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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 5): Busti — Neapel, 1767 [Cicognara, 2645-6]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3709#0031
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xxviii r js. J£ FAZIONE.

Tavola di bronzo^) , che fìa affiffa in Roma nel Cam-
pidoglio alla parte deftra della Cappella della Fede del
Popolo Romano ^3) . Nella parte efterìore poi fi vedo/io
replicate quejìe fi effe parole, benché di carattere meno
grande , come fi offerta nel fecondo rame fimile in tut-
to al bronzo originale : e /otto feguono quefti fette ^54)
nomi pofti tutti nel feco?ido cafo :

Di Lucio Meftio, Figlio di Lucio, della Tribù Emi-
lia, Prifco di Durazzo ^.

Di Lucio Nutrì .... Venufto di Durazzo (5Ó) >

cioè Plirygio Laudicea , per diftinguere Laodìcea di
Frigia dalle altre ( Plinio V. 29. dove Arduino; e
Stefano in accodi xeix ) . Del rejlo la nazione Beffa è
frequentijfima nelle ifcrizioni militari , e della ftejfa
clajjè Mìfenenfs . Erano popoli della Tracia : Plinio
IV. 11. Tolomeo III. 11. Ovidio Tr. III. El. X. 5.

Sauromatae cingunt, fera gens, Beiiique Getaeque.
ul quello Spartico dunque apparì enea quejla copia di
privilegio , facendojene quelli , che voleano farne ufo,
eftrarre copia dalla tavola originale di Roma : così in
quella frejfi Gruferò p. DLXXIV. 6. fi vede non fio-
camente il nome del fidato , ma quello ancora della
moglie , e del figlio , a cui il privilegio anche efen-
de afi.

(52) DESCRIPTVM . ET . RECOGNITVM .
EX . TABVLA . AENEA . QVAE . FIXA . EST.
ROMAE . IN . CAPITOLIO . E% noto il cofiume
d''incidere le leggi , ed altri atti pubblici in bronzo ,
e fituarlì ne' tempj , 0 ne' luoghi più cofpicui. De-
ìcriptum , & recognitum diceafi la copia legale : L. 5.
Pamil. Ere. e L. 7. Quemadm. teft. aper. Come que-
lla faceafi , fi veda il Maffei nella SLoria Dipi. p. 35. e
da noi fé ne parlerà altrove.

(53) AEDIS . FIDEI . POPVLI . ROMANI .
PARTE . DEXTERIORE . Cicerone de Nat. Deor.

II. 23. Fides, quam in Capitolio dedicatam videmus
proxìme a M. Aemilio Scauro, ante autem ab At-
tilio Calatino , erat Fides confecrata. Ma Plutarco
in Numa p. 70. To. I. dice , che ne fu autore Ma-
ina ; e in Feflo v. Roma fi legge , che edificò Roma
una nipote di Enea, e che perciò prefero dopo i Roma-
ni il nome della loro città da quejla -donna , perchè efifa
la prima alzò un tempo alla Fedeltà, che era il loro
nume più facrofanto , e di cui particolarmente fi pre-
giavano ; onde V aveano fituata nel Campidoglio vicina
a Giove , come dice Catone prejfo Cicerone de Offic.

III. 29. e la quale perciò fi vede ancora in una medaglia
de' Locrefi tener la mano sulla tefta di Roma prefifio
Spanemio de V. & P. Numifm. dif. III. p. 143. Pre-
gevolissimo fi rende dunque il nojlro bronzo , che fa
fiaperci , che chiamavafi fipecialmente Fides Popuii Ro-
mani ; giacché fieblene fia dagli jLutori nominata la
cappella di quejla nel Campidoglio , e fi trovi anche

mentovata in un antico Calendario prefifio il Muratori
p. CL. Tab. B. nondimeno quejla è la prima volta ,
che s'incontra coli'aggiunto di Popuii Romani, il
quale illujlra moltijjìmo la mentovata medaglia de'
Locrefi.

(54) Crede il Gori Infcr. To. I. p.258. dopo tutti
gli altri , che quefti notati Jotto a fintili Onefìe Miilio-
ni fieno coloro , a cui il privilegio apparì enea. Ma il
vederfi in tutte cofiantemente il numero di fette , e non
più , e fcritti nella parte efteriore della tavola in fondo
della copia del privilegio replicato anche al di fuori
in lettere più piccole ; fece tra noi naficere il fiojpetto,
che quefti fojfiero teftimonii 0 dell' identità della copia,
0 piuttojìo della perfiona , che faceafi far la copia . FS
noto , che negli atti folknni fi riebiedeano almeno cin-
que teftimonii oltre le perfione pubbliche , che v' inter-
venivano , come nel teftamento per aes , & libram :
onde poi il Pretore ftabiìì il numero di Jet te teftimo-
nii : Inft. §. 1. e 2. de teff, ordinand. e Gotofredo
alla L. 1. C. Th. de Teff. & Codice vedano an-
che gì' Interpetri al Titolo del Codice Teodofiano, e
Giuftinianeo de Fide Infirum. sul numero de'tejlimonii
per provar la veriià di una ficriiìura ; e Sigonio de
Judiciis I. 25. dove ofifierva , che per la Legge Marni-
lia prejfo Froniino de Limit. e nella L. Ubi nume-
rus : de teff, il numero de' teftimonii ne' giudizii
civili ordinariamente non potea efifiere più di dieci ',
fi veda anche il Breto de Jud. Civ. cap. 36.

(55) Lucii MESTI Lucii Filii AEMilia PRI-
SCI . DYRRACHINI . La gente Meftria è notijfima
nelle ifcrizioni , ficcarne intieramente nuova farebbe la
Mefiia : onde non è inverifimile il credere, 0 che nel
TI fia occultata la feconda lettera, 0 anche un errore
dell'inctfiore . Di Durazzo , nota città della Mace-
donia , prima detta Epidamno, e delle fine origini , e
del fiuo fito parla Dione XLI. 49. e da' Giureconfiul-
ti Cajo nella L. 6. ad L. Ju]. & Pap. e Paulo nella
L. 2. de Cenfibus è numerata tra quelle , che godea-
no il dritto Italico , fatta Colonia tra le altre da
jlugujlo : Dione LI. 4.

(56) Lucii NVTRIi VENVSTI . DYRRACHI-
NI . Ne' Marmi di Pefaro n. 38. fi legge C. Mutrio,
lenchè il dotto Editore p. 122. avverte leggerfi da al-
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