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altrettanto dico del qui militavit, al quale vocabolo può avere fatto seguito o la
menzione d'una legione, coorte, numero della milizia armata o d'un officio palatino
o civile: per esempio qui militavit in officio vicarii (urbis Romae) dice una epigrafe
del cimitero di Pretestato. Del n. 8 do il disegno paleografico tav. cit. n. 8; quivi
c'imbattiamo nel nuovo vocabolo bismu; ma facile è intendere, che l'apparente novità
si dilegua sciogliendo la sincope di pronuncia e leggendo bis(o)mu(m).
Al compimento di questo spinoso esame delle appendici del primo piano sopra
le regioni di s. Eusebio e di s. Sotere occorre qualche parola intorno alle dira-
mazioni, che dalla via 1 portano al punto segnato 27. Quelle diramazioni sono
posteriori al primitivo ambulacro; l'età loro precisa è impossibile a definire, tutti
i sepolcri essendo quivi spogliati, niun' epigrafe rimasta giacente sul suolo. Lo
spoglio fu fatto dai cavatori dei secoli moderni; i quali, impediti dalle rovine di
frugare la linea 1-2 col suo seguito, trovarono modo di scendere al punto 27 e
indi tagliando la volta del sottoposto cubicolo della via A aprironsi quivi l'adito
al piano inferiore. In quel punto sorge sopra terra un monumento sepolcrale qua-
drato; tutto attorno al quale sono disposte le fosse del cristiano sepolcreto all'aperto
cielo, tanto profonde, che giungono a contatto delle volte degli ambulacri sotter-
ranei 1 e 27. Per queste fosse discesero i moderni cavatori ; e per esse e per la
volta del cubicolo inferiore da quei fossori sfondata precipitarono fino al secondo
piano pietre spettanti al sepolcreto esteriore ed alle diramazioni 27 del primo piano
sotterraneo. Perciò ho dovuto rimettere a questo luogo l'esame dei frammenti
raccolti nel cubicolo predetto sotto il moderno descenso, che nel punto 27 aprì
irregolare comunicazione tra i due piani del sotterraneo e tra questi ed il monu-
mento quadrato eretto a fior di terra col circostante sepolcreto.
In fatti quei frammenti sono assai diversi dalla famiglia epigrafica della fine
in circa del secolo terzo, che domina nella via A del secondo piano, esaminata
sopra apag.!02escgg. Una diecina di quelle pietre sono estranee al sotterraneo, altre
incerte; le due lastre delineate nella tav. XVIII n. 28,29, possono sembrare cimiteriali,
ma di paleografia del secolo quarto volgente al quinto. Già n'ho fatto menzione
a pag. 105; promettendo di parlarne alla fine del presente libro e prenunciando,
che sono degne di speciale commento. Esse mi sembrano spettare ad assai illustri
persone fiorite appunto nel fine del secolo quarto e nei primi lustri del quinto.
Il frammento tav. XVIII n. 29 ricorda una lidia Domitia Ru(fi,na?): il cui doppio
gentilizio facilmente ne rivela la nobile condizione: più illustre memoria conser-
vava la mutila e sminuzzata lastra tav. cit. n. 28, che con singolare esempio regi-
stra una lunga genealogia: FILIE..... eT NEPOTIS..... proNEPOTIS (ovvero item
NEPOTIS) PAVLESACT.... Sono perduti propriamente i nomi, eccetto quello dell'ava
o bisava. Possiamo leggerlo in genitivo di greca desinenza PAVLES: di che abbon-
dano gli esempi nella cristiana epigrafia.Altri forse preferirà Paul(a)e; supplendo
PAVLE SA.(n)CTissimae feminae. Comunque ciò sia, la menzione d'una Paola in sif-
fatta genealogia ci richiama alla mente la celeberrima e nobilissima Paola, santa
vedova morta in Betlemme l'anno kOk. Suo marito ebbe nome Toxolius : laonde
quale supplemento più acconcio al caso presente, che quello suggerito da coppia
sì illustre:... NEPOTIS PAVLES AC Toxotii'ì Così ritenendo Paola in questa singolare
altrettanto dico del qui militavit, al quale vocabolo può avere fatto seguito o la
menzione d'una legione, coorte, numero della milizia armata o d'un officio palatino
o civile: per esempio qui militavit in officio vicarii (urbis Romae) dice una epigrafe
del cimitero di Pretestato. Del n. 8 do il disegno paleografico tav. cit. n. 8; quivi
c'imbattiamo nel nuovo vocabolo bismu; ma facile è intendere, che l'apparente novità
si dilegua sciogliendo la sincope di pronuncia e leggendo bis(o)mu(m).
