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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 1.1872

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De Rossi, Giovanni Battista: Sepolcri del secolo ottavo scoperti presso la chiesa di S. Lorenzo in Lucina
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https://doi.org/10.11588/diglit.10815#0053

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ARCHEOLOGICA MUNICIPALE.

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m. 0, 64, largo m. 0, 65, baccellaio a spire nella parte ante-
riore. Nel centro delle spire è effigiata una piccola botte ; nelle
testate laterali un leone per parte abbatte ed uccide un cervo.
Il corpo d' ambedue i leoni è ricinto da una legatura ; circo-
stanza notabile, che toglie o scema al gruppo il valore simbolico
di siffatti contrasti fra gli animali deboli e i forti, e sembra
ridurlo a positiva reminiscenza degli spettacoli anfiteatrali. Il
bacino dell'arca servì dapprima ad una fontana ; come è dimo-
strato dal foro aperto all' uscita dell' acqua nel fondo. Poi fu
adoperato ad uso sepolcrale; la Commissione non lo vide chiuso
ed intatto; dalle interrogazioni fatte ai primi testimoni della
scoperta si è raccolto, che anche quivi e nei sepolcri seguenti
gli scheletri erano volti ad oriente ; noto rito dell' antica cri-
stiana sepoltura.

Terza, sempre più interna e parallela ai sarcofagi, era un'arca
composta di lastre marmoree e figuline, che la Commissione
trovò disfatta. Testimoni concordi certificano, nelle due pareti
maggiori dell'arca essere state viste le lastre scritte, che pub-
blichiamo in fototipia nella tavola III n. 1, 2. Le lettere erano
volte all'interno del sepolcro. In quarto luogo dopo quest'arca
infranti e commisti alla terra furono trovati i minuti frantumi,
che diligentemente ricomposti ci hanno dato la metrica epigrafe
fotograta nella tavola II. Più innanzi non procedette lo sterro
e la scoperta.

I frammenti epigrafici, che si veggono nelle tavole II, 2 ;
IV, 1, 2 furono raccolti tra le macerie di questi sepolcri.

Narrato il fatto, viene che se ne renda brevemente ragione
ed interpretazione storica ed archeologica. Che la serie dei rin-
venuti sepolcri spetti ai portici ed alle essedre della contigua
antichissima basilica di s. Lorenzo in Lucina è cosa manifesta;
e vano sarebbe l'affaticarsi a persuaderlo. Nè può destare ma-
raviglia, che sarcofagi d'arte profana sieno stati adoperati agli
usi di cotesto sepolcreto. È notissimo , che nei secoli lontani
dalle lotte del paganesimo col cristianesimo non si ebbe scru-
 
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