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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 1.1872

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Visconti, Pietro Ercole: Ermeracle
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https://doi.org/10.11588/diglit.10815#0116

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Marzo - Aprile 1873.

ERMERACLE.

(Tav. I)

Non è forse altra deità, fra quante ebbero culto nel paga-
nesimo, della quale abbiano gli archeologi così diffusamente e
così spesso parlr.to, come di questa d' Ercole. Tante furono le
occasioni che ad essi ne offersero i monumenti d'ogni arte sino
a noi pervenuti, ora rappresentandone le immagini, ora le ce-
lebratissime imprese.

Le nuove scoperte vanno sempre più accrescendo quell'in-
sieme sì vasto. Donde non solo si manifesta ognor maggiormente
quanto ebbero ad operare le arti per soddisfare alle continue
domande d' un culto diffuso per tanti secoli fra tutte le genti;
ma sembra rivelarsi ancora una certa predilezione , che fosse
negli artefici stessi in trattare questo argomento. E veramente
non n'era altro veruno che tanto venisse a favorir il concetto della
nuova scuola di Grecia, intesa tutta all'espressione del sommo
grande e del sommo bello, quanto questo dell' eroe vissuto fra
gli uomini nel glorioso contrasto d'eccelse ed utili imprese, sinché,
auspice Minerva, pervenne all' eterne sedi d' Olimpo, fatto par-
tecipe degli onori divini.

Si presentava per ciò in Ercole il successivo sviluppo della
figura umana, innalzata alla sua più nobile espressione e poteva
" arte seguirlo dalla prima infanzia alla matura virilità: dalla
cuiiu, in cui strangolava i serpenti, alla deificazione in sull'Età.

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