Al compimento di questo spinoso esame delle appendici del primo piano sopra
le regioni di s. Eusebio e di s. Sotere occorre qualche parola intorno alle dira-
mazioni, che dalla via 1 portano al punto segnato 27. Quelle diramazioni sono
posteriori al primitivo ambulacro; l'età loro precisa è impossibile a definire, tutti
i sepolcri essendo quivi spogliati, niun' epigrafe rimasta giacente sul suolo. Lo
spoglio fu fatto dai cavatori dei secoli moderni; i quali, impediti dalle rovine di
frugare la linea 1-2 col suo seguito, trovarono modo di scendere al punto 27 e
indi tagliando la volta del sottoposto cubicolo della via A aprironsi quivi l'adito
al piano inferiore. In quel punto sorge sopra terra un monumento sepolcrale qua-
drato; tutto attorno al quale sono disposte le fosse del cristiano sepolcreto all'aperto
cielo, tanto profonde, che giungono a contatto delle volte degli ambulacri sotter-
ranei 1 e 27. Per queste fosse discesero i moderni cavatori ; e per esse e per la
volta del cubicolo inferiore da quei fossori sfondata precipitarono fino al secondo
piano pietre spettanti al sepolcreto esteriore ed alle diramazioni 27 del primo piano
sotterraneo. Perciò ho dovuto rimettere a questo luogo l'esame dei frammenti
raccolti nel cubicolo predetto sotto il moderno descenso, che nel punto 27 aprì
irregolare comunicazione tra i due piani del sotterraneo e tra questi ed il monu-
mento quadrato eretto a fior di terra col circostante sepolcreto.
In fatti quei frammenti sono assai diversi dalla famiglia epigrafica della fine
in circa del secolo terzo, che domina nella via A del secondo piano, esaminata
sopra apag.!02escgg. Una diecina di quelle pietre sono estranee al sotterraneo, altre
incerte; le due lastre delineate nella tav. XVIII n. 28,29, possono sembrare cimiteriali,
ma di paleografia del secolo quarto volgente al quinto. Già n'ho fatto menzione
a pag. 105; promettendo di parlarne alla fine del presente libro e prenunciando,
che sono degne di speciale commento. Esse mi sembrano spettare ad assai illustri
persone fiorite appunto nel fine del secolo quarto e nei primi lustri del quinto.
Il frammento tav. XVIII n. 29 ricorda una lidia Domitia Ru(fi,na?): il cui doppio
gentilizio facilmente ne rivela la nobile condizione: più illustre memoria conser-
vava la mutila e sminuzzata lastra tav. cit. n. 28, che con singolare esempio regi-
stra una lunga genealogia: FILIE..... eT NEPOTIS..... proNEPOTIS (ovvero item
NEPOTIS) PAVLESACT.... Sono perduti propriamente i nomi, eccetto quello dell'ava
o bisava. Possiamo leggerlo in genitivo di greca desinenza PAVLES: di che abbon-
dano gli esempi nella cristiana epigrafia.Altri forse preferirà Paul(a)e; supplendo
PAVLE SA.(n)CTissimae feminae. Comunque ciò sia, la menzione d'una Paola in sif-
fatta genealogia ci richiama alla mente la celeberrima e nobilissima Paola, santa
vedova morta in Betlemme l'anno kOk. Suo marito ebbe nome Toxolius : laonde
quale supplemento più acconcio al caso presente, che quello suggerito da coppia
sì illustre:... NEPOTIS PAVLES AC Toxotii'ì Così ritenendo Paola in questa singolare