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Romanelli, Giulio: Une lettre de Giulio Romanelli au Cardinal Antonio Barberini
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Mazzarino mi ha detto che vuole che io gli faccia la Gal-
leria grande sopra la già fatta délie statue la quale ho
già fatta accomodare con fargli servare quelle cuppole
che la guastarono et dice che vuol che io la faccia a
mio modo. Confesso che Topera è desiderabile, ma è
troppo lunga per me et vuol troppo tempo et più assai di
quello io vorrei. Faro perô un spartimento che, venendo
il caso, possa dipingerle da più d'uno o per fretta che
possa venire al Sig. Card., o per fretta che venghi a me.
L'avviso che mi dà V. Em™ circa al modo di vivere lo
conosco necessario benchè per ancora io non habbia
sentito in me mutation nessuna, si per i cibi, corne per il
vino, ma io mangio et bevo poco per paura délia podagra
che il carneval passato mi tormento inaspettatamente in
un piede, onde, per paura, mi ho cura, acciô non habbia
nessuna occasions di tornare. De al 1 i Palazzi che mi scrive
non ne ho visto nessuni altri che quel del Lovre e quello
del Re, perché il Sigr Carde Mazzarino mi fece andare a
Amiens, dove Sua Em" mostrô de havermi grato et ordino
che non mi ci mancasse di nulla, col dirmi che, quando
sarebbe tornato a Parigi, m' haverebbe havto cura che
non mi mancasse niente e mentre si mettono in ordine
le stanze per me nel suo Palazzo, che ve ne he carestia, mi
fa stare vicino in una casa dove non mi manca cosa alcuna,
onde io a veder quanto m'accenna V. Emza; ma bisogna
che aspetti chi mi guidi perché le malattie deli Sig" Ceni
et Ottone et il viaggio a Amiens hanno fatto che non ho
possuto veder Parigi. In Amiens n' ho hauto un granm°
gusto in veder la Chiesa Maggiore che veramente non si
puô in quella maniera veder meglio e si grande, anzi
più di Nostra Dama et e si chiara dentro, ch' ogni minimo
cantone è luminoso; il di fuori é bellm° et si copioso di
adornamenti, che se ne adornarebbero dieci altre chiese
senza impoverirla; dentro, oltre le cappelle belle, vi sono
in ogni pilastro délia nave di mezzo due tabernacoli o
quadri che sono di si belle manière quasi tutti, che io ne
ho hauto grandmo piacere a vederli. Sono in gran' quantità
et di belle e buone manière di quei tempi, finitissimi e
pieni di figurine diligentemente (laite. Certe monache
Mazzarino mi ha detto che vuole che io gli faccia la Gal-
leria grande sopra la già fatta délie statue la quale ho
già fatta accomodare con fargli servare quelle cuppole
che la guastarono et dice che vuol che io la faccia a
mio modo. Confesso che Topera è desiderabile, ma è
troppo lunga per me et vuol troppo tempo et più assai di
quello io vorrei. Faro perô un spartimento che, venendo
il caso, possa dipingerle da più d'uno o per fretta che
possa venire al Sig. Card., o per fretta che venghi a me.
L'avviso che mi dà V. Em™ circa al modo di vivere lo
conosco necessario benchè per ancora io non habbia
sentito in me mutation nessuna, si per i cibi, corne per il
vino, ma io mangio et bevo poco per paura délia podagra
che il carneval passato mi tormento inaspettatamente in
un piede, onde, per paura, mi ho cura, acciô non habbia
nessuna occasions di tornare. De al 1 i Palazzi che mi scrive
non ne ho visto nessuni altri che quel del Lovre e quello
del Re, perché il Sigr Carde Mazzarino mi fece andare a
Amiens, dove Sua Em" mostrô de havermi grato et ordino
che non mi ci mancasse di nulla, col dirmi che, quando
sarebbe tornato a Parigi, m' haverebbe havto cura che
non mi mancasse niente e mentre si mettono in ordine
le stanze per me nel suo Palazzo, che ve ne he carestia, mi
fa stare vicino in una casa dove non mi manca cosa alcuna,
onde io a veder quanto m'accenna V. Emza; ma bisogna
che aspetti chi mi guidi perché le malattie deli Sig" Ceni
et Ottone et il viaggio a Amiens hanno fatto che non ho
possuto veder Parigi. In Amiens n' ho hauto un granm°
gusto in veder la Chiesa Maggiore che veramente non si
puô in quella maniera veder meglio e si grande, anzi
più di Nostra Dama et e si chiara dentro, ch' ogni minimo
cantone è luminoso; il di fuori é bellm° et si copioso di
adornamenti, che se ne adornarebbero dieci altre chiese
senza impoverirla; dentro, oltre le cappelle belle, vi sono
in ogni pilastro délia nave di mezzo due tabernacoli o
quadri che sono di si belle manière quasi tutti, che io ne
ho hauto grandmo piacere a vederli. Sono in gran' quantità
et di belle e buone manière di quei tempi, finitissimi e
pieni di figurine diligentemente (laite. Certe monache