Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 2.1896

DOI Heft:
Fasc. IV
DOI Artikel:
Urbini, Giulio: Le opere d'arte di Spello, [1]
DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.19208#0423

DWork-Logo
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
LE OPERE D'ARTE DI SPELLO

889

INTACTEPYERVMNANQYEHOSTIA-TANT'NOMINIS-ET-MER; nell'ultimo lato: ITICV
MTOS*A'MORTE •REDEMIT'MORTESYAPOPYLIS*LAXANS. Qui il senso resta stroncato;
ma, siccome nell'agosto del 1893 fu demolito un accoltellato che rivestiva l'altare per ingran-
dirlo, si sono scoperte altre ambrogette appiastricciate su tre lati dello zoccolo, parte con fregi,
parte con quest'altro brano d'iscrizione: ESTIA • REGNA, che non basterebbe a compire
il senso, se dietro l'altare non si trovassero bruttamente incastrati tra i rabeschi due altri

IX. UN PARTICOLARE DEL PAVIMENTO DI MAIOLICA DELLA FABBRICA DI DERUTA

in Santa Maria Maggiore
(Da una fotografia degli Alinari )

frammenti che, riuniti, formerebbero CE, e se un'altra L non fosse stata trovata dal defunto
prior Pacchi, onde possono ricostruirsi questi esametri:

Ingrederis quicumque sacrimi penetrale, salutis
siqua est cura tuae, venerare et pronus adora
Virginis intactae Puerum, namque hostia tanti
nominis et ineriti cunctos a morte redemit
morte sua, populìs laxans ccelestia regnai

Yada pure il contesto, che però non si riferisce al luogo dove ora si trova: ma è pre-
sumibile, in ogni modo, che da principio i rabeschi e la scritta stessero proprio così? E si
badi che li mise in opera il maiolicaro stesso, come si legge nell'archivio capitolare, in un
libro acefalo d'amministrazione pel 1566, a c. 150, ov'è notato che furono spesi 10 scudi
e baiocchi 27 e mezzo, pel « m.° da Deruta che mattonò innanzi all'aitar grande ». Ma
questo mattonato sta intorno (e malamente!), non dinanzi all'altare. Dunque? Dunque
 
Annotationen