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rale il P. 1). Gregorio Fanti, abate di quel mona-
stero , e ristauratore di quella chiesa, il quale al
Bononi avea ordinate tante opere (1).
In oltre per proprio genio, dovendo dipingere
F immagine di s. Guarino cardinale, e prima cano-
nico regolare, si servì del volto del cavalier Batti-
sta Guarino, insigne e meniorabil poeta serrarese,
autore del Pastor fido ; cosicché chiunque desidera
vederne la naturale essigie ricorre a vedere la qui
dipinta; e molti ho io veduti in pittura ricopiarla.
Vedesi ancora nella sagrestia della medesima ma-
no un quadro all’ altare della cappellina , dove si
rappresenta s. Agostino vestito da canonico regola-
re, il quale speculando 1’ inessabile mistero della
santissima Trinità sulla spiaggia del mare, viene
persuaso essere impercettibile dal miracoloso san-
ciullino apparsogli, il quale tenta di vuotar il mare
travasandolo in un’ angustissima fossa.
É tempo qui di sar capo alla descrizione del gran
quadro delle nozze di Cana di sopra accennato, il
quale per essere uno de’ migliori lavori del Bononi
in questa chiesa merita eziandio un particolare ri-
ssesso. Nel coro adunque, al lato dell’evangelo, ve-
desi esposto il gran quadro, del quale ora parliamo.
La storia, che lo empie tutto quanto è grande, è
quella che dal vangelista s. Giovanni al cap. 2.° ci
viene descritta, delle nozze fatte in Cana di Gali-
lea: storia comodissima ai pittori nati ad empiere
tele majuscole con 1’ espressione delle più belle e
dissicili parti della pittura. Pertanto, vicino a nobi-
le architettura di logge ( luogo appunto dicevole per
(i) Le mezze figure che restano a destra di chi entra sono piene di ristauri,
e quelle a sinistra surono affatto ridipinte nell’ indispensabile ristauro del 1835.
rale il P. 1). Gregorio Fanti, abate di quel mona-
stero , e ristauratore di quella chiesa, il quale al
Bononi avea ordinate tante opere (1).
In oltre per proprio genio, dovendo dipingere
F immagine di s. Guarino cardinale, e prima cano-
nico regolare, si servì del volto del cavalier Batti-
sta Guarino, insigne e meniorabil poeta serrarese,
autore del Pastor fido ; cosicché chiunque desidera
vederne la naturale essigie ricorre a vedere la qui
dipinta; e molti ho io veduti in pittura ricopiarla.
Vedesi ancora nella sagrestia della medesima ma-
no un quadro all’ altare della cappellina , dove si
rappresenta s. Agostino vestito da canonico regola-
re, il quale speculando 1’ inessabile mistero della
santissima Trinità sulla spiaggia del mare, viene
persuaso essere impercettibile dal miracoloso san-
ciullino apparsogli, il quale tenta di vuotar il mare
travasandolo in un’ angustissima fossa.
É tempo qui di sar capo alla descrizione del gran
quadro delle nozze di Cana di sopra accennato, il
quale per essere uno de’ migliori lavori del Bononi
in questa chiesa merita eziandio un particolare ri-
ssesso. Nel coro adunque, al lato dell’evangelo, ve-
desi esposto il gran quadro, del quale ora parliamo.
La storia, che lo empie tutto quanto è grande, è
quella che dal vangelista s. Giovanni al cap. 2.° ci
viene descritta, delle nozze fatte in Cana di Gali-
lea: storia comodissima ai pittori nati ad empiere
tele majuscole con 1’ espressione delle più belle e
dissicili parti della pittura. Pertanto, vicino a nobi-
le architettura di logge ( luogo appunto dicevole per
(i) Le mezze figure che restano a destra di chi entra sono piene di ristauri,
e quelle a sinistra surono affatto ridipinte nell’ indispensabile ristauro del 1835.