva ancora nell'insieme il tipo
delle basiliche del secolo precedente, ma nei dettagli architettonici di essa si scorge l'arte
già avviata a quella maggior rie-
chezza che caratterizza la scultura '
struzione del tempio. Il garbo del „ . . , „ ,r . ,f ,.
1 n Cornicione dellabside di San Martino ai olenti
capitello leggermente inflesso a
campana, la frastagliatura delle foglie aguzze scolpite a piani sfaccettati, la magrezza dei
caulicoli e dei fiori che adornano l'abaco, sono caratteri che distinguono bene i capitelli
del vi secolo, come verremo constatando man mano. L'influenza bizantina incomincia a
farsi sentire sull'arte romana. Nè meno rimarchevole dei capitelli è il cornicione che gira
all'esterno dell'abside, formato da mensoloni intagliati sorreggenti delle lastre di marmo
scolpite a cassettoni poco sfondati, entro i quali si vedono dei rozzi mascheroni alternati
con altri ornati con foglie o ramoscelli, e la fronte di queste lastre va ornata da una gola
intagliata e da una fusaruola.
Ma per conoscere bene i lavori ornamentali del vi secolo basta fare una gita in San
Clemente; ivi esistono cimeli preziosissimi, resti dell'antica basilica che fu incendiata dalle
ticali, precisamente come nei trafori dell'oratorio di Equizio, ma con questa differenza, che
gli anelli sono fra loro riannodati, e la fascia o nastro che li compone è striata da due
solchi a piani obliqui, i quali seguono sempre il movimento di questi nastri in tutti i loro
complicati giri, ciò che aggiunge eleganza e leggiadria a tutto l'intreccio. Questo genere
di decorazione a listelli striati vedremo poi quale sviluppo prese in epoca più tarda.
Nel Museo cristiano Lateranense trovasi il bellissimo Pax-Christi che qui riproduco. Di
molti trafori ad arcatine impiegati per chiusure di finestre o davanti d'altare vorrei parlare,
ma la tirannia dello spazio non me lo consente.
Secolo YI.
Nello Stadio Palatino sterrato interamente da pochi anni, vennero in luce costruzioni del
tempo di Teodorico. Fra queste rimarchevoli sono gli avanzi di colonne scanalate a spire
eUcm^^i
Capitelli del vi secolo ai Monti fu incominciata
San Martino ai Monti Stadio Palatino San Lorenzo (la papa Simmaco Sili finire
(San Simplicio) (leodorico) (Pelagio li) 1 1
del secolo v, proseguita sul
principio del vi, ebbe compimento sotto papa Ormisda: ciò è confermato dai bolli impressi
sui tegoloni del tetto col nome di re Teodorico. Essa conserva ancora nell'insieme il tipo
delle basiliche del secolo precedente, ma nei dettagli architettonici di essa si scorge l'arte
già avviata a quella maggior rie-
chezza che caratterizza la scultura '
struzione del tempio. Il garbo del „ . . , „ ,r . ,f ,.
1 n Cornicione dellabside di San Martino ai olenti
capitello leggermente inflesso a
campana, la frastagliatura delle foglie aguzze scolpite a piani sfaccettati, la magrezza dei
caulicoli e dei fiori che adornano l'abaco, sono caratteri che distinguono bene i capitelli
del vi secolo, come verremo constatando man mano. L'influenza bizantina incomincia a
farsi sentire sull'arte romana. Nè meno rimarchevole dei capitelli è il cornicione che gira
all'esterno dell'abside, formato da mensoloni intagliati sorreggenti delle lastre di marmo
scolpite a cassettoni poco sfondati, entro i quali si vedono dei rozzi mascheroni alternati
con altri ornati con foglie o ramoscelli, e la fronte di queste lastre va ornata da una gola
intagliata e da una fusaruola.
Ma per conoscere bene i lavori ornamentali del vi secolo basta fare una gita in San
Clemente; ivi esistono cimeli preziosissimi, resti dell'antica basilica che fu incendiata dalle