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gli stranieri capitati colà di misurarsi seco al pugilato, nel quale so-
leva ucciderli. Così sfidò anche gli Argonauti appena approdati in Bi-
tinia, oppure secondo Teocrito non volle lasciar bere gli assetati ad
una bellissima sorgente vicina al littorale se non a condizione che uno
di loro combattesse con lui. Polluce accettò la sfida, con l'arte e con
l'agilità sua facilmente vinse il rozzo Gigante e lo uccise nel combat-
timento (Apollonio), ovvero lo obbligò con giuramento solenne a la-
sciare in pace da ora innanzi gli stranieri (Teocrito). Altri autori (il
comico Epicarmo, che aveva scritto una commedia ' Amico ', e l'epico
Pisandro) secondo lo scoliaste di Apollonio Rodio II v. 98 avevano rac-
contato che Polluce avesse legato il vinto nemico, e questa versione
del mito si riscontra in vari monumenti dell'arte, fra i quali anche nel
seguente rilievo di un'urna perugina.

XXXW, a. Museo di Perugia; Bartoli Sepolcri tav. 95; Dempster
Etr. reg. I, 9. 1 ; Conestabile Mon. di Perugia LXXIV, 2; 1. 0,55. (Nel
margine del coperchio si legge l'iscrizione : vel. vesis' : capevanial : clan :
vd. Fabretti C. i. i. n. 1574). Amico barbato, interamente nudo, con le
mani legate dietro la schiena, sta con le spalle appoggiate ad un albero,
al quale Polluce sta legandogli le mani con una grossa corda, che tira
a se a tutta possa, puntando il ginocchio sin. all'albero. Egli è ugual-
mente nudo, ed il ' cesto', onde ha avviluppato la mano d. (l'altra non
si vede), accenna al pugilato antecedente. Nel viso di Amico, nonché
nel suo contegno in genere, si esprime chiaramente il dolore che gli
cagionano i legami così fortemente stretti.

Questo bello e vigoroso gruppo non è che una parte staccata da una
composizione più estesa, quale si ammira nella celebre cista Ficoroni
del Museo Kircheriano. Le figure del nostro rilievo vi ricorrono quasi
identiche, sicché non si può fare a meno di ammettere un originale
comune (dell'arte greca senza dubbio) per l'una e l'altra rappresen-
tanza. Né son queste le sole repliche del gruppo nell'arte italica. Una
terza, d'arte più grossolana ed alquanto variata nei particolari si osserva
sopra uno specchio etrusco trovato nelle vicinanze di Corneto-Tarquinia
ed esistente in quel Museo municipale ('). Amico legato all'albero final-

(i) Vd. Ed. Gerhard Etrusk. Spiegel voi. V (pubblicato seduto appresso, al quale per isbaglio si legge il nome

da Klugmarm e KOrte) tav. 91, 2. Amico (Amuke) vi è di Polluce (Pultuke), mentre il vero Polluce è rimasto

imberbe, ed a Polluce manca il cesto. Per riempire il senza nome,
tondo dello specchio vi è aggiunto a d. l'altro Dioscuro
 
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