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sembianza d’ orrendo dragone, ed in un quadro più
piccolo dipinse una donzella con corona e scettro
sotto de’ piedi.
Per la confraternita di s. Croce in s. Domenico
dipinse il quadro con s. Pietro martire, che può
dirsi opera ben eseguita più d’ ogni altra, ed al
pari delle cose dal medesimo fatte a fresco sui
muri, e sono una Annunziata di Maria Vergine
sulla strada degli Angioli al muro del palazzo del
principe Pio, ed una pietà con un san Francesco
d’ Assisi sul muro della clausura esteriore delle
monache dette di Mortara.
Non si deve mettere in conto di sue opere nè
1’ altare della porziuncola in s. Spirito , nè il qua-
dro di s. Antonio arcivescovo di Firenze in s. Do-
menico, nè la santa Caterina da Siena con la beata
Osanna Andreasi nella medesima chiesa, perchè
queste surono le primizie del suo pennello fatte in
tempo di gioventù, allora quando nessun discerni-
mento aveva del buono dal cattivo, nè sapea ciò
che dir volesse esporre al pubblico un’ opera, so-
pra della quale cader dovesse il giudizio degli in-
tendenti (1).
Vivea negli anni 1620, come appare dalla me-
moria che ne fa Agostino Superbi nel suo Apparato,
come vivente al suo tempo, e certamente se questo
scrittore non lo annoverava fra i pittori di vaglia,
io non so se mi avessi tolta la pena di farne me-
moria , perchè le opere sue vengono poco dai pro-
fessori considerate.
(i) Nella quadreria Costabiliana si vedono del Ghirardoni dodici tavolette,
ore sono rappresentati li santi apostoli in mezze sigure.
sembianza d’ orrendo dragone, ed in un quadro più
piccolo dipinse una donzella con corona e scettro
sotto de’ piedi.
Per la confraternita di s. Croce in s. Domenico
dipinse il quadro con s. Pietro martire, che può
dirsi opera ben eseguita più d’ ogni altra, ed al
pari delle cose dal medesimo fatte a fresco sui
muri, e sono una Annunziata di Maria Vergine
sulla strada degli Angioli al muro del palazzo del
principe Pio, ed una pietà con un san Francesco
d’ Assisi sul muro della clausura esteriore delle
monache dette di Mortara.
Non si deve mettere in conto di sue opere nè
1’ altare della porziuncola in s. Spirito , nè il qua-
dro di s. Antonio arcivescovo di Firenze in s. Do-
menico, nè la santa Caterina da Siena con la beata
Osanna Andreasi nella medesima chiesa, perchè
queste surono le primizie del suo pennello fatte in
tempo di gioventù, allora quando nessun discerni-
mento aveva del buono dal cattivo, nè sapea ciò
che dir volesse esporre al pubblico un’ opera, so-
pra della quale cader dovesse il giudizio degli in-
tendenti (1).
Vivea negli anni 1620, come appare dalla me-
moria che ne fa Agostino Superbi nel suo Apparato,
come vivente al suo tempo, e certamente se questo
scrittore non lo annoverava fra i pittori di vaglia,
io non so se mi avessi tolta la pena di farne me-
moria , perchè le opere sue vengono poco dai pro-
fessori considerate.
(i) Nella quadreria Costabiliana si vedono del Ghirardoni dodici tavolette,
ore sono rappresentati li santi apostoli in mezze sigure.