LE OPERE D'ARTE DI SPELLO
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INTACTEPYERVMNANQYEHOSTIA-TANT'NOMINIS-ET-MER; nell'ultimo lato: ITICV
MTOS*A'MORTE •REDEMIT'MORTESYAPOPYLIS*LAXANS. Qui il senso resta stroncato;
ma, siccome nell'agosto del 1893 fu demolito un accoltellato che rivestiva l'altare per ingran-
dirlo, si sono scoperte altre ambrogette appiastricciate su tre lati dello zoccolo, parte con fregi,
parte con quest'altro brano d'iscrizione: ESTIA • REGNA, che non basterebbe a compire
il senso, se dietro l'altare non si trovassero bruttamente incastrati tra i rabeschi due altri
IX. UN PARTICOLARE DEL PAVIMENTO DI MAIOLICA DELLA FABBRICA DI DERUTA
in Santa Maria Maggiore
(Da una fotografia degli Alinari )
frammenti che, riuniti, formerebbero CE, e se un'altra L non fosse stata trovata dal defunto
prior Pacchi, onde possono ricostruirsi questi esametri:
Ingrederis quicumque sacrimi penetrale, salutis
siqua est cura tuae, venerare et pronus adora
Virginis intactae Puerum, namque hostia tanti
nominis et ineriti cunctos a morte redemit
morte sua, populìs laxans ccelestia regnai
Yada pure il contesto, che però non si riferisce al luogo dove ora si trova: ma è pre-
sumibile, in ogni modo, che da principio i rabeschi e la scritta stessero proprio così? E si
badi che li mise in opera il maiolicaro stesso, come si legge nell'archivio capitolare, in un
libro acefalo d'amministrazione pel 1566, a c. 150, ov'è notato che furono spesi 10 scudi
e baiocchi 27 e mezzo, pel « m.° da Deruta che mattonò innanzi all'aitar grande ». Ma
questo mattonato sta intorno (e malamente!), non dinanzi all'altare. Dunque? Dunque
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INTACTEPYERVMNANQYEHOSTIA-TANT'NOMINIS-ET-MER; nell'ultimo lato: ITICV
MTOS*A'MORTE •REDEMIT'MORTESYAPOPYLIS*LAXANS. Qui il senso resta stroncato;
ma, siccome nell'agosto del 1893 fu demolito un accoltellato che rivestiva l'altare per ingran-
dirlo, si sono scoperte altre ambrogette appiastricciate su tre lati dello zoccolo, parte con fregi,
parte con quest'altro brano d'iscrizione: ESTIA • REGNA, che non basterebbe a compire
il senso, se dietro l'altare non si trovassero bruttamente incastrati tra i rabeschi due altri
IX. UN PARTICOLARE DEL PAVIMENTO DI MAIOLICA DELLA FABBRICA DI DERUTA
in Santa Maria Maggiore
(Da una fotografia degli Alinari )
frammenti che, riuniti, formerebbero CE, e se un'altra L non fosse stata trovata dal defunto
prior Pacchi, onde possono ricostruirsi questi esametri:
Ingrederis quicumque sacrimi penetrale, salutis
siqua est cura tuae, venerare et pronus adora
Virginis intactae Puerum, namque hostia tanti
nominis et ineriti cunctos a morte redemit
morte sua, populìs laxans ccelestia regnai
Yada pure il contesto, che però non si riferisce al luogo dove ora si trova: ma è pre-
sumibile, in ogni modo, che da principio i rabeschi e la scritta stessero proprio così? E si
badi che li mise in opera il maiolicaro stesso, come si legge nell'archivio capitolare, in un
libro acefalo d'amministrazione pel 1566, a c. 150, ov'è notato che furono spesi 10 scudi
e baiocchi 27 e mezzo, pel « m.° da Deruta che mattonò innanzi all'aitar grande ». Ma
questo mattonato sta intorno (e malamente!), non dinanzi all'altare. Dunque? Dunque