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già sulla metà del Cinquecento, e che non ha più bisogno, per giustificare la sua esistenza,
nemmeno di qualche scena storica o sacra. Non era passato neppure un secolo dacché timi-
damente era entrato di soppiatto nell'arte!
Anche il grande retore del paesaggio, Salvatore Rosa, ci si affaccia in uno dei suoi
paesaggi, pieni di rocce ed acque, di concetto ardito, con le figure di Tobia e dell'angelo. E ben
si conviene di riabilitare questo maestro immeritamente trascurato dalla moda d'oggidì,
specialmente se ciò si può fare per mezzo di un testimonio~così splendido della sua arte,
che come a lui stesso così pure alla Galleria di Strasburgo torna di sommo onore.
Fio. 3\ - RITRATTO DELLA FORNARINA, ATTRIBUITO AL PENNI
(Fotografìa M. Gerschel)
Anche il contemporaneo del Rosa, Giuseppe Ribera, si trova rappresentato in modo par-
ticolarmente interessante con una grande tela dei suoi primi anni d'ammaestramento in Roma,
quando egli seguiva scrupolosamente il suo maestro M. A. da Caravaggio. Si vedono in essa
i Ss. Pietro e Paolo intenti a studiare nelle sacre scritture (n. 14). Porta la segnatura:
Joseph Ribera Hispanus Valentinus Civitatis Setabis Academicus Romanus.
Merita, finalmente, speciale attenzione il n. Ili, una testa di fanciulla di Domenico
Teotocopoli detto Et Greco (segnata col nome in lettere greche). I ritratti femminili di
questo maestro singolare sono da annoverarsi fra le rarità interessanti. Non se ne tro-
vano ne nel Museo del Prado a Madrid, dove però egli è rappresentato da tante teste
virili nelle diverse fasi della sua evoluzione pittorica, ne nella sua patria d'adozione,
Toledo. Del rimanente, le pitture del Greco al di fuori della Spagna non si conservano che
già sulla metà del Cinquecento, e che non ha più bisogno, per giustificare la sua esistenza,
nemmeno di qualche scena storica o sacra. Non era passato neppure un secolo dacché timi-
damente era entrato di soppiatto nell'arte!
Anche il grande retore del paesaggio, Salvatore Rosa, ci si affaccia in uno dei suoi
paesaggi, pieni di rocce ed acque, di concetto ardito, con le figure di Tobia e dell'angelo. E ben
si conviene di riabilitare questo maestro immeritamente trascurato dalla moda d'oggidì,
specialmente se ciò si può fare per mezzo di un testimonio~così splendido della sua arte,
che come a lui stesso così pure alla Galleria di Strasburgo torna di sommo onore.
Fio. 3\ - RITRATTO DELLA FORNARINA, ATTRIBUITO AL PENNI
(Fotografìa M. Gerschel)
Anche il contemporaneo del Rosa, Giuseppe Ribera, si trova rappresentato in modo par-
ticolarmente interessante con una grande tela dei suoi primi anni d'ammaestramento in Roma,
quando egli seguiva scrupolosamente il suo maestro M. A. da Caravaggio. Si vedono in essa
i Ss. Pietro e Paolo intenti a studiare nelle sacre scritture (n. 14). Porta la segnatura:
Joseph Ribera Hispanus Valentinus Civitatis Setabis Academicus Romanus.
Merita, finalmente, speciale attenzione il n. Ili, una testa di fanciulla di Domenico
Teotocopoli detto Et Greco (segnata col nome in lettere greche). I ritratti femminili di
questo maestro singolare sono da annoverarsi fra le rarità interessanti. Non se ne tro-
vano ne nel Museo del Prado a Madrid, dove però egli è rappresentato da tante teste
virili nelle diverse fasi della sua evoluzione pittorica, ne nella sua patria d'adozione,
Toledo. Del rimanente, le pitture del Greco al di fuori della Spagna non si conservano che