Bullettino archeologico sardo ossia raccolta dei monumenti antichi in ogni genere di tutta l'isola di Sardegna (9.1863)

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lavarsi, e deporre le calzature per non imbrattare i
Jelti (i).

E difficile di dichiarare chi sia quella persona in atto
di mestizia e colle mani incrocichiate: pure crediamo che
non sia una prefica, perchè sarebbe in diverso atteggia-
mento, ma si può conghietturare che sia la moglie del
difunto che in atto pietoso assiste al convitto funebre
del marito.

Finalmente la cosa più notevole in questo sardo mo-
numento è quella torre coi merli, e con una zona che la
cinge diagonalmente che sta sotto il lettisternio alla parte
destra. Noi crediamo che sia l'emblema della città di Tur-
res, da cui se ne inferisce chiaramente che l'opera è stata
eseguita in quella città, e non trasportata da altro luogo,
come si crede di altri. La scoltura semb =—' 1 1 1 '
degli Antonini, ed è forza il pensare chE-n VVW/^
qualche dovizioso personaggio di Torres E-^ "è ^j-
della città è venuto lo stemma che fin <E-^
tichi si poneva nel vessillo che porta in jjj-^
protettore di quella città, e della diocesi E-

(l) Da quest'uso si spiega il fatto della Maddalena =-
pcd^s Domini, quando fu invitato a cena in casa del — °
così potè ungere coli" unguento., e tergere coi capelli le E
perchè essendo coricato teneva dietro ambi i piedi. Nel E"
appoggia il piede destro sul lettisternio, avendo di die=-? \_/

(<) V. Della Marmora Itinerario voi. 2 p. S13. dove 1 E_
presa da un antico smalto ; ed è la seguente Q