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rappresentanti Maria di Loreto, s. Biagio, s. Cristo-
soro, san Lorenzo, e 1’ immagine della Madonna,
detta di Reggio (1). Finalmente per s. Maria della
Consolazione espresse in piccolo un’ altra immagine
di Maria Vergine di Reggio per supplimento d’ altro
quadro di diverso artefice fatto a caselle, come an-
ticamente s’ usava (2).
Queste ed altre opere sparse per le case de’ cit-
tadini in Ferrara furono le fatiche giovanili di Carlo,
nelle quali, quantunque non appaja quel massiccio
magistrale che nell’ altre fatte nell’ età sua più a-
vanzata apparisce, tuttavia vengono tenute in gran
conto, perchè la maniera del detto artefice è una
di quelle che al mondo sono più applaudite dagl’ in-
tendenti , come seria e lontana da certe minuzie e
stiticherie usate da altri pittori, valentuomini an-
eli’ essi, ma troppo minuti.
S’ accorse Carlo, non ostante il comune buon con-
cetto che guadagnato s’ era, s’ accorse, dissi, che
per imparar molto, troppo angusto confine alla va-
sta sua idea era la patria, nella quale quantunque
non mancassero opere d’ eccellentissimi artefici, tut-
tavia nella maniera eh’ egli aveva presa non eravi
ancora opera tale che sicuro documento a lui recar
potesse per fissarsi in quella, e dire, essere, o do-
ver’ esser quella la mossa maestra del suo pennello.
Invogliossi egli per tanto di vedere le più singolari
maraviglie dell’ arte fuori della sua patria, assine
(r) Il s. Cristosoro ed il s. Biagio, dopo più passaggi presso diversi privati,
ora si posseggono dal sig. Ubaldo Sgherbi. Degli altri quadri quivi indicati è
mancata ogni traccia. fetrucci.
(2) Anche di questa immagine di M. V. s’ignora afsatto l’esistenza pre-
sente. PETBUCC1.
rappresentanti Maria di Loreto, s. Biagio, s. Cristo-
soro, san Lorenzo, e 1’ immagine della Madonna,
detta di Reggio (1). Finalmente per s. Maria della
Consolazione espresse in piccolo un’ altra immagine
di Maria Vergine di Reggio per supplimento d’ altro
quadro di diverso artefice fatto a caselle, come an-
ticamente s’ usava (2).
Queste ed altre opere sparse per le case de’ cit-
tadini in Ferrara furono le fatiche giovanili di Carlo,
nelle quali, quantunque non appaja quel massiccio
magistrale che nell’ altre fatte nell’ età sua più a-
vanzata apparisce, tuttavia vengono tenute in gran
conto, perchè la maniera del detto artefice è una
di quelle che al mondo sono più applaudite dagl’ in-
tendenti , come seria e lontana da certe minuzie e
stiticherie usate da altri pittori, valentuomini an-
eli’ essi, ma troppo minuti.
S’ accorse Carlo, non ostante il comune buon con-
cetto che guadagnato s’ era, s’ accorse, dissi, che
per imparar molto, troppo angusto confine alla va-
sta sua idea era la patria, nella quale quantunque
non mancassero opere d’ eccellentissimi artefici, tut-
tavia nella maniera eh’ egli aveva presa non eravi
ancora opera tale che sicuro documento a lui recar
potesse per fissarsi in quella, e dire, essere, o do-
ver’ esser quella la mossa maestra del suo pennello.
Invogliossi egli per tanto di vedere le più singolari
maraviglie dell’ arte fuori della sua patria, assine
(r) Il s. Cristosoro ed il s. Biagio, dopo più passaggi presso diversi privati,
ora si posseggono dal sig. Ubaldo Sgherbi. Degli altri quadri quivi indicati è
mancata ogni traccia. fetrucci.
(2) Anche di questa immagine di M. V. s’ignora afsatto l’esistenza pre-
sente. PETBUCC1.