26 T A V O L A V.
sul volto (6). Ma Tifpida chioma , f irfuta fronte , e Xorec-
chia , che non ha dell'umano ^ , potrebbero anche farlo
credere un Fauno \ di cui per altro rari, ma non nuovi
ornamenti
Wm Arca"
To-
fiquis adeft eorundem follemnium tnihi particeps, fi-
gnum dato • Benché vedendqfi anche in una comica
rapprefentanza nella Tav. XXXIII. To. IV. delle nqjìre
Pitture fatto un tal gefio da un fervo verfo una don-
na , tutto altro par che voglia indicare : Ji veda ivi la
n. 3. ed Efichi0 in xépag , e in Txopog, dove nota le
cfcetie firnificazioni di corno , e di toro : fi veda an-
che il Teforo in TXVpixu , che ejprime l'ardore della
ìitidine nel mafch'io , e nella femmina.
(3) Non folamente in Ci zi co vedeafi la fatua di
Bacco tauri forme , di cui parla Ateneo 1. e. ma in
molle Citta della Grecia : Plutarco de If. To. II.
p. 364. e generalmente i pittori, e gli fatuarii rap-
prefentavano Bacco colle corna : Diodoro III. 64. Ate-
meo i. e. F efilo in Cornua, e illirico DA. XIX. e co-
sì anche oggi fpejfo fi vede negli avanzi dell' antichi-
tà : Montfaucon To. I. P. II. Tav. 15 7. e 161. e Spanemio
de V. & P. N. To. I. p. 392. cZx? lo ri conofee anche giovane,
e con uno, 0 due corna nelle medaglie di Sicilia.
(4) Molte fono le ragioni , che fi danno del rap-
prefentarfi Bacco cornuto , 0 perchè egli il primo unì
i tuoi all' aratro : Eliodoro III. 64. 0 perchè fingeafi
nato in forma di toro fecondo il miftico verfo riferito
da Clemente Aleffandrino nporp. p. 11. (fi veda la
nota feg. ) ; onde era detto anche foiysv'fiQ figlio del
bue: Plutarco Quaeft. Gr. p. 299. e de If. p. 364.
e perchè i primi uomini fi fervivano de' corni per bic-
chieri : Ateneo 1. e. e lo Scoìiafte di Nicandro 1. e.
0 per gli effetti , che produce V ubriachezza : Tzetze
a Licofrone v. 209. 212. e 1238. e particolarmente
la ferocia , e la violenza: Fornuto de N.D. cap. 30.
e Fefilo : Cornua Liberi patris limulacro adjiciuntur,
quem inventorem vini dicunt : eo , quod homines
nimio vino truces fìunt; e Ifidoro Vili. 11. quum
ultra modum ( Ubi tur vinum ) , excitat lites , ideft
quafi cornua dat: 0 , come dice Ovidio Art. I. 239.
allo ftejfo propofito , tunc pauper cornua fumit : che
lo Scoliajle di Nicandro 1. e. Jpiega per to TxupUTi-
xoV tuv •nivóvTOùV il taurino de' bevitori : onde forfè
deriva SépVlfys ( 0 tìo'aifyg , come fi legge in Efichio
e nell' Etimologico in Qépot^ ; 0 tìópi^ic, come di/lin-
gue Suida in Ou^xaOxt, ed Eufiazio lì. £. p. 166.
e 242. ) preffo Ippocrate , Eroziano , Galeno , Are-
teo ( fi veda il Mattaire nell' Indice greco ad Are-
teo ) per una malattia, che viene dall' ubbriachezza;
e dup/jGGStv ubbriacarfi in Nicandro A'?iS%. v. 225.
e in Ariftofane Adi. 1134- e Pac. 1285. e xxpotìc&-
pxxsg mezzo ubbriachi in Luciano Lexiph. 8. Tra le mol-
te etimologie de' Grammatici , Eufiazio fa anche de-
rivarla da tìópu , 0 dogi'oGu affaltar con violenza;
poiché , egli dice, ficcarne Bacco è chiamato xspaatpo'gog
Tccvgoc, cornuto toro , così gli ubbriachi divengono
anche Qépoi , ( fpejfo da Omero Marte è detto Ospog,
e Ajace 9'épicg ) violenti , che ajfaltano con impeto
a guifa di tori-: e thor da' Fenici è detta la vacca;
come nota Plutarco in Sylla To. I. p. 463. Sùp yxp
ci Qoi'vixsQ ryjv ^5y xx?£giv : onde il Voffio Etym. v.
