Bullettino di archeologia cristiana (2.Ser.1.1870)

D* UN SINGOLARE BOLLO DI MATTONE

TROVATO NELL'EMPORIO ROMANO

Comincio la nuova serie del Bullettino divulgando e com-
mentando una scoperta di assai povera ed umile apparenza. Ciò
nondimeno essa è degna per la singolarità sua di qualche at-
tenzione ; ed ha esercitato senza frutto hi questi ultimi mesi
l'ingegno di più d' un archeologo ed anche il mio , finché un
lampo di luce me n' ha svelato l'oscuro enigma. Io parlo d'una
scheggia di mattone rinvenuta testé tra le macerie accumulate
nell' emporio tiberino, il quale per le solerti cure dell' illustre
Commissario delle romane antichità, il Barone P. E. Visconti,
ogni dì nuove ricchezze restituisce alla luce e nuova materia offre
ai nostri studii. La scheggia predetta è delineata alla sua vera
grandezza nella tavola III n. 2. Ha l'impronta ad incavo d'un
bollo circolare , nel cui centro regna il monogramma di Cri-
sto e nella periferia tra due cerchi corrono lettere greche.
Novissimo caso è il trovare in Boma un bollo di fabbrica di
mattoni in lingua greca. E la prima epigrafe di questo genere,
che ora in Boma apparisce, è assai enigmatica o almeno di in-
terpretazione non ovvia.

Eimangono intere le lettere TRACCI ; altre quattro , alle
quali è interposto un punto, compiono il cerchio; ma ne è per-
duta la metà superiore. Esaminatele attentamente le ho tro-
vate capaci di una sola restituzione : e le ristauro francamente
OT XM. Il punto sta precisamente sul capo del monogramma