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balneum, vel pellicum diaetam; cujufcemodi
eft Epicharmi ad gurgitem diftum:
„, Non benignus es : habes morbum : ge-
i* ftis tu largiens ; *
confimile quid ad Domitianufli cogantur dicere:
^ Non tu quidem religiofus , nec magnificus
iy es : morbo teneris : gaudes cum in aedifi-
„ eia omnia profundas : qui, ut Midas ille ,
h omnia tibi aurea fieri & gemmea cupis. „
Tlutarch.. in Toplicola. lAve^a "Plutarco da-
vanti agli occhi lo splendore del Campidoglio
reflituito da Domiziano iftejfo, e dalla magni-
ficenza del padre Vefpafiano e del fratello
Tito , e nuovamente dal fuo Trajano. Ed
egli mede/imo dopo aver detto correre fa-
ma , che ney fondamenti del tempio di Giove
Capitolino aveffe fpefo Tarquinio quaranta
mila libbre di argento ; aveva mojìrato che
queflo era poco al confronto della fpefa fat-
ta dipoi nel riedificarlo da Domiziano : at-
tefo che le fole indorature erano coftate più
di dodici mila talenti. E nondimeno da que-
flo tempio rivolge improvvifamente il pen-
fiero e 'I difeorfo al Palazzo ri fiorato dal me-
de fimo Imperatore : e di queflo una fola log-
gia , un bagno , una fola di quefie Sale Re-
gie o Bafiliche ora feoperte ci pone davanti
agli occhi come sforzi di una fontuofttà pel
fuo eccejfo viziofa e degna di biafimo anche
in un Imperator de' Romani. E adunque giu~
fto,
balneum, vel pellicum diaetam; cujufcemodi
eft Epicharmi ad gurgitem diftum:
„, Non benignus es : habes morbum : ge-
i* ftis tu largiens ; *
confimile quid ad Domitianufli cogantur dicere:
^ Non tu quidem religiofus , nec magnificus
iy es : morbo teneris : gaudes cum in aedifi-
„ eia omnia profundas : qui, ut Midas ille ,
h omnia tibi aurea fieri & gemmea cupis. „
Tlutarch.. in Toplicola. lAve^a "Plutarco da-
vanti agli occhi lo splendore del Campidoglio
reflituito da Domiziano iftejfo, e dalla magni-
ficenza del padre Vefpafiano e del fratello
Tito , e nuovamente dal fuo Trajano. Ed
egli mede/imo dopo aver detto correre fa-
ma , che ney fondamenti del tempio di Giove
Capitolino aveffe fpefo Tarquinio quaranta
mila libbre di argento ; aveva mojìrato che
queflo era poco al confronto della fpefa fat-
ta dipoi nel riedificarlo da Domiziano : at-
tefo che le fole indorature erano coftate più
di dodici mila talenti. E nondimeno da que-
flo tempio rivolge improvvifamente il pen-
fiero e 'I difeorfo al Palazzo ri fiorato dal me-
de fimo Imperatore : e di queflo una fola log-
gia , un bagno , una fola di quefie Sale Re-
gie o Bafiliche ora feoperte ci pone davanti
agli occhi come sforzi di una fontuofttà pel
fuo eccejfo viziofa e degna di biafimo anche
in un Imperator de' Romani. E adunque giu~
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