Taurus deriva anche il greco rxZpog : e Txup8{ié'J'/]i>
intonta dice Euripide Med. 92.5 18 8.per inferocita.
Bellìffìma è a queflo propofito la deferizione di Bacco
fatta da 'Jone Ch'io prefifo Ateneo li. 1. p. 35. 'KSx-
fxyov nx7cx , rxvpunòv, vsòv s vsov, indomito ragaz-
zo , di taurino afpetto, giovane non giovane. An-
che Euripide per rapprefentar Bacco f legnato , lo fa
comparir col volto di toro , Bacch. 918. e fegg.
(5) E* noto ancora, che il Serpe era ufato ne'mi-
fieri di Bacco : Clemente Aleffandrino nporg. p. 11.
e 14. fi veda la Tav. XXIV. n. 19. del li. Tomo
delle Pitture: e Bacco Jleffo fingeafi cangiato in Ser-
pente per efprimerne il furore : Euripide Bacch. v.
1015. Arsotele H. A. Vili. 4. e Plinio X. 72.
offervano , che le Serpi fono amanti del vino: onde
l' altra ragione per convenire a Bacco .
(6) Nemcfiano Ecl. III. 35. così deferive Baca
Interea pueri florefeit pube juventa,
Plavaque maturo cumucruni icinpura cornu:
e Macrobio Sat. I. 18. dice , che Bacco rapprefen-
tavafi 0 ragazzo , 0 giovane , 0 vecchio : così an-
che Tzetze a Licofrone v. 212. fecondo gli effetti ,
che produce il vino bevuto moderatamente , 0 fuor di
mi fura : Ji veda la Tav. XXXVII. n. io. To. III.
Pitture . Ma rariffìmo , 0 non mai veduto è ad ogni
modo im Bacco giovane colla barba , che comincia a
comparirgli ; ejfendo anzi figurato fempre con volto
muliebre : Albrico 1. e. e Ovidio Met. IV. 18. Tu
puer aeternus; e Tibullo II. El.III. 315. Et te, Bac-
che tener: dove il Broukufio : e la PriapeaCarm.36.
Trahitque Bacchus virginis tener formam.
Potrebbe dirjì nondimeno , che qui fi figuri feroce, co-
me tnolìra l'ajpetto , a cui non conviene il volto deli-
cato : dicendo Ovidio Met. IV. 19.
. . . cibi , quum fine comibus adftai,
Virgin-eum caput eft.
Non è però da tacerfi qui il fofpetto , che fi propofe
fé quefio fofife il Bacco Sabazio ( di cui fi veda la
nota (20) della eit. Tav. 24. To. II. Pitt. ) , figlio
di Giove , e di Proferpina , detto propriamente Za-
greo : cfjèndo proprio di quefto Bacco il ferpe , e la
fronte cornuta ( Clemente Aleffandrino ftpOTg. p. 11.
e Diodoro IV. 4. ) , e V afpetto torvo , e V età vi-
rile ancora ; poiché fèbbene i Titani occideffero queflo
Bacco ancor ragazzo , ripigliò nondimeno varie for-
me ( come dice Nonno Dionyf. VI. 164. e fegg. ) e
anche ( v. 180. e fegg. )
.....aPiTicrs xipto
E'ixs?iOg ofcpydsni- véov Ss oì avtìog "htmv
A'xgoxéPixrJióuvTx xxrs'ypxQè xóx?m npoaunni
.....talvolta
Simile compariva a un furibondo
Giovane , a cui il primo fior degli anni
Pingea di cerchi nereggianti il volto.
