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— 307 —

monumento il suolo è stato in molti punti esplorato; ed è certo, che ivi lungo
la fronte dell' area sopra descritta lo spazio appunto di 50 piedi era libero da
sepolcri edificati sopra terra. Appena oltrepassato quel limite, ecco le vestigia
di due sepolcri costruiti a fior di terra, e vòlti verso una via, forse privata, che
dall' Appia si parte verso l'Ardeatina. Del primo sepolcro ho veduto poche re-
liquie , ma discavando se ne troverebbe , credo , il piantato : esso ha in sua di-
pendenza un angusto ipogeo 82-87 con pochissimi loculi. Questi tagliati orizzon-
talmente nelle pareti per la sepoltura di corpi interi, e perciò simili a quelli de'fe-
deli, si diversificano però dai loculi cemeteriali per certe minute differenze nel
modo d'intagliarli nel tufa, che rivelano un'opera diversa da quella de'fossori cri-
stiani. Tra le rovine del sepolcro 81 vidi un busto di marmo, ritratto d'un gio-
vanetto, ed un simile busto, ritratto femminile, era precipitato nel cubicolo S:
non so decidere se cotesti ornamenti sieno caduti dal sepolcro 81 , o dal grande
monumento. La loro scultura è d'arte mediocre, forse dell'età d'Alessandro Severo.
Segue la cella 89 con pavimento a musaico di tasselli bianchi e neri e con cas-
settoni per corpi interi sormontati da archi adorni di pitture assai svanite. Dentro
questa cella fu rinvenuto il titoletto seguente di ottime lettere incise sopra un
marmo stretto ed alto quasi a modo di stela:

GENIO
M • LIVI • EVNI • L •

OLYMPHI

FECIT

LIVIA • IRENE

PATRONO

i
Se il titolo spetta alla cella, nella quale giaceva, la prima costruzione di questa
dee risalire ad assai buono ed antico secolo; perocché cotesti Livii, cioè M. Livio
Olimfo (o piuttosto Olimpo) liberto di M. Livio Euno e patrono alla sua volta di
Livia Irene, mi sembrano persone dei primi tempi imperiali, e il gentile titoletto
par cosa dell'età in circa di Livia Augusta. Ma la cella, eh'è male costrutta di
tufi alternati con mattoni, ed i cassettoni per corpi interi sono indizi del terzo
secolo, anziché dell'età di Livia. Ad ogni modo, almeno il primo de'due sepolcri
col suo ipogeo è anteriore al cemetero cristiano : dappoiché questo procede nelle
sue vie in guisa da evitare studiosamente quell'ipogeo. Ond'è, che l'ambulacro I
giunto al punto 14 non continua, ma si volge verso l'Appia per la linea KQ presso
al gran monumento ; e il cubicolo S, che s'arresta a contatto della stanza 82,
sbocca anch' esso verso l'Appia nella linea R. In somma il suolo alla destra del
grande rudere nell'area, che esaminiamo, è puro da edifici sepolcrali, ma è occu-
pato dal sotterraneo cristiano; appena varcati i confini di quell'area, appariscono
edifici sepolcrali, cessa il sotterraneo cristiano, e in sua vece sottentra l'ipogeo
pagano. Per le quali osservazioni veggo, che da quel lato sinistro l'ipogeo di Lu-
cina, mentre evita il suolo sacro alle contigue meschinissime celle sepolcrali pa-
gane, senza impedimento veruno si dirama e si svolge attorno alla mole gigan-
tesca eretta sull'Appia.

Passiamo alla sinistra. Anche qui dentro i termini de'cinquanta piedi niun
vestigio di sepolcro appare sopra la superficie del suolo, eccetto quel muro obliquo,
di che ho ragionato sopra a pag. 297, e la cui posizione medesima mostra, che
non spetta alle celle sepolcrali erette lungo la via consolare, ma alle loro custodie
o ad un edifìcio di tempi cristiani. Varcato appena quel termine, ecco un sepolcro
in linea coli'Appia costruito in due piani, Tuno sotterraneo, l'altro sopra terra.
Le sue pareti accessorie fiancheggianti l'ambulacro 91, e la stanziola 92 e Tipo-
 
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