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FERDINANDO MAZZANTI
simo paliotto d'altare con due pavoni che si dissetano ad un vaso (murato nella parete di
fronte del portico) di assai barbaro disegno e più barbara esecuzione. Il Cattaneo senza
alcuna base di fondamento lo giudica del tempo di
Adriano I; ma il paliotto recentemente scoperto in
Santa Maria in Cosmedin, paragonato con questo, mo-
stra un'arte assai più composta e migliorata.
Altri molti frammenti di rozzo e povero disegno fu-
rono da me scoperti in San Cosimato, adoperati come
materiale da costruzione nei pilastri angolari del chiostro
costruito poco dopo il mille, altri ne esistono sparsi per
il Foro Romano dei quali riesce difficile stabilire la
provenienza, essendo codesto luogo insigne circondato
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Paliotto d'altare in S. Maria in Trastevere
principio del sec. vili
a
Pluteo del sec. vm
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Pluteo dell'viii secolo in S. Cosimato
da una fìtta corona di chiese, molte delle quali ante-
riori all' vili secolo.
Del tempo di Paolo I potrebbero ritenersi alcuni
frammenti architettonici nel Ministero dei lavori pub-
blici (già monastero di San Silvestro in Capite) ed altri
ai Santi Quattro Coronati ed a Santa Maria Liberatrice,
che già accusano una seconda maniera, nella quale noi
troviamo i medesimi scomparti geometrici, arricchiti MLA.
però da un'abbondante fioritura di gigli, rose, foglie,
rappoli, nodi, croci ed altre fantasie che non lasciano
riposare l'occhio. Esempi caratteristici ce ne porgono
gli avanzi dell'Iconostasis e dell'altare di Santa Maria
in Cosmedin del tempo di Adriano I e del recinto di
Santa Maria in Foro, alla basilica Giulia.
Gli eleganti soffitti a cassettoncini stupendamente
intagliati, tolti alle edicole pagane e messi a far bella
mostra nelle chiusure presbiteriali di Sant'Agnese fuori
le mura, di San Giorgio in Yelabro ed in tanti altri
edifizi, dovevano attirare gli sguardi di un popolo che
ha così profondo il sentimento artistico; ed infatti sono
pur belli ed eleganti questi soffittini su cui l'agile scalpello
di provetto artista seppe ricavare graziosi scomparti a cas-
settoni quadri, od esagoni, od ottagoni, con le modanature
stupendamente intagliate e bucate a mo'di trine, dal mezzo
dei quali sbocciano fiori a quattro, a cinque, a sei, ad otto
pètali arditamente sporgenti dal piano del cassettoncino !
Il fàscino della bellezza antica che irradiava da quelle
sculture, fece sorgere negli artisti di quei tempi il desi-
derio di imitarle; ma l'inesperienza dell'artefice, le pastoie
dell'arte appresa, la poca conoscenza del disegno, e sopra-
tutto l'ambiente artistico dei bassi tempi, così diverso da
quello dell'epoca imperiale, furono cause che trattennero
per lungo tempo gl'imitatori dal raggiungere la mèta ago-
gnata.
L'artista della fine del secolo ottavo intuisce già il
sentimento dell'arte antica, ma non sa esprimerlo; egli si
aggira sempre nei soliti intrecci, smarrito nel laberinto delle complicate loro combinazioni,
alle quali egli cerca di dare l'aspetto di cassettoncini, or quadri, or tondi, con rosoncini gof-
famente eseguiti in cui si scorge lo sforzo dell'imperito scalpello che tenta di riprodurre
Fregi a nodi e capitello
del tempo di Adriano I (sec. viii)
(S. Maria in Cosmedin)
FERDINANDO MAZZANTI
simo paliotto d'altare con due pavoni che si dissetano ad un vaso (murato nella parete di
fronte del portico) di assai barbaro disegno e più barbara esecuzione. Il Cattaneo senza
alcuna base di fondamento lo giudica del tempo di
Adriano I; ma il paliotto recentemente scoperto in
Santa Maria in Cosmedin, paragonato con questo, mo-
stra un'arte assai più composta e migliorata.
Altri molti frammenti di rozzo e povero disegno fu-
rono da me scoperti in San Cosimato, adoperati come
materiale da costruzione nei pilastri angolari del chiostro
costruito poco dopo il mille, altri ne esistono sparsi per
il Foro Romano dei quali riesce difficile stabilire la
provenienza, essendo codesto luogo insigne circondato
ifSiJ
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Paliotto d'altare in S. Maria in Trastevere
principio del sec. vili
a
Pluteo del sec. vm
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Pluteo dell'viii secolo in S. Cosimato
da una fìtta corona di chiese, molte delle quali ante-
riori all' vili secolo.
Del tempo di Paolo I potrebbero ritenersi alcuni
frammenti architettonici nel Ministero dei lavori pub-
blici (già monastero di San Silvestro in Capite) ed altri
ai Santi Quattro Coronati ed a Santa Maria Liberatrice,
che già accusano una seconda maniera, nella quale noi
troviamo i medesimi scomparti geometrici, arricchiti MLA.
però da un'abbondante fioritura di gigli, rose, foglie,
rappoli, nodi, croci ed altre fantasie che non lasciano
riposare l'occhio. Esempi caratteristici ce ne porgono
gli avanzi dell'Iconostasis e dell'altare di Santa Maria
in Cosmedin del tempo di Adriano I e del recinto di
Santa Maria in Foro, alla basilica Giulia.
Gli eleganti soffitti a cassettoncini stupendamente
intagliati, tolti alle edicole pagane e messi a far bella
mostra nelle chiusure presbiteriali di Sant'Agnese fuori
le mura, di San Giorgio in Yelabro ed in tanti altri
edifizi, dovevano attirare gli sguardi di un popolo che
ha così profondo il sentimento artistico; ed infatti sono
pur belli ed eleganti questi soffittini su cui l'agile scalpello
di provetto artista seppe ricavare graziosi scomparti a cas-
settoni quadri, od esagoni, od ottagoni, con le modanature
stupendamente intagliate e bucate a mo'di trine, dal mezzo
dei quali sbocciano fiori a quattro, a cinque, a sei, ad otto
pètali arditamente sporgenti dal piano del cassettoncino !
Il fàscino della bellezza antica che irradiava da quelle
sculture, fece sorgere negli artisti di quei tempi il desi-
derio di imitarle; ma l'inesperienza dell'artefice, le pastoie
dell'arte appresa, la poca conoscenza del disegno, e sopra-
tutto l'ambiente artistico dei bassi tempi, così diverso da
quello dell'epoca imperiale, furono cause che trattennero
per lungo tempo gl'imitatori dal raggiungere la mèta ago-
gnata.
L'artista della fine del secolo ottavo intuisce già il
sentimento dell'arte antica, ma non sa esprimerlo; egli si
aggira sempre nei soliti intrecci, smarrito nel laberinto delle complicate loro combinazioni,
alle quali egli cerca di dare l'aspetto di cassettoncini, or quadri, or tondi, con rosoncini gof-
famente eseguiti in cui si scorge lo sforzo dell'imperito scalpello che tenta di riprodurre
Fregi a nodi e capitello
del tempo di Adriano I (sec. viii)
(S. Maria in Cosmedin)