Lyhios
57
Demeter a Fidia (1), e trovò identità di stile fra essa, la Cora Al-
bani (a) e la Parthenos del Varvakion (3), ma a parte il confronto
con la Parthenos, metodicamente molto discutibile, anche se avesse
qualche evidenza, dato l'enorme divario fra i due monumenti, è evi-
dente che lo scultore della Cora non può essere quello della Deme-
ter, tali e tante sono le differenze così nel panneggio come nelle teste.
Monumenti nei quali le caratteristiche della Demeter e del-
l'erma Barracco si ripetano con assoluta identità non ne cono-
sciamo. Invece, secondo me, ve ne sono altri nei quali ritornano
le stesse caratteristiche di stile, ma accanto a dettagli più severi
o a forme più evolute, sì da potersi supporre che sieno da attri-
buire allo stesso maestro in periodi diversi della sua attività.
Il primo è una. figura di giovinetto conservata nell'Antiqua-
rium del Celio (4), (fig. 1 e 5). Ritenuto da prima una imitazione
pasitelica di opera peloponnesiaca del V° sec. av. Cr. (5), ne fu
ben tosto rilevato il carattere di copia meccanica da originale del
V° sec. (•), ma non ne è stata tentata una maggiore determina-
ci Schrader, in .ìahreshefte XIV (1911), p. 9.
(2) Helbig, Ftìhrer, IT, 1913, n. 1922, p. 454 ivi la letteratura anteriore;
Br. Br. tv. 255 ; fJP. Arndt-W. Amelung, photogr.~\ Einzeilaufnahme [antiker
Sculpturen, Monaco, 1893 sgg.] n. 1115-10 (la testa).
(») Stais, Marbré.» et bromes, Atene, 1910, n. 129, p. 29 sgg. : Br. Br.
tvv. 39-40; Bulle, col. 247 e fig. 57 : Ducati, p. 351 sgg. e fig. 342.
(4)È nel salone laterale al n. 14 : L. Mariani, Sculture provenienti dalia
Galleria sotto il Quirinale, in Bull. Comunale. XXIX (1901), p. 164 sgg. e
tvv. Xo e XI ; S. Reinach, Répertoire, III, 177. 2: \V. Amelung, di alcune
sculture antiche e di un rito delle divinità sotterranee, in Dissertazioni della
Boni. Aec. romana di Arch. ser. II, tomo IX (1907), p. 113 sgg. e tv. V. 1 e
VI; 1 ; K. Esdaile. ó àq>' èoilag in .lourn. of HeU. St. X XIX ( 19119), p. 1 sgg.
e tv. I, articolo scritto ignorando quello dell'Amelung citato precedente-
mente; L. A. Spaulding, the « CamiUus » - typi insadpture, Lanoaster Pa.,
1911, p. 52 sgg. e fig. ; Helbig, Fiihrer, I, 1912. n. 1024. p. 5S3 sg. : Amelung.
woderìier Cicerone, 1, 2, 1913, p. 255 sg.
(6) Mariani, op. cit. Evidentemente sotto il suo influsso il Reinach,
op. cit., giudicò la statua arcaizzante. Dello stesso parere è lo Spaulding,
Camillus-type, p. 55 sgg.
(*) Amelung, in Dissertai, della poni. Ace. rum. ili ardi., ser. II. t. IX
(1907), p. 118 sg. ; Esdaile, op. cit.. p. 2. nota 2.
57
Demeter a Fidia (1), e trovò identità di stile fra essa, la Cora Al-
bani (a) e la Parthenos del Varvakion (3), ma a parte il confronto
con la Parthenos, metodicamente molto discutibile, anche se avesse
qualche evidenza, dato l'enorme divario fra i due monumenti, è evi-
dente che lo scultore della Cora non può essere quello della Deme-
ter, tali e tante sono le differenze così nel panneggio come nelle teste.
Monumenti nei quali le caratteristiche della Demeter e del-
l'erma Barracco si ripetano con assoluta identità non ne cono-
sciamo. Invece, secondo me, ve ne sono altri nei quali ritornano
le stesse caratteristiche di stile, ma accanto a dettagli più severi
o a forme più evolute, sì da potersi supporre che sieno da attri-
buire allo stesso maestro in periodi diversi della sua attività.
Il primo è una. figura di giovinetto conservata nell'Antiqua-
rium del Celio (4), (fig. 1 e 5). Ritenuto da prima una imitazione
pasitelica di opera peloponnesiaca del V° sec. av. Cr. (5), ne fu
ben tosto rilevato il carattere di copia meccanica da originale del
V° sec. (•), ma non ne è stata tentata una maggiore determina-
ci Schrader, in .ìahreshefte XIV (1911), p. 9.
(2) Helbig, Ftìhrer, IT, 1913, n. 1922, p. 454 ivi la letteratura anteriore;
Br. Br. tv. 255 ; fJP. Arndt-W. Amelung, photogr.~\ Einzeilaufnahme [antiker
Sculpturen, Monaco, 1893 sgg.] n. 1115-10 (la testa).
(») Stais, Marbré.» et bromes, Atene, 1910, n. 129, p. 29 sgg. : Br. Br.
tvv. 39-40; Bulle, col. 247 e fig. 57 : Ducati, p. 351 sgg. e fig. 342.
(4)È nel salone laterale al n. 14 : L. Mariani, Sculture provenienti dalia
Galleria sotto il Quirinale, in Bull. Comunale. XXIX (1901), p. 164 sgg. e
tvv. Xo e XI ; S. Reinach, Répertoire, III, 177. 2: \V. Amelung, di alcune
sculture antiche e di un rito delle divinità sotterranee, in Dissertazioni della
Boni. Aec. romana di Arch. ser. II, tomo IX (1907), p. 113 sgg. e tv. V. 1 e
VI; 1 ; K. Esdaile. ó àq>' èoilag in .lourn. of HeU. St. X XIX ( 19119), p. 1 sgg.
e tv. I, articolo scritto ignorando quello dell'Amelung citato precedente-
mente; L. A. Spaulding, the « CamiUus » - typi insadpture, Lanoaster Pa.,
1911, p. 52 sgg. e fig. ; Helbig, Fiihrer, I, 1912. n. 1024. p. 5S3 sg. : Amelung.
woderìier Cicerone, 1, 2, 1913, p. 255 sg.
(6) Mariani, op. cit. Evidentemente sotto il suo influsso il Reinach,
op. cit., giudicò la statua arcaizzante. Dello stesso parere è lo Spaulding,
Camillus-type, p. 55 sgg.
(*) Amelung, in Dissertai, della poni. Ace. rum. ili ardi., ser. II. t. IX
(1907), p. 118 sg. ; Esdaile, op. cit.. p. 2. nota 2.