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Bulletin du Musée National de Varsovie — 12.1971

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Nr. 1-2
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Kozakiewicz, Stefan: Un gruppo di vedute veneziane dalla cerchia di Canal: La bottega del Maestro di vedute con Ponte di Rialto
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https://doi.org/10.11588/diglit.18819#0038
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diretto le vedute dei pittori minori, raramentc esposte alle mostre, disperse nei magazzini de i
vari musei e nelle raccolte private di solito difficilmente accessibili. Siamo costretti a servirci
spesso di fotografie, ció che esercita un influsso piuttosto negativo sulle conclusioni da trarre.
In seguito, indispensabile e che venga garantito in questi casi un margine di tolleranza: ció
che riguarda pure il presente saggio.

2.

Nelle mie ricerche bellottiane ho avuto 1'occasione di imbattermi in un gruppo di vedute
delia stessa mano o delio stesso atelier che raggruppo qui come produzione di una bottega vene-
ziana settecentesca di un maestro anonimo per cui ho scelto — dal soggetto che vi si incontra
ii piu spesso — la denominazione convenzionale di „Maestro di vedute eon Ponte di Rialto".

II punto di partenza per la presente ricerca e formato da due vedute del Ponte di Rialto eon
Palazzo dei Camerlenghi e Procurazie Vecchie di Rialto,dagli stessi caratteri stilistici, conservate
nel Museo Nazionale di "Varsavia,J (fig. 1) e in una raccolta privata di Dusseldorf10 (fig. 2). Lo
schema compositivo e uguale, salvo divergenze insignificanti nei dettagli architettonici e —
cio che e naturale — nella parte delie macchiette; 1'impostazione cromatica e lineare come
pure i caratteri del fare pittorico sono molto rassomiglianti. L'esecuzione di ambedue i dipinti
nella stessa bottega appare piii che probabile. Ció che sara detto ci dara la sicurezza che si
tratta di un atelier di Venezia.

I dipinti sorsero nella cerchia di Antonio Canal, sotto 1'influsso predominante del cosi detto

secondo" stile del maestro che gli fu proprio nel periodo da verso il 1730 fino al 1742 circa.
Questo stile, festivo e solenne, splendido nelle luci e nel colore, univa in se di una maniera
armoniosa i valori pittorici eon quelli lineari, essendo nello stesso tempo manifestazione di
grandę virtviosita nelFesecuzione pittorica in ogni parte dei dipinti. Trovó la piu perfetta es-
pressione nelle serie di vedute eseguite negli anni '30 per committenti inglesi. II secondo stile
canalettiano — come si ha gia detto — esercitó un fortissimo influsso, da prima delia meta del
Settecento in poi, sui vedutisti veneziani minori che lo accettarono peró molto esteriormente,
senza raggiungere 1'altezza delPespressione e il livello di eseeuzione del grandę maestro.

In una maniera cosi superficiale riccheggiano lo stile del Canal anche i nostri due ąuadri.
II suo influsso e palese nella composizione, nel giuoco contrastato di ombre e di luci, nelFimpos-
tazione cromatica eon soliti accenti: deH'azzurro puro del cielo, del verde smeraldo nelle superfici
d'acqua, del colore grigiastro, qui e la riscaldato, nelle pareti degli edifici, delie macchie piccole
e vivaci nelle macchiette, in ispecie quelle rosse nei costumi. Si manifesta chiaramente anche
nel modo di dipingere, di porre la materia cromatica sulFarchitettura, di formarne il bianco
delie nubi e il segno piuttosto succoso eon cui son aggiornate le figurę.

Che i quadri, nonostante la loro stampa puramente canalettiana, non provengono dalia bottega
stessa del maestro come operę dei suoi collaboratori, ci dimostra cosi il livello di loro eseeuzione
come alcuni caratteri stilistici divergenti dai modi adoperati dal Canal, che confermano ai quadri
una nota indi vi duale. I dipinti rappresentano il livello medio delio „strato" inferiore delia

9. N° inv. 9; olio su tcla, alto cm. 54, 8, largo cm 89. Proviene dalia raccolta di Johann Peter Weyer, architetto comunale
diColonia (1794 —1864), acquistato per il Museo di Belle Arti (piu tardi Museo Nazionale) di Varsavia all'asta delia raccolta
il 25. agosto 1862 c nei giorni seguenti (llluslrierter Katalog der reichen Genidlde-Gallerie des Herm J.P. Weyer,... welche
den 23. August 1862 und folgende Tage... unter Leitung von J.M. Haberle (fi". Lempertz) in Koln... ersteigert toerden soli,
Koln, n. 338). Nel catalogo dell'asta era attribuito ad Antonio Canal. Negli invcntari del Museo Nazionale di Varsavia
1'attlibuzione fu a Bernardo Bcll .tto. J. Białostocki nel suo saggio sulla eollezion ' "Weyer ("Tbe "Weyer Collection and
the beginning of tlie Warsaw Art Museun., "iiuf?e(m du Musee National de Varsov ; III, 1962, n. 2) pensa ad un imitatore
del Bellotto (op. cit.,p. 53, n. 21, £11. 23). Malgrado <'crtc rassomiglianze nelcolc i enel fare pittorico eon i ąuadri del
Bellotto, lo stile delia veduta di Varsavia non ha riferimento a quello del Bellot .1 nel suo periodo veneziano.
10. Cm. 47,5x71,8; nel XIX sec. fu probabilmente in una collezione inglcse. Ho r • -ito occasione di studiarc il quadro nel
mesc dinovembre 1970 nella Casa antiquaria Boss & Goepfert a Dusseldorf. Oltrc questo dipinto e alla veduta di Varsavia,
ho potuto esaminare personalmente, fra i quadri di cui si parlera sotto, la s3: i eonservata nella Staatliche Kunsthallc
di Karlsruhe.

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