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De Rossi, Giovanni Battista: Singolare epigrafe di fistola plumbea acquaria
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BULLETTINO DELLA COMMISSIONE
doveva dirsi anche duodenum; imperocché le ristole da Plinio
chiamate denariae 1 Vitruvio appella denum, e così altre quin-
denum, octonum, !. Delle quali appellazioni il lodato Vitruvio
così definisce il significato: ex latitudine lamnarum, quot di-
gitos habuerint antequam in rotundationem flectantur, magni-
tudinwm ita nomina concipiunt fistulae; namque quae lavina
fuerit digitorum quinquaginta , cum fistila perficietùr ex ea
lamna vocabitur quinquagenaria , similiterque reliquae 3.
Ma intorno a ciò si legga Frontino, de aquaeductibus Urbis
Romae c. 24 e seguenti ; il quale avverte che della fistola
duodenaria l'uso non era frequente ( c. 32 ), anzi nel c. 44 la
dice al tutto disusata; fistula duodenaria in usu non est. Laonde
rara cosa è cotesto campione d'una fistola di siffatta capacità,
né se n' era fino ad ora trovato il simile. Il tubo plumbeo è
stato rinvenuto aperto, pesto e mancante di molta parte della
sua periferia; talché non possiamo verificarne la misura ne con-
frontarla colla impressa cifra duodenaria e colle norme regi-
strate da Frontino.
Le predette note numerali sono di buone forme romane;
e tali anche sono le lettere dell' epigrafe, poco diverse da
quelle dei tubi di piombo dei secoli imperiali. Ma il nome
IOHANNE segnato in quelle lettere le assegna a bassa età;
ai tempi cioè degli ultimi imperatori d'Occidente e dei re
ostrogoti. La parte superstite dell' epigrafe dice .... IOHA.NNE
VC TRIB (viro clarissimo tribuno). Innanzi al IOHANNE di-
scerno le tracce imperfette della sigla FL (Flavio), tanto usitata
a guisa di prenome appunto quando comune divenne nel mondo
romano il cognome Iohannes. L'asta visibile avanti la nota
FL appartiene alla parte dell'epigrafe, che è interamente perita.
i Plin. Bisl. nat. XXXI, 31, 2.
= Vitruv. De arch. Vili, 6 (al. 7).
s Vitruv. 1. c.
BULLETTINO DELLA COMMISSIONE
doveva dirsi anche duodenum; imperocché le ristole da Plinio
chiamate denariae 1 Vitruvio appella denum, e così altre quin-
denum, octonum, !. Delle quali appellazioni il lodato Vitruvio
così definisce il significato: ex latitudine lamnarum, quot di-
gitos habuerint antequam in rotundationem flectantur, magni-
tudinwm ita nomina concipiunt fistulae; namque quae lavina
fuerit digitorum quinquaginta , cum fistila perficietùr ex ea
lamna vocabitur quinquagenaria , similiterque reliquae 3.
Ma intorno a ciò si legga Frontino, de aquaeductibus Urbis
Romae c. 24 e seguenti ; il quale avverte che della fistola
duodenaria l'uso non era frequente ( c. 32 ), anzi nel c. 44 la
dice al tutto disusata; fistula duodenaria in usu non est. Laonde
rara cosa è cotesto campione d'una fistola di siffatta capacità,
né se n' era fino ad ora trovato il simile. Il tubo plumbeo è
stato rinvenuto aperto, pesto e mancante di molta parte della
sua periferia; talché non possiamo verificarne la misura ne con-
frontarla colla impressa cifra duodenaria e colle norme regi-
strate da Frontino.
Le predette note numerali sono di buone forme romane;
e tali anche sono le lettere dell' epigrafe, poco diverse da
quelle dei tubi di piombo dei secoli imperiali. Ma il nome
IOHANNE segnato in quelle lettere le assegna a bassa età;
ai tempi cioè degli ultimi imperatori d'Occidente e dei re
ostrogoti. La parte superstite dell' epigrafe dice .... IOHA.NNE
VC TRIB (viro clarissimo tribuno). Innanzi al IOHANNE di-
scerno le tracce imperfette della sigla FL (Flavio), tanto usitata
a guisa di prenome appunto quando comune divenne nel mondo
romano il cognome Iohannes. L'asta visibile avanti la nota
FL appartiene alla parte dell'epigrafe, che è interamente perita.
i Plin. Bisl. nat. XXXI, 31, 2.
= Vitruv. De arch. Vili, 6 (al. 7).
s Vitruv. 1. c.