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ADALBERTO DI ERBACH FUERSTENAU
un tratto furono sorpresi d'una gran luce, la quale Esaias saluta dicendo: « haec est lux
patris fi li us Dei, sicut praedixi ».
Tiene allora il padre di Leucius e Karinus, il vecchio Simeone, e racconta che abbia
tenuto nelle sue braccia il Salvatore quando questi ancora era fanciullo, e San Giovanni
Battista, che dopo Simeone entra nell'inferno, dà notizia del battesimo di Gesù, e dice come
egli avendo preparata la via di Cristo, adesso lo precedeva. L'arrivo del figlio di Dio era
imminente. Il paliotto n. 14 (fine del Duecento) della Galleria di Siena, ancora eseguito nello
stile bizantino e senza la morbidezza della scuola senese trecentista, illustra molti episodi
della vita di San Giovanni Battista, fra i quali pure l'arrivo del Santo al Limbo, come lo
racconta l'Evangelo di Nicodemo. Si vede una caverna sulla quale leggesi la parola «Limbus»,
e nella quale entra il Santo Precursore recando alle anime dei Patriarchi l'annunzio della
buona novella, mostrando un Breve ove è scritto: « Yidi Salvatorem ».
Racconta poi Setli la promessa
* A.<&er~/7«.vLtf
i
t
Aciuarwit
Siinx.roibcc re^c
,
fattagli dall'arcangelo quando morì
Adamo, cosa che qui non giova
ripetere.
Il Satan e l'Inferus (il perso-
nificato Inferno) restano inquietati
e parlano fra di loro: il Satan sem-
pre con vanagloria, l'Inferus, in-
vece, già mostra qualche paura e
dubita che quel Gesù sia lo stesso
che abbia risuscitato Lazzaro, il
quale, scuotendosi come un'aquila,
con la massima celerità uscì dal
Limbo. Quest'ultimo passo è raffi-
gurato nel Psalterio greco della bi-
blioteca Barberini, 111,91 (sec. xm),
dove vediamo l'anima di Lazzaro,
in forma d'un fanciullo, sfuggire
in molta fretta un bruttissimo
uomo che è l'Inferus.
Il colloquio della corte infernale
fu interrotto da una voce celeste che comanda d'aprire le porte colle parole del salmo 23:
« Tollite portas principes vestras et elevamini portae aeternales et introibit rex gloriae »,
ed alla domanda dell'Inferus: « Quis est rex gloriae?» Davide risponde, che egli ancor
vivente abbia profetizzato queste parole ed anche la risposta: << Dominus fortis et potens
ipse est rex gloriae ». L'autore del Psalterio della biblioteca reale di Stuttgart, n. 23, se-
colo x, doveva avere conosciuto questo tratto del nostro Evangelo.
Per la sua illustrazione del salmo 23 sceglie il momento quando il Signore, seguitato
da un angelo, appare davanti la porta chiusa dell'Inferno, e là bussa col piede destro. Nella
mano destra tiene il bastone crucifero.
La sua persona è circondata da un'elissi verde. Alla cima della porta, nel vuoto, sotto
l'arco, guarda con curiosità il diavolo, di cui non si vede altro che la testa ed un'ala. Dal-
l'altra parte sta il personificato inferno in forma umana, con ali di uccello, mostrando sor-
presa e paura. Dietro di lui si crucciano nelle fiamme alcune persone.
Qui non abbiamo la tradizionale scesa al Limbo; è propriamente il momento prima
dell'entrata di Cristo, come lo racconta l'Evangelo di Nicodemo (fìg. 16).
Il Psalterio latino-greco del Kupferstich Ivabinet di Berlino (Hamilton, 549, secolo xn)
fregia lo stesso salmo con una scena somigliante. Cristo comanda all'angelo d'aprire le
porte dell'Inferno, il quale anche qui è personificato con una testa immensa di uomo e
Pig. 16.
