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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 10.1882

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Fabiani, Enrico: Di una statuetta di Pastoforo egiziano recentemente scoperta
DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.13151#0200

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-192 Di una statuetta dì pastoforo egiziano

temo non gran fatto diffuso finora, di voler nel momento
presente avvertire tre piccole cose assolutamente necessarie
nella nostra lettura.

1. Che il monumento è mutilo, e devesi in alcuna parte
necessariamente supplire ; il quanto poi rimane incerto, per la
natura stessa dello stile egiziano, che ammette frasi le quali
potrebbero essere più o meno largamente svolte.

2. Si avverta che la scrittura geroglifica può cominciare del
pari e guidarsi da manca a destra e da destra a manca, e perfino
dall'alto in basso, in un modo tutto suo, partendo però sempre
dal punto verso il quale riguardano gli oggetti rappresentati.

3. Nelle singole frasi si pongono sempre primi per ono-
ranza i nomi degli dèi, quantunque il discorso sembri talvolta
chiedere altrimenti. E questo basti a chi nulla conoscesse di
scrittura geroglifica. Veniamo ora alla lettura ed interpreta-
zione delle quattro paginette geroglifiche. Esse contengono i
nomi e vari titoli di un notissimo ed antichissimo re d'Egitto
del quale diffusa più di ogni altro fu la fama nell' antichità,
e ne abbondano i monumenti che lo ricordano. Uno dei suoi

nomi fu ( 1 \K 1 Sesto o ( O I ! v\ ) Sesura di cui i

greci trasformarono il nome facendone, Erodoto Sesostri, e Dio-
doro Sesoosi, favoleggiando lungamente delle sue conquiste.
Anche però le vere sue imprese, che si poterono oggi rilevare
dai monumenti, bastano a renderlo grande, e specialmente le
sue guerre contro l'Etiopia, i Eenicii, i Rotennu, la Siria ed i
Kheta, guerra la più celebre e cantata da un famoso ed ufficial-
mente venerato poeta egizio di nome Pentaour o più italiana-
mente Pentaur, che potrebbe chiamarsi autore di una Iliade o
Ra messeide egiziana.

Il nostro monumento serba i due nomi ufficiali del re, che
sono anche incisi nell'obelisco Flaminio, che è suo.
 
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