230 Sopra Vorigine dei ludi Tarentini o saeculares
desse similmente ad Eretum come a Falerii ('), e ciò prova che
questi due paesi avevano concezioni religiose identiche, dal mo-
mento che, sotto le medesime influenze, si trasformano nella me-
desima divinità ellenica. Ma di questa comunanza di culti nei
popoli intorno al Soracte vi è una prova evidente. Narra Dio-
nigi, che il tempio di Feronia non apparteneva esclusivamente
ai Falisci, ma che Sabini e Latini vi convenivano ad adorarla
(Dion. Hai., Ili, 32); era adunque il Soracte una specie di monte
sacro al culto di Soranus e Feronia per tutte le popolazioni cir-
costanti ; ed Eretum, donde la leggenda fa provenire i Valerii,
era non lungi dal Soracte ed in vista di questo, per cui la con-
cezione ariana degli effetti del Sole e della vegetazione vi do-
veva essere adorata sotto il nome di Soranus e Feronia. Ond' è
che V origine sabina dei Valerii, non si oppone eh' essi prestas-
sero culto a queste divinità che avevano tempio e bosco sacro
in territorio Falisco. Ora s'imporrebbe la questione del luogo
ove i Valerii celebrarono per i primi quei culti dei quali ab-
biamo un ricordo nella prima tradizione di Zosimo e Valerio;
ma siccome tale questione è assai complessa, e richiede la
cognizione di fatti non ancora esposti, ne rimandiamo lo studio
all'ultima parte di questo lavoro.
Giovanni Pinza.
(continua)
(') Sul culto della Giunone ellenizzata a Palerii cfr. Ovid., Amorum, III,
13; e da alcune notizie di Servio (ad Aen. VII, 711) e Solino (Solin., II),
apprendiamo che anche ad Eretum dovette esservi un culto a Giunone,
dal momento che non si dubitava di spiegare quel nome come : " ano rìjg
"IJQctg quae illic colitur „ .
desse similmente ad Eretum come a Falerii ('), e ciò prova che
questi due paesi avevano concezioni religiose identiche, dal mo-
mento che, sotto le medesime influenze, si trasformano nella me-
desima divinità ellenica. Ma di questa comunanza di culti nei
popoli intorno al Soracte vi è una prova evidente. Narra Dio-
nigi, che il tempio di Feronia non apparteneva esclusivamente
ai Falisci, ma che Sabini e Latini vi convenivano ad adorarla
(Dion. Hai., Ili, 32); era adunque il Soracte una specie di monte
sacro al culto di Soranus e Feronia per tutte le popolazioni cir-
costanti ; ed Eretum, donde la leggenda fa provenire i Valerii,
era non lungi dal Soracte ed in vista di questo, per cui la con-
cezione ariana degli effetti del Sole e della vegetazione vi do-
veva essere adorata sotto il nome di Soranus e Feronia. Ond' è
che V origine sabina dei Valerii, non si oppone eh' essi prestas-
sero culto a queste divinità che avevano tempio e bosco sacro
in territorio Falisco. Ora s'imporrebbe la questione del luogo
ove i Valerii celebrarono per i primi quei culti dei quali ab-
biamo un ricordo nella prima tradizione di Zosimo e Valerio;
ma siccome tale questione è assai complessa, e richiede la
cognizione di fatti non ancora esposti, ne rimandiamo lo studio
all'ultima parte di questo lavoro.
Giovanni Pinza.
(continua)
(') Sul culto della Giunone ellenizzata a Palerii cfr. Ovid., Amorum, III,
13; e da alcune notizie di Servio (ad Aen. VII, 711) e Solino (Solin., II),
apprendiamo che anche ad Eretum dovette esservi un culto a Giunone,
dal momento che non si dubitava di spiegare quel nome come : " ano rìjg
"IJQctg quae illic colitur „ .