226 ADALBERTO DI ERBACII FUERSTENAU
che vediamo di solito in simile scena, qui mancano; crediamo che all'artista non bastava lo
spazio. Sono rari gli esempi in cui Cristo, come qui,
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iV.ìr.Vijvn
Pig. 2.
cavalchi da destra a sinistra: viene
quasi sempre da sinistra.
(Cristo viene dalla destra: Ci-
borio di San Marco di Venezia
|Garucci, IX, 496]. Nelle porte di
bronzo del Bonanno a Pisa e Mon-
reale, nella Colonna del San Ber-
nardo Hildesheim [Wiecker], nel
psalterio greco della B. Barberina,
III, 91, e nel codice latino della
Vaticana, n. 39, secolo xiii).
Comincia la storia del cursore
(servo di Pilato) e dei segni im-
periali che s'inchinano da sè da-
vanti a Gesù Cristo.
Gesù quando fu accusato dagli
Ebrei, secondo l'Evangelo di Ni-
codemo, trovavasi fuori del pa-
lazzo di Pilato, e questi lo fe'
chiamare per il cursore, il quale f
escito fuori e, vedendo Gesù,
l'adora, stende il « faciale in-
volutorium » davanti a lui, e
dice : « va' sopra questo ed en-
tra, perchè il preside ti chia-
ma » (fìg. 2).
Gli Ebrei ne restano mal-
contenti, e Pilato dimanda al
cursore: «perchè lo hai ado-
rato in tal maniera », ed egli
racconta che ha visto l'ingresso
di Gesù in Gerusalemme e come
i Giudei stessi lo adorassero e
spargessero i loro vestimenti
in istrada, ed i fanciulli coglies-
sero dei rami dagli alberi per j
gettarli sulla via ove passava j
Cristo. Crede il Dobbert (Gli
affreschi a Sant'Angelo in For-
mis e la questione bizantina,
in « Jahrbuch der preussischen
Kunstsammlungen », 1894, pa-
gina 149, che i fanciulli, i quali
raccolgono rami sopra gli al-
beri, nelle rappresentazioni bi-
zantine dell'ingresso in Geru-
salemme, provino la conoscenza
dell' Evangelo di Nicodemo,
perchè i fanciulli non sono
icemAtc.T di
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i \ | f f | ; Sii y 8»? \ ■■ \
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Pig. 3.
che vediamo di solito in simile scena, qui mancano; crediamo che all'artista non bastava lo
spazio. Sono rari gli esempi in cui Cristo, come qui,
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Pig. 2.
cavalchi da destra a sinistra: viene
quasi sempre da sinistra.
(Cristo viene dalla destra: Ci-
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bronzo del Bonanno a Pisa e Mon-
reale, nella Colonna del San Ber-
nardo Hildesheim [Wiecker], nel
psalterio greco della B. Barberina,
III, 91, e nel codice latino della
Vaticana, n. 39, secolo xiii).
Comincia la storia del cursore
(servo di Pilato) e dei segni im-
periali che s'inchinano da sè da-
vanti a Gesù Cristo.
Gesù quando fu accusato dagli
Ebrei, secondo l'Evangelo di Ni-
codemo, trovavasi fuori del pa-
lazzo di Pilato, e questi lo fe'
chiamare per il cursore, il quale f
escito fuori e, vedendo Gesù,
l'adora, stende il « faciale in-
volutorium » davanti a lui, e
dice : « va' sopra questo ed en-
tra, perchè il preside ti chia-
ma » (fìg. 2).
Gli Ebrei ne restano mal-
contenti, e Pilato dimanda al
cursore: «perchè lo hai ado-
rato in tal maniera », ed egli
racconta che ha visto l'ingresso
di Gesù in Gerusalemme e come
i Giudei stessi lo adorassero e
spargessero i loro vestimenti
in istrada, ed i fanciulli coglies-
sero dei rami dagli alberi per j
gettarli sulla via ove passava j
Cristo. Crede il Dobbert (Gli
affreschi a Sant'Angelo in For-
mis e la questione bizantina,
in « Jahrbuch der preussischen
Kunstsammlungen », 1894, pa-
gina 149, che i fanciulli, i quali
raccolgono rami sopra gli al-
beri, nelle rappresentazioni bi-
zantine dell'ingresso in Geru-
salemme, provino la conoscenza
dell' Evangelo di Nicodemo,
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