ADALBERTO DI ERBACH FUERSTENAU
un tratto furono sorpresi d'una gran luce, la quale Esaias saluta dicendo: « haec est lux
patris fi li us Dei, sicut praedixi ».
Tiene allora il padre di Leucius e Karinus, il vecchio Simeone, e racconta che abbia
tenuto nelle sue braccia il Salvatore quando questi ancora era fanciullo, e San Giovanni
Battista, che dopo Simeone entra nell'inferno, dà notizia del battesimo di Gesù, e dice come
egli avendo preparata la via di Cristo, adesso lo precedeva. L'arrivo del figlio di Dio era
imminente. Il paliotto n. 14 (fine del Duecento) della Galleria di Siena, ancora eseguito nello
stile bizantino e senza la morbidezza della scuola senese trecentista, illustra molti episodi
della vita di San Giovanni Battista, fra i quali pure l'arrivo del Santo al Limbo, come lo
racconta l'Evangelo di Nicodemo. Si vede una caverna sulla quale leggesi la parola «Limbus»,
e nella quale entra il Santo Precursore recando alle anime dei Patriarchi l'annunzio della
buona novella, mostrando un Breve ove è scritto: « Yidi Salvatorem ».
Racconta poi Setli la promessa
* A.<&er~/7«.vLtf
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t
Aciuarwit
Siinx.roibcc re^c
,
fattagli dall'arcangelo quando morì
Adamo, cosa che qui non giova
ripetere.
Il Satan e l'Inferus (il perso-
nificato Inferno) restano inquietati
e parlano fra di loro: il Satan sem-
pre con vanagloria, l'Inferus, in-
vece, già mostra qualche paura e
dubita che quel Gesù sia lo stesso
che abbia risuscitato Lazzaro, il
quale, scuotendosi come un'aquila,
con la massima celerità uscì dal
Limbo. Quest'ultimo passo è raffi-
gurato nel Psalterio greco della bi-
blioteca Barberini, 111,91 (sec. xm),
dove vediamo l'anima di Lazzaro,
in forma d'un fanciullo, sfuggire
in molta fretta un bruttissimo
uomo che è l'Inferus.
Il colloquio della corte infernale
fu interrotto da una voce celeste che comanda d'aprire le porte colle parole del salmo 23:
« Tollite portas principes vestras et elevamini portae aeternales et introibit rex gloriae »,
ed alla domanda dell'Inferus: « Quis est rex gloriae?» Davide risponde, che egli ancor
vivente abbia profetizzato queste parole ed anche la risposta: << Dominus fortis et potens
ipse est rex gloriae ». L'autore del Psalterio della biblioteca reale di Stuttgart, n. 23, se-
colo x, doveva avere conosciuto questo tratto del nostro Evangelo.
Per la sua illustrazione del salmo 23 sceglie il momento quando il Signore, seguitato
da un angelo, appare davanti la porta chiusa dell'Inferno, e là bussa col piede destro. Nella
mano destra tiene il bastone crucifero.
La sua persona è circondata da un'elissi verde. Alla cima della porta, nel vuoto, sotto
l'arco, guarda con curiosità il diavolo, di cui non si vede altro che la testa ed un'ala. Dal-
l'altra parte sta il personificato inferno in forma umana, con ali di uccello, mostrando sor-
presa e paura. Dietro di lui si crucciano nelle fiamme alcune persone.
Qui non abbiamo la tradizionale scesa al Limbo; è propriamente il momento prima
dell'entrata di Cristo, come lo racconta l'Evangelo di Nicodemo (fìg. 16).
Il Psalterio latino-greco del Kupferstich Ivabinet di Berlino (Hamilton, 549, secolo xn)
fregia lo stesso salmo con una scena somigliante. Cristo comanda all'angelo d'aprire le
porte dell'Inferno, il quale anche qui è personificato con una testa immensa di uomo e
Pig. 16.