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CAPO XXIX.
Cubicolo di Dasumia Ciriaca ed una vicina cripta storica d'ignoto nome.
La scala, che ostruì il primitivo adito alla cripta B e 7, ostruì parimente, ma
soltanto a metà, la porta del cubicolo Be8 posto quasi di fronte a quella cripta.
Ciò dimostra eh' esso non fu visitato ai giorni della pace e del pio pellegrinaggio
ai sepolcri dei martiri ; in una parola eh' esso non è da annoverare tra le cripte
istoriche. Ciò non ostante l'esame dell' architettura e dei monumenti di questo
cubicolo ci ajuterà a determinare la data d'una vicina storica cripta d'ignoto
nome. Inoltre al cubicolo, di che ragiono, benché privo della prerogativa di cripta
storica, potrò dare un nome certo ed importante alla storia del cemetero di Cal-
listo; tutto adunque mi consiglia a non rimetterne la descrizione ed il commento
al libro seguente, ma l'una e l'altro tosto compire.
La scenografia del cubicolo è delineata nella tav. IX n. 2. Esso è lungo me-
tri 2, 68, largo 3, 00. Le pareti laterali hanno loculi dell' ordinaria forma e di di-
mensioni mediocri : quella del fondo è incavata in un grande arcosolio, antica-
mente tutto rivestito di marmi, adorno di colonnine sopra mensole ; delle quali
architettoniche decorazioni i frammenti superstiti sono stati parte raccolti tra la
terra dentro il cubicolo, parte trovati al loro posto. Una mensola ed una base
rimaste ai loro luoghi m'hanno insegnato il sito delle colonne e dell' altra men-
sola caduta. Quando fu costruita la scala, questo cubicolo, come i vicini, ebbe
necessità di rinforzi. La parete, ov' è la porta, fu tutta rifatta con tufi e mattoni ;
la fronte dell' arcosolio fu ricoperta di muro composto di tufi e calce ; cotesta
calce prese l'impronta del sarcofago, che era collocato sotto l'arco dell' arco-
solio. L'impronta dimostra, che quell' urna era baccellata a spire. Credo che
sia stata rapita dai cavatori del Boldetti, i cui nomi colla data del 1717 sono
graffiti sopra le reliquie da loro lasciate del rivestimento marmoreo. Essi per
fortuna lasciarono altresì in frantumi l'epigrafe del monumento. L'ho trovata
tra la terra in sette pezzi; i quali ricomposti formano una lastra marmorea
quasi semicircolare , la cui impronta è manifesta sulla calce in cima alla lu-
netta dell'arcosolio. Gl'infranti pezzi quivi applicati alla parete tornano ognuno
al proprio luogo. Perciò li ho fatti indicare al debito posto nella scenografia ;
e sono poi delineati a parte nella tavola XXXVII n. 19. L'iscrizione dice: Da-
summia Quiriacae bone femin(ae) palumba sene fel quae vixit (annos) LXVl de-
possila UH Kal. Martias in pace. Le leggi della grammatica e dell'ortografia non
osservate in questo titolo ne intralciano la costruzione; la quale dee essere ridotta
a buona forma così: Dasummia Quiriace bona femina palumba sine felle etc. La
sepolta adunque nel nobile avello è una Dasumia Ciriaca ; la quale non fu cer-
tamente donna al tutto volgare, come lo stesso ricco monumento dimostra. Di
costei personalmente non ho potuto scoprire alcuna notizia precisa, capace di de-
finire la data dell'arcosolio e della stanza. Della sua gente però debbo dire cose
non inutili alla storia del callistiano cemetero; dopo le quali indagherò l'età del
cubicolo.
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CAPO XXIX.
Cubicolo di Dasumia Ciriaca ed una vicina cripta storica d'ignoto nome.
La scala, che ostruì il primitivo adito alla cripta B e 7, ostruì parimente, ma
soltanto a metà, la porta del cubicolo Be8 posto quasi di fronte a quella cripta.
Ciò dimostra eh' esso non fu visitato ai giorni della pace e del pio pellegrinaggio
ai sepolcri dei martiri ; in una parola eh' esso non è da annoverare tra le cripte
istoriche. Ciò non ostante l'esame dell' architettura e dei monumenti di questo
cubicolo ci ajuterà a determinare la data d'una vicina storica cripta d'ignoto
nome. Inoltre al cubicolo, di che ragiono, benché privo della prerogativa di cripta
storica, potrò dare un nome certo ed importante alla storia del cemetero di Cal-
listo; tutto adunque mi consiglia a non rimetterne la descrizione ed il commento
al libro seguente, ma l'una e l'altro tosto compire.
La scenografia del cubicolo è delineata nella tav. IX n. 2. Esso è lungo me-
tri 2, 68, largo 3, 00. Le pareti laterali hanno loculi dell' ordinaria forma e di di-
mensioni mediocri : quella del fondo è incavata in un grande arcosolio, antica-
mente tutto rivestito di marmi, adorno di colonnine sopra mensole ; delle quali
architettoniche decorazioni i frammenti superstiti sono stati parte raccolti tra la
terra dentro il cubicolo, parte trovati al loro posto. Una mensola ed una base
rimaste ai loro luoghi m'hanno insegnato il sito delle colonne e dell' altra men-
sola caduta. Quando fu costruita la scala, questo cubicolo, come i vicini, ebbe
necessità di rinforzi. La parete, ov' è la porta, fu tutta rifatta con tufi e mattoni ;
la fronte dell' arcosolio fu ricoperta di muro composto di tufi e calce ; cotesta
calce prese l'impronta del sarcofago, che era collocato sotto l'arco dell' arco-
solio. L'impronta dimostra, che quell' urna era baccellata a spire. Credo che
sia stata rapita dai cavatori del Boldetti, i cui nomi colla data del 1717 sono
graffiti sopra le reliquie da loro lasciate del rivestimento marmoreo. Essi per
fortuna lasciarono altresì in frantumi l'epigrafe del monumento. L'ho trovata
tra la terra in sette pezzi; i quali ricomposti formano una lastra marmorea
quasi semicircolare , la cui impronta è manifesta sulla calce in cima alla lu-
netta dell'arcosolio. Gl'infranti pezzi quivi applicati alla parete tornano ognuno
al proprio luogo. Perciò li ho fatti indicare al debito posto nella scenografia ;
e sono poi delineati a parte nella tavola XXXVII n. 19. L'iscrizione dice: Da-
summia Quiriacae bone femin(ae) palumba sene fel quae vixit (annos) LXVl de-
possila UH Kal. Martias in pace. Le leggi della grammatica e dell'ortografia non
osservate in questo titolo ne intralciano la costruzione; la quale dee essere ridotta
a buona forma così: Dasummia Quiriace bona femina palumba sine felle etc. La
sepolta adunque nel nobile avello è una Dasumia Ciriaca ; la quale non fu cer-
tamente donna al tutto volgare, come lo stesso ricco monumento dimostra. Di
costei personalmente non ho potuto scoprire alcuna notizia precisa, capace di de-
finire la data dell'arcosolio e della stanza. Della sua gente però debbo dire cose
non inutili alla storia del callistiano cemetero; dopo le quali indagherò l'età del
cubicolo.
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