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Bullettino di archeologia cristiana — 7.1869

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Nr. 3 (Maggio e Giugno 1869)
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Le medaglie di devozione dei primi sei o sette secoli della chiesa
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https://doi.org/10.11588/diglit.22273#0041
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il Bullettino esce ogni due mesi.

Le associazioni si ricevono in Roma nella

L'associazione per un anno costa scudi due. ^J^^~^_^Fj^^i^i^i^l^^^.i^^-^^ 0 TÌP°ei'afia Salyiucci ai SS' XI1 Apostoli

DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA

DEL CAY. GIOVANNI BATTISTA DE ROSSI

ANNO VII. Roma Maggio e Giugno 1869. N.° 3.

Le medaglie di devozione dei primi sei o sette secoli della chiesa.

Tra i cristiani monumenti figurati dei primi se-
coli, messi in luce ed illustrati dagli archeologi, sin-
golarissima è una medaglia di piombo col suo appi-
cagnolo per essere portata pendente dal collo (vedi la
tavola annessa a questo foglio n. 8). Quivi sopra una
faccia è rappresentato il martirio di s. Lorenzo, che
un carnefice distende sulla craticola ardente dinanzi
T imperatore laureato , scettrato, assiso $ro tribu-
nali. Al capo del santo sovrasta la croce mono-
grammatica -£, insegna della fede per la quale egli
soffre sì crudele martirio : l'anima di lui in forma di
donzella orante si leva sopra il corpo ed è coronata
dalla mano divina. Tra la corona e la donzella sono
scritte le lettere A CO ; simbolo del primo principio
ed ultimo fine d' ogni creata cosa, al quale 1' anima
beata si congiunge, mentre riceve il premio immortale
di vita eterna. Sull'altra faccia è incisa la figura d'un
tabernacolo ossia d'un sepolcro isolato chiuso in qua-
dro da cancelli frapposti a quattro colonne spirali ,
dai cui architravi pendono drappi ornamentali, e so-
pra sorgono encarpi od altra specie di decorazioni ar-
cuate: un uomo tunicato e palliato offerendo un'accesa
candela viene a cotesto venerato sepolcro, che la prima
faccia della medaglia chiaramente insegna essere quello
di s. Lorenzo. In ambe le facce presso il margine su-
periore è scritto: SVCGESSA VIVAS. Cotesta medaglia
di piombo era nel museo del cav. Vettori, donde venne
alla biblioteca vaticana; e fu divulgata ed ampia-
mente illustrata dal primo possessore (1) e dal Lupi (2),
e poi da molti eruditi ripetuta e lodata (3). Oggi il
piombo è tanto ossidato e guasto, che appena colla

(1) Vettori, Dissertatio philologica qua nonnulla monimenta sa-
erae vetustutis ex, museo Victoria deprompta illustrantur, Roinae 1751.

(2) Dissertazioni T. 1 p. 197 e segg.

(3) V. Pozzi, Memorie di s. Lorenzo, Roma 1756 p. 1 e 33-36;
Arevalo ad Prudent. T. 11 p. 932; Zannoni, S. Primitivo p. 46; Gar-
rncci, Vetri 1.a ediz. p. 44; Martigny, Dictionnaire pag. 392.

scorta dei disegni del Vettori e del Lupi si discernono
le tracce delle figure incise ad incavo. Perciò il mio
disegno grande al vero assai più dalle stampe pre-
dette, ech dal monumento è ritratto.

Il singolare cimelio esige un nuovo esame al lume
dell'odierna critica; nè saranno soverchie le più squi-
site ricerche intorno all'origine e genuinità sua. Impe-
rocché questo è forse il più antico esempio a noi per-
venuto del supplizio d'un martire storicamente effigiato;
e il simbolico complemento della storica scena, la rap-
preseniazione del sepolcro del martire, l'iscrizione ac-
clamaloria, che niuna relazione sembra avere colle
immagini, sono un complesso non raro ma unico. Tutto
ciò poi vediamo in una medaglia da appendere al collo,
simile a quelle il cui uso è oggi comune fra i fedeli
per devozione. Ma di questo uso nei più antichi se-
coli (ponendo ora da parte gli amuleti gnostici o ma-
gici o in qualsivoglia guisa misti di superstizioni ido-
latriche con segni cristiani) gli archeologi citano ap-
pena qualche raro esempio di medaglie o monete, sulle
quali altra immagine religiosa non è effigiata che la
croce o il monogramma di Cristo (1). Non si suole
citare in somma che una medagliuzza bucata adorna
nel campo del monogramma ^ rinvenuta dentro un
loculo delle nostre catacombe ai giorni dell'Aringhi (2);
e il fatto di s. Germano d'Auxerres, che appese al
collo di s. Genovefa una moneta parimente bucata,
sulla quale era impresso il segno della croce (3). Laonde
la medaglia di piombo adorna del singolare gruppo
d'immagini sopra descritto dee sembrare un monu-
mento nel genere suo isolatissimo ; e non senza ra-
gione ispirò al P. Marchi di eh. mem. grave sospetto

(1) V. Georgii, De monogrammate Christi p. 13,14; Martigny, Di-
ctionnaire pag. 29.

(2) Roma subt. T. II p. 567.

(3) Bolland. Acta ss. T. I Jan. p. 138; Charpentier, Vie de S. Ge-

nevieve g. 4.

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