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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 1.1872

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Visconti, Pietro Ercole: Decadi lapidarie capitoline, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.10815#0197

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archeologica municipale. 173

His ce locis Fiori requiescant ossa sepulta. Aetatis prima
miserando funere rapto Diis (il y a là une barre eri trop, du
reste je préfère d'après le sens, diebus, ou une abréviation
quelconque de ce mot) ad infernas sedes lucesque piorum.
Quem docta studiis, ornarat diva Thalia: qui prope vicenos bis
iam suppleverat annos, nii Lachesis brevia rupisset stamina
fuso. Proli Dolor! Vi nulli decreta rumpere fas est parcarum
diva duros que evadere casus.

11 tratto trasversale. che si tenne soverchio, era ben
quello, che dava alla parola la sua vera lettura: DITIS, e con
essa il concetto, che, mutandola in diis, e poi, (non s'intende
troppo perchè) in dies , fu veramente cangiato dalla notte al
giorno. Questa fu la prima menda. La seconda fu il sopprimere
ancora il tratto trasversalmente posto sulla I nella linea decima,
leggendo VI in luogo di VT. Con queste beu poche avvertenze
ebbi interamente restituito i versi e il concetto dell'africana
iscrizione. La quale si vendica cosi un bel luogo nell'antologia
lapidaria, essendo di questo tenore:

Hisce locis Fiori requiescunt ossa sepulta,
Aetate in prima miserando funere rapti
Ditis ad infernas sedes lucosque piorum;
Quem docta studiis ornarat diva Thalia,
Qui prope vicenos bis iam suppleverat annos,
Ni Lachesis brevia rupisset stamina fuso.
Proli dolor! ut nulli decreta rumpere fas est
Parcarum diva, durosque evadere casus!

Noi dobbiamo molta riconoscenza alle indefesse ricerche
della Società Archeologica di Costantina, che ha riunito sì ricca
suppellettile a profitto ed accrescimento degli studi delle an-
 
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