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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 2.1896

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Fasc. IV
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Urbini, Giulio: Le opere d'arte di Spello, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.19208#0401

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LE OPERE D'ARTE DI SPELLO

ell'estremo pendio meridionale del Subasio, grigio
d'ulivi, sorge una collina rocciosa, su pe' cui massi par
che s'arrampichino dal piano, in mezzo a grandi cespi di
verzura, le vecchie case di Spello, tra cui spiccano gli
alti campanili e parecchie delle molte torri che v'erano
un giorno e alcuni gruppi di cipressi qua e là. Il paese,
lungo circa un chilometro, cambia molto d'aspetto
secondo il punto donde si guarda: il più esteso pano-
rama, sebbene forse meno avvertito, l'offre a levante;
il più vario e pittoresco dalla parte opposta, dove
un francese innamorato dell' Umbria, il Broussolle, l'ha
trovato addirittura « maraviglioso ». Il clima è puro
e temperato ; e dall'alto del Belvedere (a più di 300 metri
sul livello del mare) si domina l'amena valle, che ver-
deggia, popolata di case coloniche, tra una bella cerchia
di monti e una corona di città e di paeselli. Ecco, a meno di cinque chilometri, Foligno e
poi Trevi, Spoleto, Montefalco, Bevagna, Cannara, Bettona, Perugia, Santa Maria degli Angeli
e Assisi, che dista circa dieci chilometri e mezzo, e con la quale Spello ha molti punti di
rassomiglianza. Nevio Feliziani sullo scorcio del cinquecento la voleva, classicamente, a forma
di ancile: io mi contenterò di farne rilevare la forma oblunga, rialzata nel mezzo, dove sale
in gran parte la via principale, che poi piega a destra, costeggiando la sommità del paese,
e in declivio ai due lati, con ripide vie e con vicoli dove si conservano di più le impronte
del passato.

*

* *

Non dirò con quali peregrini indizi etimologici si sia fatta rimontare la sua fondazione
a Noè in persona, o come ad un Ispeo Polisio la riferisse quei bevanate Ceccarelli, che,
sotto nome di Gabinio Leto, inventò un'Eparchigrafìa d'Italia, da cui più d'uno rimase
ingannato, come prima dalle origini di Catone, inventate da Annio di Viterbo. Ma, lasciando
in pace anche i Pelasgi e le ipotesi più o meno arrischiate, ricorderò come Spello si trovi
annoverata tra le città più antiche degli antichissimi Umbri; come dalle iscrizioni risulti
Municipio romano, ascritto alla Tribù Lemonia, e come Silio Italico la noti tra le città che
sotto il comando di Pisone mandarono soldati per la seconda guerra cartaginese. Che
poi fosse Colonia Giulia, ce n'assicurano Plinio il vecchio e Igino il Gromatico, oltre
parecchie iscrizioni dove ha pure l'aggiunto di «splendidissima»; non però dedotta da
Cesare, ma invece, circa il 700 di R., da Ottaviano che prese il nome di Giulio per ado-
zione del dittatore. Lo stesso Ottaviano poi, di cui sembra che seguisse le parti nella
 
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