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mente a morte che barcolla e cade. Un poco più lontano un altro è colpito nella schiena,
e cadrà bocconi; esso richiama la figura del dannato che, all'annunzio fatale, si curva, e
chiudendo con le palme gli orecchi vorrebbe non sentire la terribile voce di eterna
dannazione.
*
* *
Un'analogia assai stretta anche materialmente si deve concedere per quello dei caduti
che ha la testa sul dinanzi, sebbene il corpo scorti assai di più a Orvieto.
Un'altra delle storiette (vedi fìg. II) è conforme ad un gruppo che avevo comodità di con-
frontare nell'originale della stessa pinacoteca. Uno sguardo alla Flagellazione di Cristo, quadro
piccolo ma di valore inestimabile, basta a far vedere l'analogia, la quale meglio si palesa a
Fig. I.
chi esamini paratamente. S'immaginino soppresse tutte le altre figure all'infuori dei flagel-
latori, e si vedrà alla sinistra del Cristo uno che sta per colpire con grande violenza in
un'attitudine del tutto identica alla figura corrispondente della predella; sebbene qua sia
rappresentato di faccia, là volga le spalle. E non minore è l'analogia per i due che stanno
a destra sì nell'un dipinto che nell'altro.
Ulteriori confronti si potrebbero fare per le altre storie; ma sarebbe, mi pare, superfluo;
bastando le corrispondenze notate a convincere anche il più meticoloso che c'è una stretta
parentela fra il gradino della collezione Oggioni e le opere più autentiche del Signorelli.
Rimane da vedere se si debba credere che il Signorelli stesso dipingesse le piccole com-
posizioni, o non siano da attribuirsi ad un imitatore.
In favore della prima ipotesi e contro l'altra, osservo che le innegabili analogie riscon-
trate non sono tali da far pensare ad un imitatore, il quale non si sarebbe mantenuto così
libero; mentre s'intende assai bene che un artista il quale aveva già disegnato una compo-
sizione con grande diligenza, volendo poi tracciare con pochi tocchi di pennello alcune
storiette, ritornasse, pur senza aver dinanzi quella composizione, ai motivi usati in essa.
Il che sarebbe in perfetto accordo con la data della predella, la quale,' dal seguito della
mia esposizione, risulterà posteriore a quella di tutte le migliori opere di Luca.
mente a morte che barcolla e cade. Un poco più lontano un altro è colpito nella schiena,
e cadrà bocconi; esso richiama la figura del dannato che, all'annunzio fatale, si curva, e
chiudendo con le palme gli orecchi vorrebbe non sentire la terribile voce di eterna
dannazione.
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Un'analogia assai stretta anche materialmente si deve concedere per quello dei caduti
che ha la testa sul dinanzi, sebbene il corpo scorti assai di più a Orvieto.
Un'altra delle storiette (vedi fìg. II) è conforme ad un gruppo che avevo comodità di con-
frontare nell'originale della stessa pinacoteca. Uno sguardo alla Flagellazione di Cristo, quadro
piccolo ma di valore inestimabile, basta a far vedere l'analogia, la quale meglio si palesa a
Fig. I.
chi esamini paratamente. S'immaginino soppresse tutte le altre figure all'infuori dei flagel-
latori, e si vedrà alla sinistra del Cristo uno che sta per colpire con grande violenza in
un'attitudine del tutto identica alla figura corrispondente della predella; sebbene qua sia
rappresentato di faccia, là volga le spalle. E non minore è l'analogia per i due che stanno
a destra sì nell'un dipinto che nell'altro.
Ulteriori confronti si potrebbero fare per le altre storie; ma sarebbe, mi pare, superfluo;
bastando le corrispondenze notate a convincere anche il più meticoloso che c'è una stretta
parentela fra il gradino della collezione Oggioni e le opere più autentiche del Signorelli.
Rimane da vedere se si debba credere che il Signorelli stesso dipingesse le piccole com-
posizioni, o non siano da attribuirsi ad un imitatore.
In favore della prima ipotesi e contro l'altra, osservo che le innegabili analogie riscon-
trate non sono tali da far pensare ad un imitatore, il quale non si sarebbe mantenuto così
libero; mentre s'intende assai bene che un artista il quale aveva già disegnato una compo-
sizione con grande diligenza, volendo poi tracciare con pochi tocchi di pennello alcune
storiette, ritornasse, pur senza aver dinanzi quella composizione, ai motivi usati in essa.
Il che sarebbe in perfetto accordo con la data della predella, la quale,' dal seguito della
mia esposizione, risulterà posteriore a quella di tutte le migliori opere di Luca.