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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 2.1896

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Fasc. I
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Mazzanti, Ferdinando: La scultura ornamentale romana nei bassi tempi, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.19208#0086

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FERDINANDO MAZZANTI

a quelli del Yl anche alcuni del Y secolo, avanzo della prima costruzione del ponte. Tenendo
conto delle parti appartenenti al yi secolo, si vede come i suddetti parapetti fossero costi-
tuiti da solidi pilastri scorniciati sulla fronte, tagliati circolarmente nella parte superiore,
alternati questi con lastroni scorniciati racchiudenti dei rombi; pilastri e plutei veggonsi

ornati con rozzissimi motivi orna-
mentali ricavati con esercizi di com-
passo. Sono circoli concentrici, croci
greche, rose a sei foglie, stelle, gi-
relli, ecc., che dimostrano l'imperizia
degli artefici e la povertà dell'arte;
essi sono però un indizio prezioso
per classificare gli ornati che qui
appresso descriveremo.

Nella basilica di San Lorenzo,
circa 15 anni più tardi, Pelagio II
faceva eseguire importanti lavori, per
Pluteo del vi secolo nelle Grotte Vaticane i quali 1' edifìcio Cambiò forma ed

aspetto: vi fece il matroneo ed il
mosaico sopra l'abside. Nel matroneo si notano molte trabeazioni imitate dall'antico con
quella scultura languida e sfumata nei contorni che vedemmo essere propria e caratteristica
dei marmorari del vi secolo. Tengono in seguito i due piedestalli ed i due capitelli delle
colonne in porfido che fronteggiano il sopradetto mosaico, i pulvini che sorreggono gli
archi, ornati a bassissimo rilievo e due piedistalli dell'ordine inferiore. Alcuni pilastrini
ornati di stelle, rose e croci greche, aventi molta analogia con gli ornamenti del ponte di
Narsete, si trovano sparsi per quella basilica. (Yedi pag. 55).

Sul monte Soratte, presso l'antichissima chiesa di San Silvestro, Gregorio Magno costruì
un convento che venne demolito e poscia ricostruito dai Longobardi ; ivi esistono due capi-
tell^ assai r<)zzi^ orna^ rivel^n^ ^

spetto fine, elegante e dirò così smerlettato. coi

.... ,, , ,. , ,. , . Capitello del tempo di Gregorio Magno

contorni a spigoli vivi, nettamente distaccati dal (tìne ^1 vx secolo)

fondo, assume invece un aspetto languido e

come sfumato nei contorni; la foglia di acanto, così profusamente adoperata dagli artisti
bisantini, qui non la troviamo adoperata che nei soli capitelli corinzi, e questi, alla loro
volta, hanno sempre forme e proporzioni classiche, ne mai degenerano in quelle forme fan-
tastiche e strane particolari all'arte bisantina. Qui sono banditi i fregi a palmette e fiori di
loto, di rado si incontrano croci greche, quasi sempre di forma latina; panni quindi doversi
riconoscere un'arte locale che sentì l'influenza dell'arte bisantina, che si adattò al gusto
dominante nelle opere ornamentali del vi secolo, ma ne rimane distinta per caratteri suoi
speciali, alla stessa guisa che i marmorari romani del secolo xm sentirono l'influenza del-
l'arte ogivale, vi si adattarono in parte, ma conservarono sempre un carattere proprio che
distingue le opere loro da quelle create contemporaneamente in altri centri artistici.
 
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