242 EMANUELE LOEWY
Pamphilj 1 tradotta in uno scorcio raffaellescamente audace e vezzoso. E questo procedimento
eclettico rivela anche più lo studio e la ponderazione che precedettero la composizione, e che
il solo confronto con il rilievo Medici basterebbe a mettere in piena evidenza. È sorprendente
IL GIUDIZIO DI PARIDE, SARCOFAGO ANTICO IN VILLA MEDICI
invero vedere come — astrazione fatta dall'eliminazione di alcune figure, divenuta neces-
saria dall'essere contratte in una sola le due scene del rilievo, e prescindendo dalla nudità
che, specie nel gruppo di Paride e delle dee, sarebbe stata naturale al cinquecentista,
quand'anche il sarcofago Pamphilj non ne avesse fornito l'esempio antico — Raffaello, con
due figure nel rilievo Medici mi rende anche poco pro-
babile la supposizione del Robert, pag. 14, che una terza
ninfa possa essere perduta con un pezzo rotto alla si-
nistra della lastra. Non dubito peraltro che nella com-
posizione originale da cui dipende il rilievo Medici, le
ninfe fossero infatti tre; e surrogando con la ninfa me-
dia del sarcofago Pamphilj, Raffaello probabilissima-
mente ha indovinato anche l'atteggiamento della figura,
quale lo presentava quell'originale. Poiché è quasi inu-
tile dire, che tutti e due i sarcofagi (quello Medici,
cioè, nella scena sinistra) derivano da un originale co-
mune, come provano le concordanze nei motivi di Pa-
ride, Mercurio, Venere e delle due ninfe, nonché il pae-
saggio espresso entrambe le volte con i medesimi elementi
al medesimo luogo. Le figure di Giunone e di Minerva
nel rilievo Medici, dallo spostamento che hanno subito,
sono troppo alterate per ammettere un confronto. Se
anche nella nudità delle figure principali il rilievo Pam-
philj renda più fedelmente il prototipo, non oserei de-
cidere, ma badando alla Venere dell'esemplare Medici,
propenderei molto ad affermarlo, almeno per questa fi-
gura. Che quell'originale comune fosse, nel caso pre-
sente, una pittura, mi par certo; basterebbe, per persua-
dersene, il modo onde gli scalpellini dei due sarcofagi
si sono ingegnati di tradurre in rilievo il paesaggio
con il bestiame pascolante.
1 Questa figura è riprodotta sola in un rame di Ago-
stino Veneziano (Bartsch, XIV, n. 475), che incise an-
che in due fogli separati (Bartsch, n. 474. 478) le due
compagne di quella (vedi Thode, p. 84, n. 42. 43. 44).
Pamphilj 1 tradotta in uno scorcio raffaellescamente audace e vezzoso. E questo procedimento
eclettico rivela anche più lo studio e la ponderazione che precedettero la composizione, e che
il solo confronto con il rilievo Medici basterebbe a mettere in piena evidenza. È sorprendente
IL GIUDIZIO DI PARIDE, SARCOFAGO ANTICO IN VILLA MEDICI
invero vedere come — astrazione fatta dall'eliminazione di alcune figure, divenuta neces-
saria dall'essere contratte in una sola le due scene del rilievo, e prescindendo dalla nudità
che, specie nel gruppo di Paride e delle dee, sarebbe stata naturale al cinquecentista,
quand'anche il sarcofago Pamphilj non ne avesse fornito l'esempio antico — Raffaello, con
due figure nel rilievo Medici mi rende anche poco pro-
babile la supposizione del Robert, pag. 14, che una terza
ninfa possa essere perduta con un pezzo rotto alla si-
nistra della lastra. Non dubito peraltro che nella com-
posizione originale da cui dipende il rilievo Medici, le
ninfe fossero infatti tre; e surrogando con la ninfa me-
dia del sarcofago Pamphilj, Raffaello probabilissima-
mente ha indovinato anche l'atteggiamento della figura,
quale lo presentava quell'originale. Poiché è quasi inu-
tile dire, che tutti e due i sarcofagi (quello Medici,
cioè, nella scena sinistra) derivano da un originale co-
mune, come provano le concordanze nei motivi di Pa-
ride, Mercurio, Venere e delle due ninfe, nonché il pae-
saggio espresso entrambe le volte con i medesimi elementi
al medesimo luogo. Le figure di Giunone e di Minerva
nel rilievo Medici, dallo spostamento che hanno subito,
sono troppo alterate per ammettere un confronto. Se
anche nella nudità delle figure principali il rilievo Pam-
philj renda più fedelmente il prototipo, non oserei de-
cidere, ma badando alla Venere dell'esemplare Medici,
propenderei molto ad affermarlo, almeno per questa fi-
gura. Che quell'originale comune fosse, nel caso pre-
sente, una pittura, mi par certo; basterebbe, per persua-
dersene, il modo onde gli scalpellini dei due sarcofagi
si sono ingegnati di tradurre in rilievo il paesaggio
con il bestiame pascolante.
1 Questa figura è riprodotta sola in un rame di Ago-
stino Veneziano (Bartsch, XIV, n. 475), che incise an-
che in due fogli separati (Bartsch, n. 474. 478) le due
compagne di quella (vedi Thode, p. 84, n. 42. 43. 44).