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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 2.1896

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Fasc. I
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Mazzanti, Ferdinando: La scultura ornamentale romana nei bassi tempi, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.19208#0090

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FERDINANDO MAZZANTI

romano l'anno 680 per la liberazione della peste,
nulla rimane all' infuori del mosaico rappresentante
San Sebastiano, a cagione dell' essere stato rimosso
dal posto in epoca Barocca, i marmi cangiarono forma
ed aspetto, e forse sotto quelli che attualmente com-
pongono l'altare si trovano nascosti gli ornamenti
del yii secolo. Dietro l'absidiola ove trovatasi in ori-
gine ho raccolto un piccolo frammento con circoli
intrecciati, il quale ce ne dà già un indizio.

In San Giorgio in Yelabro esistono i frammenti di
un rozzo paliotto con due pavoni che si dissetano ad
un vaso fiancheggiato da due croci, e sono certa-
mente del tempo in cui Leone II (682-683) restaurò
la chiesa. Frammenti di antichi soffittini furono im-
piegati nel secolo xin ad ornare pilastri angolari del
portico.

In San Martino ai Monti si trova spezzato in mi-
nutissimi pezzi un pluteo a due fronti, nell'una delle
quali veggonsi tre file di anelli intrecciati e nell'altra
delle arcatine sovrapposte, ornate da rozzi gigli: questo
lavoro potrebbe ritenersi del tempo di Sergio I (687-701).
Tanto questo che quello sopramenzionato sono inqua-
drati da modanature a denti di sega.

Sulla piazza di San Silvestro in Capite vedesi una
mostra di porta i cui stipiti sono ornati con foglie
piatte leggermente sfaccettate, che si adagiano entro
un guscio; sull'orlo ricorre una rozza fusaruola, e
sopra lo stipite di destra è scolpito un falchette che
regge una coppa; gli ornamenti rivelano lo scalpello
del vii secolo, ma in origine dovettero appartenere ad
altra cosa, poiché nei giunti della pietra le foglie si
vedono tagliate comunque e non combaciano.'

Nel portico di San Lorenzo fuori le mura è collo-
cato un grandioso sarcofago, in origine ornato su tre
fronti, poi di nuovo scolpito sulle quattro facce con
rami di vite e pampini d'uva, fra i quali svolazzano
uccelli e graziosi amorini che attendono alla vendem-
mia; lavoro trito e confuso per il rilievo poco sen-
tito, perchè tutto scolpito su di un solo piano: però
confrontato con altri lavori del vii secolo esistenti in
Italia, può passare per un capolavoro d'arte, chè di
gran lunga esso tutti li supera.

Non voglio dimenticare le due colonne presbite-
riali di Santa Bibiana, ornate per un terzo da bac-
cellature verticali e per la restante parte da scana-
lature elicoidali assai rozzamente eseguite; nel fianco
di esse vedesi la traccia dell' incastro dei cancelli
presbiteriali da tempo scomparsi.

Dietro una lapide moderna, depositata nel chiostro
di San Paolo, ho trovato scolpito un pluteo a rombi
contornati da gigli, che qui riproduco, perchè parmi

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