LORENZO LOTTO, PITTORE
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seno, e una turba di angeli, disposti a semicerchio, si agita animatamente facendo musica,
toltine i due nel mezzo reggenti la corona sopra il capo della Tergine, l'occhio rimane
attirato nella parte inferiore, sotto il trono, dalla figura umanamente vezzosa del San Gio-
vannino, giacente sopra ornato tappeto, in quella di stringere fra le braccia, sorridendo, il
tradizionale agnello. Mirabile ricchezza di motivi davvero, condotti poi con un'acutezza e,
nello stesso tempo, una spigliatezza di pennello tutta propria dello spiritoso autore! Quanto al
confronto con la pala di San Bernardino, questo si potrebbe più agevolmente istituire, se quella
FIG. 18\ - RITRATTO DI ANDREA ODONI
(R. Galleria di Hampton Court)
di Santo Spirito fosse cautamente detersa del sudiciume secolare che la ricopre, e l'altra fosse
stata un po' meno energicamente ripulita e ridotta a nuovo di quello che è presentemente.
Un miscuglio strano di cose belle e di ripulsive è quello che ci offre la vista della
tela di minori dimensioni (altezza m. 1.26, larghezza 0.99), rappresentante il soggetto leg-
gendario del Congedo di N. S. dalla propria Madre, da tempo entrata a far parte della
R. Pinacoteca di Berlino. Anteriormente si trovava in Inghilterra nella raccolta Solly, la
quale l'aveva avuto dalla raccolta Tosi di Brescia, mentre consta che ab antiquo proveniva
da Bergamo, e precisamente dalla casa Tassi, come si rileva dalla testimonianza del Ridolfi.
Le figure in questo quadro, fatta eccezione di quella della devota Elisabetta Rota, moglie
di Domenico de Tassis, nel suo pittoresco costume del tempo, sono fra quelle dell'epoca
bergamasca più infelicemente riuscite, caricate e male proporzionate. L'ambiente invece
col suo sfondo architettonico, al quale si unisce la prospettiva di un giardinetto a linee
regolari, sono trattati con molta evidenza, sì da trasportarci in pieno scenario del Cinquecento.
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seno, e una turba di angeli, disposti a semicerchio, si agita animatamente facendo musica,
toltine i due nel mezzo reggenti la corona sopra il capo della Tergine, l'occhio rimane
attirato nella parte inferiore, sotto il trono, dalla figura umanamente vezzosa del San Gio-
vannino, giacente sopra ornato tappeto, in quella di stringere fra le braccia, sorridendo, il
tradizionale agnello. Mirabile ricchezza di motivi davvero, condotti poi con un'acutezza e,
nello stesso tempo, una spigliatezza di pennello tutta propria dello spiritoso autore! Quanto al
confronto con la pala di San Bernardino, questo si potrebbe più agevolmente istituire, se quella
FIG. 18\ - RITRATTO DI ANDREA ODONI
(R. Galleria di Hampton Court)
di Santo Spirito fosse cautamente detersa del sudiciume secolare che la ricopre, e l'altra fosse
stata un po' meno energicamente ripulita e ridotta a nuovo di quello che è presentemente.
Un miscuglio strano di cose belle e di ripulsive è quello che ci offre la vista della
tela di minori dimensioni (altezza m. 1.26, larghezza 0.99), rappresentante il soggetto leg-
gendario del Congedo di N. S. dalla propria Madre, da tempo entrata a far parte della
R. Pinacoteca di Berlino. Anteriormente si trovava in Inghilterra nella raccolta Solly, la
quale l'aveva avuto dalla raccolta Tosi di Brescia, mentre consta che ab antiquo proveniva
da Bergamo, e precisamente dalla casa Tassi, come si rileva dalla testimonianza del Ridolfi.
Le figure in questo quadro, fatta eccezione di quella della devota Elisabetta Rota, moglie
di Domenico de Tassis, nel suo pittoresco costume del tempo, sono fra quelle dell'epoca
bergamasca più infelicemente riuscite, caricate e male proporzionate. L'ambiente invece
col suo sfondo architettonico, al quale si unisce la prospettiva di un giardinetto a linee
regolari, sono trattati con molta evidenza, sì da trasportarci in pieno scenario del Cinquecento.