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di terra accumulatovi per porla in sicuro; e poi quivi lasciata nella nobile com-
pagnia dello stuolo pontificale, quando tornala la pace , anzi celebrato il trionfo
della cristianità, la cripta fu riaperta alla pubblica venerazione? L'epigrafe in sottile
lastra marmorea, che faceva parte della decorazione dell'arcosolio, rimase nel primi-
tivo sepolcro divenuto cenotafio: e perciò di Cajo papa non solo due sepolcri diversi
ma anche due epitaffi possiamo supporre ed ammettere. Questa ipotesi sembrerà
ingegnoso espediente da me immaginato oggi per conciliare la novella scoperta
colle anteriori opinioni : ma in realtà essa è congettura assai vecchia fondata su
documenti antichissimi , che oggi alla novella scoperta prestano ajuto e da essa
sono illustrati. La deposizione di Cajo più volle e in giorni diversi negli antichi
martirologii è registrata: il centone geronimiano la segna tre volte; ai 20 di feb-
brajo, ai 22 di aprile, data primitiva e genuina, al primo di luglio. Indi le con-
getture di traslazioni già proposte dai Bollandisli e da altri dotti '. Se coteste ipotesi
nel caso speciale di Cajo fino ad oggi non trovavano conferma in altri indizi,
eccone ora più che l'indizio direi quasi la prova nella scoperta che illustro e
ìiel suo confronto coi lesti dei topografi e del libro pontificale.

Ho detto quanto basta a rendere conto della mia persuasione , che le mutile
reliquie epigrafiche in questo capo esaminate, sieno dell'epilafio di Cajo papa e
sieno stale rinvenute al luogo loro. Quest'insigne monumento fuor d'ogni espet-
tazione ravvisato nell'area terza callistiana, appellala di s. Eusebio, lungi dal turbare
e scomporre il sistema cronologico della sotterranea necropoli nel precedente tomo
elaborato, mirabilmente lo conferma. Esso concorda con le origini di quell' area
assegnate alla seconda metà del secolo terzo e con la data della cripta sepol-
crale del predetto Eusebio; la quale giudicai luogo di sacre adunanze anteriore
all' anno 311, in che le spoglie del santo reduci dalla Sicilia furono quivi con
grande pompa deposte. Ed anche più mirabile e precisissima è la concordanza
generale del processo cronologico delle varie regioni della sotterranea necropoli,
svelato da minuti, molteplici indizi, con la preziosa catena di storici monumenti
trovati sotterra in serie progrediente cronologica e topografica. Questi sono veri
punti luminosi nel bujo labirinto cimiteriale. Il novello punto luminoso ora scoperto
nella regione di s. Eusebio è l'epitafio di Cajo papa morto nel 296; e dopo esso ven-
gono tosto in linea retta, quasi altrettante cronologiche facelle, la memoria del
luogo ove nel oOk furono deposti i corpi dei ss. Calocero e Partenio ; e nella re-
gione immediatamente seguente, di s. Sotere, il cubicolo doppio fatto jussu Mar-
cellini successore di Cajo, tra il 296 ed il 505, un epitafio dell'anno 500, e un
gruppo di medaglie dei principi che regnarono insieme nel 505 e 505. Con questo
ricco e rilucente corredo di dati e di confronti cronologici e storici raccolti nella
regione di s. Eusebio rientreremo in quella di santa Sotere; e ne esamineremo
l'epigrafia, dopo soffermatici un istante nella storica cripta dei martiri Calocero e
Partenio, che fatto appena un passo innanzi incontriamo.

i V. Ada ss. T. Ili Aprii, p. 16: Fiorentini, Must, occid. eccl. marlyrol. p. 332, 638: cf. il mio tomo precedente p. 105.
 
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