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nuano a difendersi l'uno con un masso, l'altro, munito di un grande
scudo, con la spada. In mezzo fra loro al disotto di Giove si vede nuo-
vamente uno degli dei: Ercole, munito dell'arco e della clava. Egli
combatte vigorosamente un Gigante nudo, ancora in piedi, posto nel
piano inferiore, il quale con ambedue le mani gli scaglia contro un
masso. A sin. di questo nello stesso piano inferiore si vede un altro Gi-
gante pure di forma umana ina vestilo, il quale benché caduto brandisce
ancora nella d. la spada, ma evidentemente sta per soccombere alla
lancia di Minerva, che munita di elmo e di scudo occupa il centro
di questo piano. Al vinto avversario della dea corrisponde a sin. di lei
un giovane Gigante, già morto, vestito anch'esso, il cui corpo viene
sorretto con un braccio da una donna vestita e velata, che emerge dal
suolo dietro di lui e tende il braccio s. verso Minerva come per implo-
rare mercè. Vi riconosciamo facilmente la madre de'Giganti la dea Gè
(la terra) che in modo simile comparisce in altri monumenti e special-
mente nella celebre Giganlomachia di Pergamo. Nell'angolo sin. si
vede un bel Gigante giovane quasi nudo in piedi, il quale, copren-
dosi con lo scudo, impugna la spada contro un avversario che si deve
supporre più in alto ina non vi è espresso. Nell'angolo opposto final-
mente, fra i piedi dell'avversario di Ercole, un secondo Gigante angui-
pede fa riscontro all'altro descritto che gli è proprio al di sopra. Però
con la differenza che quest'ultimo è già morto, mentre l'altro, benché
vinto, pure col braccio sin. sorregge "ancora il corpo e con la d. impugna
l'elsa di un'arma che gli sta al fianco.

L'esecuzione del rilievo può chiamarsi addirittura goffa, ne merita
maggior lode la composizione ; imperocché molte figure attaccano op-
pure difendonsi senza che vi sia un avversario ; alcune, come p. e.
Giove, che combatte con un corto parazonio contro nemici posti al di
sotto, fanno un effetto quasi ridicolo. Altre invece spiccano per il con-
cetto naturale e vivace, che traspare anche dall' esecuzione mediocre
e senza dubbio non è invenzione di chi fece l'urna, bensì tolto da
qualche opera dell'arte greca. Citiamo come tale il gruppo di Minerva
e del Gigante che le soccombe, la Gè ed i due Giganti in piedi del
piano inferiore. Fra questi quello a sin. corrisponde in modo sorpren-
dente all'avversario di Diana nel fregio di Pergamo e pure la dea stessa
rassomiglia nella mossa a quella dello stesso monumento.
 
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