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Una pianta di Roma del secolo XIV ecc.
di Claudio sorge, fin dal secolo IV, la basilica dei santi martiri
fratelli Giovanni e Paolo, edificata nel luogo dove fu già la loro
abitazione: e perciò noi dovremo riconoscerla in quella chiesa
che troviamo al termine degli archi neroniani, e che figura in
luogo analogo, designata dal suo nome, nella pianta di Leon
Battista Alberti. Nella pianta di Taddeo il corrispondente edi-
lìzio è molto men chiaro, e non ha tanto espressamente il
carattere di una chiesa.
Discendendo verso la porta Flaminia, noi troviamo nello
interno della città, a piccola distanza dalla porta, una fabbrica
rotonda, nella quale è facile di ravvisare il mausoleo di Augu-
sto : questo' monumento è molto meglio rappresentato nella
nuova pianta, che in quella di Taddeo.
Più oltre, a piccola distanza dal ponte Elio, occorre un
ricinto fortificato, che rappresenta il monte di Giordano Orsini,
intorno al quale si veggano le erudite annotazioni dello Ste-
venson '. Ed anche questo edifizio è fatto più in grande, ed
assai più particolareggiato nella nostra pianta che nell'altra.
Il grande edifizio rotondo archeggiato, che si erge dirim-
petto all'isola Tiberina, appiè del Campidoglio, è il teatro di
Marcello. Più su, allato del Palatino, in vicinanza del fiume è
la basilica di s. Maria in Cosmedin, detta già Schola graeca:
e, superiormente, il castello aventinense dei Savelli.
Conchiudo, richiamando su questo nuovo documento topo-
grafico, che dobbiamo alla perspicacia del sig. Miintz, l'atten-
zione de' miei colleghi, ed in ispecie del eh. Stevenson, il quale
ha fatto sì bella prova, illustrando la congenere icnografia di
Taddeo di Bartolo.
C. L. V.
' L. e pag. 96, n. 1.
Una pianta di Roma del secolo XIV ecc.
di Claudio sorge, fin dal secolo IV, la basilica dei santi martiri
fratelli Giovanni e Paolo, edificata nel luogo dove fu già la loro
abitazione: e perciò noi dovremo riconoscerla in quella chiesa
che troviamo al termine degli archi neroniani, e che figura in
luogo analogo, designata dal suo nome, nella pianta di Leon
Battista Alberti. Nella pianta di Taddeo il corrispondente edi-
lìzio è molto men chiaro, e non ha tanto espressamente il
carattere di una chiesa.
Discendendo verso la porta Flaminia, noi troviamo nello
interno della città, a piccola distanza dalla porta, una fabbrica
rotonda, nella quale è facile di ravvisare il mausoleo di Augu-
sto : questo' monumento è molto meglio rappresentato nella
nuova pianta, che in quella di Taddeo.
Più oltre, a piccola distanza dal ponte Elio, occorre un
ricinto fortificato, che rappresenta il monte di Giordano Orsini,
intorno al quale si veggano le erudite annotazioni dello Ste-
venson '. Ed anche questo edifizio è fatto più in grande, ed
assai più particolareggiato nella nostra pianta che nell'altra.
Il grande edifizio rotondo archeggiato, che si erge dirim-
petto all'isola Tiberina, appiè del Campidoglio, è il teatro di
Marcello. Più su, allato del Palatino, in vicinanza del fiume è
la basilica di s. Maria in Cosmedin, detta già Schola graeca:
e, superiormente, il castello aventinense dei Savelli.
Conchiudo, richiamando su questo nuovo documento topo-
grafico, che dobbiamo alla perspicacia del sig. Miintz, l'atten-
zione de' miei colleghi, ed in ispecie del eh. Stevenson, il quale
ha fatto sì bella prova, illustrando la congenere icnografia di
Taddeo di Bartolo.
C. L. V.
' L. e pag. 96, n. 1.