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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 2.1896

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Fasc. V
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Bertaux, Émile: L' esposizione d'Orvieto e la storia delle arti
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https://doi.org/10.11588/diglit.19208#0449

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gruppo sembra appoggiato sopra una specie di conchiglia azzurra e spicca sopra un fondo
>ianco e bleu. Da una parte la Madonna, vista da tre quarti, coperta da un grande velo
>ianco doppiato di rosso metallico, con viso gracile tutto bianco, è presentata ai fedeli da

un grand'angelo che veste una tonaca bianca
tempestata di stelle azzurre; questo ha delle
folte ciocche di capelli sulle tempie, e porta
delle grandi ale tagliate in una lastra d'argento
così tenue e così brillantemente colorita che
sembra trasparente. Il nimbo tondo dell'angelo
porta inciso in finissimi caratteri gotici qua-
drati laparola: Memento; sul nimbo radiato della
Madonna si legge: Miserere. L'angelo dell'altro
lato è simile al primo, ed il suo nimbo offre la
stessa iscrizione; presenta Cristo nudo e morto,
tutto bianco, con i capelli e la barba indorati e
con un nimbo in forma di croce, senza scritta.
Il carattere delle figure, delle iscrizioni, della
tecnica stessa, non è affatto italiano; invece
appare puramente tedesco. Non farà meraviglia
il trovare un oggetto d'arte germanica nelle
mani del papa che, dal tempo che fu mandato
al Concilio di Basilea come legato, si mise al
servizio dell'Impero e che si fece l'istoriografo
dell'imperatore Federico III, da cui era stato
colmato d'onori e di doni. 1

Tre grandi coppe d'argento sbalzato e do-
rato, mandate dal Duomo di Rieti, in Umbria,
hanno la forma caratteristica degli liana]) te-
deschi della fine del Quattrocento.2

Una graziosa statuetta di San Giorgio in ar-
gento, gioiello della raccolta Manno, a Torino,
è senza dubbio tedesca o fiamminga. Il santo,
coronato d'alloro e la palma in mano,è coperto
d'un'armatura completa della seconda metà
del Quattrocento e indossa una mantellina a
pieghe angolose, fatta d'una sottile lamina di
argento. La base antica, in argento dorato,
porta due stemmi azzurro sopra oro, che si
distingueranno sulla riproduzione.

Fra gli ornamenti ecclesiastici più ricchi e
più antichi che erano esposti, parecchi sono
stati senza dubbio disegnati e ricamati fuori
d'Italia. La pianeta mandata dal Duomo di Ver-
celli porta sulle braccia della croce lo stemma,
con la quercia d'oro su campo azzurro, del
cardinale Giuliano della Rovere, che occupò questa sede vescovile dal 1502 fino al tempo

STATUETTA DI SAN GIORGIO IN ARGENTO

(Barone Manno a Torino)

1 Una pace assai simile a quella di Pio II si trovava
nell'inventario del cardinale Giorgio d'Amboise (1510).

Un'altra, con una Santa Veronica, era in possesso del
duca di Burgundia, Filippo il Bruno (1467). Vedi de
Laborde, Notice des émaux et bijoux du Musée du Louvre,

Paris, 1853, 2* parte, pag. 428.

2 Parecchi simili vengono riprodotti nell'opera di

C. Becker e -T. H. von Hefner-Alteneck, Kunstiverke nnd
Gerathschaften des Mìttelallers undder Renaissance. Franc-
furt aiti Mein, 1857, 3 voi. in-4.
 
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