(7) Tutto ciò converrebbe a' Fauni , deità proprie
de'
sul volto (6). Ma Tifpida chioma , f irfuta fronte , e Xorec-
chia , che non ha dell'umano ^ , potrebbero anche farlo
credere un Fauno \ di cui per altro rari, ma non nuovi
ornamenti
Wm Arca"
To-
fiquis adeft eorundem follemnium tnihi particeps, fi-
gnum dato • Benché vedendqfi anche in una comica
rapprefentanza nella Tav. XXXIII. To. IV. delle nqjìre
Pitture fatto un tal gefio da un fervo verfo una don-
na , tutto altro par che voglia indicare : Ji veda ivi la
n. 3. ed Efichi0 in xépag , e in Txopog, dove nota le
cfcetie firnificazioni di corno , e di toro : fi veda an-
che il Teforo in TXVpixu , che ejprime l'ardore della
ìitidine nel mafch'io , e nella femmina.
(3) Non folamente in Ci zi co vedeafi la fatua di
Bacco tauri forme , di cui parla Ateneo 1. e. ma in
molle Citta della Grecia : Plutarco de If. To. II.
p. 364. e generalmente i pittori, e gli fatuarii rap-
prefentavano Bacco colle corna : Diodoro III. 64. Ate-
meo i. e. F efilo in Cornua, e illirico DA. XIX. e co-
sì anche oggi fpejfo fi vede negli avanzi dell' antichi-
tà : Montfaucon To. I. P. II. Tav. 15 7. e 161. e Spanemio
de V. & P. N. To. I. p. 392. cZx? lo ri conofee anche giovane,
e con uno, 0 due corna nelle medaglie di Sicilia.
(4) Molte fono le ragioni , che fi danno del rap-
prefentarfi Bacco cornuto , 0 perchè egli il primo unì
i tuoi all' aratro : Eliodoro III. 64. 0 perchè fingeafi
nato in forma di toro fecondo il miftico verfo riferito
da Clemente Aleffandrino nporp. p. 11. (fi veda la
nota feg. ) ; onde era detto anche foiysv'fiQ figlio del
bue: Plutarco Quaeft. Gr. p. 299. e de If. p. 364.
e perchè i primi uomini fi fervivano de' corni per bic-
chieri : Ateneo 1. e. e lo Scoìiafte di Nicandro 1. e.
0 per gli effetti , che produce V ubriachezza : Tzetze
a Licofrone v. 209. 212. e 1238. e particolarmente
la ferocia , e la violenza: Fornuto de N.D. cap. 30.
e Fefilo : Cornua Liberi patris limulacro adjiciuntur,
quem inventorem vini dicunt : eo , quod homines
nimio vino truces fìunt; e Ifidoro Vili. 11. quum
ultra modum ( Ubi tur vinum ) , excitat lites , ideft
quafi cornua dat: 0 , come dice Ovidio Art. I. 239.
allo ftejfo propofito , tunc pauper cornua fumit : che
lo Scoliajle di Nicandro 1. e. Jpiega per to TxupUTi-
xoV tuv •nivóvTOùV il taurino de' bevitori : onde forfè
deriva SépVlfys ( 0 tìo'aifyg , come fi legge in Efichio
e nell' Etimologico in Qépot^ ; 0 tìópi^ic, come di/lin-
gue Suida in Ou^xaOxt, ed Eufiazio lì. £. p. 166.
e 242. ) preffo Ippocrate , Eroziano , Galeno , Are-
teo ( fi veda il Mattaire nell' Indice greco ad Are-
teo ) per una malattia, che viene dall' ubbriachezza;
e dup/jGGStv ubbriacarfi in Nicandro A'?iS%. v. 225.
e in Ariftofane Adi. 1134- e Pac. 1285. e xxpotìc&-
pxxsg mezzo ubbriachi in Luciano Lexiph. 8. Tra le mol-
te etimologie de' Grammatici , Eufiazio fa anche de-
rivarla da tìópu , 0 dogi'oGu affaltar con violenza;
poiché , egli dice, ficcarne Bacco è chiamato xspaatpo'gog
Tccvgoc, cornuto toro , così gli ubbriachi divengono
anche Qépoi , ( fpejfo da Omero Marte è detto Ospog,
e Ajace 9'épicg ) violenti , che ajfaltano con impeto
a guifa di tori-: e thor da' Fenici è detta la vacca;
come nota Plutarco in Sylla To. I. p. 463. Sùp yxp
ci Qoi'vixsQ ryjv ^5y xx?£giv : onde il Voffio Etym. v.
