Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma (1.1872)

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BULLETTINO DELLA COMMISSIONE

alla forinola servus servorum Dei ; la quale anche dopo il ma-
gno Gregorio, che ne adottò l'uso per sè ed i successori, con-
tinuò ad essere talvolta adoperata da persone d' ogni classe e
condizione. Così un semplice orefice del secolo incirca decimo,
GG (Gregorius) AVRIFES, aggiunse al titolo di sua professione
1' umile forinola SERBVS DE SERBVS DEI ' ; ove il DE SER-
BVS è pretto genitivo volgare. Adunque il solo servus servorum
Dei non basta a significare la papale dignità del Costantino, che
scrisse il suo nome lateralmente alla notitia fundorum della
basilica celimontana. Anzi quel modo di segnare il nome meglio
ad un artefice o ad un notajo s'addice, che ad un sommo pon-
tefice. Quel modo medesimo tenne il celebre calligrafo Eurio
Dionisio Filocalo, scrivendo sui marmi delle epigrafi damasiane
i suoi nomi in serie di lettere verticalmente disposte a colonne
Conchiudo, che il Costantino autore od incisore sul marmo del
ricco censo di fondi suburbani posseduti dal titolo dei ss. Gio-
vanni e Paolo è persona a noi ignota di età incerta ; cui ar-
gomentando dalla paleografia e dallo stile del monumento asse-
gneremo in circa il periodo corso dal declinare del sesto secolo
agli inizii dell' ottavo. Il Gregorio papa poi, che quel censo con-
fermò, dee essere cercato circa il mille e il mille e cento ; ed
è probabilmente il settimo, celeberrimo vindice dell'ecclesiastica
libertà.

Molti punti di questo rapido discorso più accennato ho che
provato, per amore di brevità. Spero che gli eruditi non me l'at-
tribuiranno a colpa, parendomi avere detto quanto basta alla
dichiarazione sostanziale del tema.

G. B. D. R.

1 V. Mai, Script, vet. t. V p. 6 n. 1, 2.

- V. Roma sott. t. I pag. 120, t. II pag. 196.