Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna (9.1863)

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mascheroni poi che stanno al Iato dello stesso sarcofago
indicano quelle paurose figure di gorgone e di tifoni che
i superstiziosi romani solevano scolpire nei sepolcri per
allontanare il fascino, c per far paura ai profanatori e
violatori dei sacri asili onde non disturbare il riposo
degli estinti.

G. Spano

ANTICA CniESA DI SUELLI

Della chiesa vescovile di Suelli avevamo dato un cenno
nell'anno IV di questo Bnllettino ( pag. 8), e tracciata
nella carta messa in fronte l'estensione della sua diocesi. Que-
sta comparisce mollo vasta, perchè abbracciava la parte
più montuosa delle Barbargie, e perciò s' intitolava anche
col nome di Barbai-iae, sino alle spiaggie del mar Tirreno;
e perchè era mal delimitata, stando ad un angolo dell'in-
terno la sede vescovile, e forse la più povera, perciò fu
la prima a sparire dal sardo suolo, ed esser unita a quella
di Cagliari (i). È però vero, che per la posizione meri-
tava meno delle altre a scomparire, e tanto è vero che
si vide il bisogno di reintegrarla nei primi di questo
secolo.

Ma se misera era la diocesi, altrettanto meschina era
la cattedrale col titolo di S. Giorgio, e dedicata all'Apo-
stolo S. Pietro, la quale dicesi sia stata costrutta vivente
S. Giorgio, cioè prima del iii3, nel qual'anno egli morì:
di questa cattedrale sono rimaste solamente alcune parti.

(l) Ciò accadde nel 1418 sotto il Pontificato di Martino V, al quale aveva
sporto preghiere Eleonora la Contessa di China. Perciò non conta nella storia
che 4 Vescovi, S, Giorgio, Giovanni, Pietro, e Paolo,