Taurus deriva anche il greco rxZpog : e Txup8{ié'J'/]i>
intonta dice Euripide Med. 92.5 18 8.per inferocita.
Bellìffìma è a queflo propofito la deferizione di Bacco
fatta da 'Jone Ch'io prefifo Ateneo li. 1. p. 35. 'KSx-
fxyov nx7cx , rxvpunòv, vsòv s vsov, indomito ragaz-
zo , di taurino afpetto, giovane non giovane. An-
che Euripide per rapprefentar Bacco f legnato , lo fa
comparir col volto di toro , Bacch. 918. e fegg.
(5) E* noto ancora, che il Serpe era ufato ne'mi-
fieri di Bacco : Clemente Aleffandrino nporg. p. 11.
e 14. fi veda la Tav. XXIV. n. 19. del li. Tomo
delle Pitture: e Bacco Jleffo fingeafi cangiato in Ser-
pente per efprimerne il furore : Euripide Bacch. v.
1015. Arsotele H. A. Vili. 4. e Plinio X. 72.
offervano , che le Serpi fono amanti del vino: onde
l' altra ragione per convenire a Bacco .
(6) Nemcfiano Ecl. III. 35. così deferive Baca
Interea pueri florefeit pube juventa,
Plavaque maturo cumucruni icinpura cornu:
e Macrobio Sat. I. 18. dice , che Bacco rapprefen-
tavafi 0 ragazzo , 0 giovane , 0 vecchio : così an-
che Tzetze a Licofrone v. 212. fecondo gli effetti ,
che produce il vino bevuto moderatamente , 0 fuor di
mi fura : Ji veda la Tav. XXXVII. n. io. To. III.
Pitture . Ma rariffìmo , 0 non mai veduto è ad ogni
modo im Bacco giovane colla barba , che comincia a
comparirgli ; ejfendo anzi figurato fempre con volto
muliebre : Albrico 1. e. e Ovidio Met. IV. 18. Tu
puer aeternus; e Tibullo II. El.III. 315. Et te, Bac-
che tener: dove il Broukufio : e la PriapeaCarm.36.
Trahitque Bacchus virginis tener formam.
Potrebbe dirjì nondimeno , che qui fi figuri feroce, co-
me tnolìra l'ajpetto , a cui non conviene il volto deli-
cato : dicendo Ovidio Met. IV. 19.
. . . cibi , quum fine comibus adftai,
Virgin-eum caput eft.
Non è però da tacerfi qui il fofpetto , che fi propofe
fé quefio fofife il Bacco Sabazio ( di cui fi veda la
nota (20) della eit. Tav. 24. To. II. Pitt. ) , figlio
di Giove , e di Proferpina , detto propriamente Za-
greo : cfjèndo proprio di quefto Bacco il ferpe , e la
fronte cornuta ( Clemente Aleffandrino ftpOTg. p. 11.
e Diodoro IV. 4. ) , e V afpetto torvo , e V età vi-
rile ancora ; poiché fèbbene i Titani occideffero queflo
Bacco ancor ragazzo , ripigliò nondimeno varie for-
me ( come dice Nonno Dionyf. VI. 164. e fegg. ) e
anche ( v. 180. e fegg. )
.....aPiTicrs xipto
E'ixs?iOg ofcpydsni- véov Ss oì avtìog "htmv
A'xgoxéPixrJióuvTx xxrs'ypxQè xóx?m npoaunni
.....talvolta
Simile compariva a un furibondo
Giovane , a cui il primo fior degli anni
Pingea di cerchi nereggianti il volto.
(7) Tutto ciò converrebbe a' Fauni , deità proprie
de'