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GIULIO URBINI
la trabeazione. Ho poi trovato memoria (v. Bollano, c. 7) clie nel 1405 il capitolo, ridot-
tosi in gravi strettezze, fu forzato ad alienare «possessioni e sacri vasi ed arredi»; e chi
sa che non sia andato perduto così anche qualche prezioso cimelio!
*
* *
Ricavo da atti notarili che sopra questa chiesa, anziché alla catena presso la casa prio-
rale, finiva il Terziere di Porta chiusa. Il qual nome, meglio che dalla Porta urbana, pare
che derivasse da una Porta medievale parimenti murata, a cui conduceva una viuzza che
ne serba tuttavia il nome e donde s'usciva verso Sant'Anna. Trovo infatti negli Statuti
del 1360 (I, 17) che si doveva costruire una casella sopra Porta chiusa e un'altra sopra il
muro di San Ventura, dov'è appunto la Porta urbana, che non si può dunque identificare
con la suddetta. La divisione in Terzieri par che rimonti al secolo xnr. a capo di ciascuno
v'era un governatore; e nelle frequenti ostilità si tiravano le pesanti catene che si con-
servano ancora; la prima delle quali, poco sopra la Porta consolare, serviva in caso di
guerra con quelli di fuori.
(Continua).
Giulio Urbini.
GIULIO URBINI
la trabeazione. Ho poi trovato memoria (v. Bollano, c. 7) clie nel 1405 il capitolo, ridot-
tosi in gravi strettezze, fu forzato ad alienare «possessioni e sacri vasi ed arredi»; e chi
sa che non sia andato perduto così anche qualche prezioso cimelio!
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Ricavo da atti notarili che sopra questa chiesa, anziché alla catena presso la casa prio-
rale, finiva il Terziere di Porta chiusa. Il qual nome, meglio che dalla Porta urbana, pare
che derivasse da una Porta medievale parimenti murata, a cui conduceva una viuzza che
ne serba tuttavia il nome e donde s'usciva verso Sant'Anna. Trovo infatti negli Statuti
del 1360 (I, 17) che si doveva costruire una casella sopra Porta chiusa e un'altra sopra il
muro di San Ventura, dov'è appunto la Porta urbana, che non si può dunque identificare
con la suddetta. La divisione in Terzieri par che rimonti al secolo xnr. a capo di ciascuno
v'era un governatore; e nelle frequenti ostilità si tiravano le pesanti catene che si con-
servano ancora; la prima delle quali, poco sopra la Porta consolare, serviva in caso di
guerra con quelli di fuori.
(Continua).
Giulio Urbini.