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mente rappresenta invece ima delle solite predicazioni del Battista cni intervenivano anche
i soldati del Tetrarca ai quali soleva dire si accontentassero delle loro paglie senza com-
mettere concussioni o violenze;
9° Tale seconda spiegazione apparirebbe giustificata dal fatto che in questo successivo
quadretto non vediamo già Giovanni in ceppi, ma intento a rispondere a persone clie gli
stanno intorno ad interpellarlo, nelle quali ponno ravvisarsi quei Farisei clie egli investiva
chiamandoli «razza di vipere»;
10° Una nuova scena di predicazione, col Precursore vestito del tradizionale saio e
con la croce tra mani, vediamo infatti in questo decimo quadretto, e puossi ritenere si
riferisca alla missione dei maggiorenti fra gli Ebrei venuti a domandargli se egli fosse
veramente il figliuolo o il messo di Dio, al che risponde essere solamente il secondo;
11° Identica in tutto al quadretto corrispondente del trittico di Pavia è questa tavola
col battesimo del Redentore per opera di Giovanni. Anche qui l'acqua viene rappresentata
Tav. II. - AVORII DELLA. STORIA DI PARIDE, DI BALDASSARE DEGLI EMBRIACIII
da striscie ondulate in senso orizzontale, giungenti fino ai lombi del divin Maestro, e sono
angeli che, sulla sinistra, tengono fra mani i lini con cui asciugarsi;
12° Il Sauzay, nel suo Catalogne des ivoìres, cui si attenne recentemente anche Emile
Molinier, nel suo Catalogo degli avorii del Museo del Louvre (Parigi 1896), ravviserebbe
espressa in questo quadretto la visita di Giovanni a Gesù e alla di lui Madre, e il Redentore
sarebbe da lui additato ai circostanti con le tradizionali parole: « Ecco l'agnello del Signore! »
Ya però notato che questo soggetto andò restaurato per intero, e che i restauri, in genere,
del trittico si appalesano di gran lunga inferiori all'importanza del grandioso lavoro;
13° In questa quinta serie ternaria dei quadretti scolpiti del trittico vi è una inver-
sione all'ordine consueto seguito, continuando il filo del racconto da sinistra invece che da
destra, e vediamo rappresentato nel quadretto n. 13 l'episodio dei duri rimproveri che il Pre-
cursore muove personalmente ad Erode Antipa per tener egli presso di se, in concubinato,
Erodiade, moglie del di lui fratello Filippo.
Anche qui il Battista impugna, come segno della sua missione, il futuro strumento di
supplizio del Redentore;
14° Tradotto in carcere il Precursore per il suo ardimento verso il tetrarca di Galilea,
lo vediamo, dalla grata della prigione, custodito da soldati armati in tutto punto, inviare
due dei suoi discepoli a Gesù per informarlo dei suoi vaticini a di lui riguardo;
15° Giunti i due messi presso Gesù Cristo, vedono costui intento a far miracoli fra
le tribù che lo seguono, onde il Redentore dice loro che riferiscano a Giovanni come per
opera sua i ciechi vedano, gli storpi camminino agevolmente, i morti risuscitino, e come
infine il Vangelo del Signore sia predicato ai poveri ;
mente rappresenta invece ima delle solite predicazioni del Battista cni intervenivano anche
i soldati del Tetrarca ai quali soleva dire si accontentassero delle loro paglie senza com-
mettere concussioni o violenze;
9° Tale seconda spiegazione apparirebbe giustificata dal fatto che in questo successivo
quadretto non vediamo già Giovanni in ceppi, ma intento a rispondere a persone clie gli
stanno intorno ad interpellarlo, nelle quali ponno ravvisarsi quei Farisei clie egli investiva
chiamandoli «razza di vipere»;
10° Una nuova scena di predicazione, col Precursore vestito del tradizionale saio e
con la croce tra mani, vediamo infatti in questo decimo quadretto, e puossi ritenere si
riferisca alla missione dei maggiorenti fra gli Ebrei venuti a domandargli se egli fosse
veramente il figliuolo o il messo di Dio, al che risponde essere solamente il secondo;
11° Identica in tutto al quadretto corrispondente del trittico di Pavia è questa tavola
col battesimo del Redentore per opera di Giovanni. Anche qui l'acqua viene rappresentata
Tav. II. - AVORII DELLA. STORIA DI PARIDE, DI BALDASSARE DEGLI EMBRIACIII
da striscie ondulate in senso orizzontale, giungenti fino ai lombi del divin Maestro, e sono
angeli che, sulla sinistra, tengono fra mani i lini con cui asciugarsi;
12° Il Sauzay, nel suo Catalogne des ivoìres, cui si attenne recentemente anche Emile
Molinier, nel suo Catalogo degli avorii del Museo del Louvre (Parigi 1896), ravviserebbe
espressa in questo quadretto la visita di Giovanni a Gesù e alla di lui Madre, e il Redentore
sarebbe da lui additato ai circostanti con le tradizionali parole: « Ecco l'agnello del Signore! »
Ya però notato che questo soggetto andò restaurato per intero, e che i restauri, in genere,
del trittico si appalesano di gran lunga inferiori all'importanza del grandioso lavoro;
13° In questa quinta serie ternaria dei quadretti scolpiti del trittico vi è una inver-
sione all'ordine consueto seguito, continuando il filo del racconto da sinistra invece che da
destra, e vediamo rappresentato nel quadretto n. 13 l'episodio dei duri rimproveri che il Pre-
cursore muove personalmente ad Erode Antipa per tener egli presso di se, in concubinato,
Erodiade, moglie del di lui fratello Filippo.
Anche qui il Battista impugna, come segno della sua missione, il futuro strumento di
supplizio del Redentore;
14° Tradotto in carcere il Precursore per il suo ardimento verso il tetrarca di Galilea,
lo vediamo, dalla grata della prigione, custodito da soldati armati in tutto punto, inviare
due dei suoi discepoli a Gesù per informarlo dei suoi vaticini a di lui riguardo;
15° Giunti i due messi presso Gesù Cristo, vedono costui intento a far miracoli fra
le tribù che lo seguono, onde il Redentore dice loro che riferiscano a Giovanni come per
opera sua i ciechi vedano, gli storpi camminino agevolmente, i morti risuscitino, e come
infine il Vangelo del Signore sia predicato ai poveri ;