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yranoi come r/// o?*ti7ina
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AVOLA X.
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OLTE cofe concorrono a rendere que-
----- p-:,s fìo to/fo (l) pregevole molto , e forfè
É I Angolare . Rapprefenta certamente la dea
m\M Po mona , come lo dimofìrano le frutta
__ _ £»* LÌ diverfe , che tiene in feno (s) : e la rap-
prefenta alla maniera Etrufca col tutu-
lo ^ *, e col ve/o, fimile a quello ufato
anche oggi in molti luoghi dalle donne di campagna -, e
col monile guarnito di bolle pendenti all'intorno ^4) . A
Tom.I.Bron. H quefti
1
(i) Fu ritrovato, come gli altri precedenti, nelle
fcavazioni di Refina ■
(2) Varrone di L.L. VI. p. 74. Pomona pomo-
rum patrona. Feflo: Pomona leviffimo fruétui agro-
rum praefedit, pomis . Ovidio Met.XIV. 622. descri-
ve lungamente gli amori di Vertunno ( di cui fi veda
Properzio IV. EI. II. ) „ e di Pomona , della quale
così rapporta V origine :
Jamque Palatinae fummam Proca gentis habebat.
Rege fub hoc Pomona fuit : qua nulla Latinas
Inter Hamadryadas coluit follertius hortos,
Nec fuit arborei fìudiofior altera fetus :
XJnde tenet nomen.
Il Begero Th. Br. To. I. p. 6j. riferì/ce l'opinione
4i quelli , che credono ejfer la ftejfa la dea Pomona
tolla dea Norcia, eh in lingua Etrufca equivale a
Pomona . Ma il nojlro Canonico Mazzocchi mila
Giunta «//'Etimologico del Vojjio in Pomum derivan-
do la parola pomum dal Caldeo Olì) Pum, rende ve-
rifimile il credere Etrufco anche il nome di -quefia
dea certamente Tofana, e 'l di cui culto dagli Etru-
fei era paffuto ai Romani , Del refio fi veda quel
che ha raccolto su quejla dea il Begero 1. e. il Gori
Muf. Etrufco To. I. Tav. III. lo Stmvio A. Rom.
cap. 1. p. 180. oltre al Giraldi, e agli altri .
(3) Varrone de L. L. VI. p. 74. Id tutulm ap-
peliatur ab eo , quod matresfamilias crines convo-
lutos ad verticem capitis, quos habent uti velatos,
dicunt tutulos. Or sì fatti tutuli, 0 Jìen capelli rav-
volti a modo di cono sulla tejìa , fi vedono appunta
non di rado nelle figure Etrufche.
^(4) I monili con fintili bolle pendenti fi vedono
fpejfo
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OLTE cofe concorrono a rendere que-
----- p-:,s fìo to/fo (l) pregevole molto , e forfè
É I Angolare . Rapprefenta certamente la dea
m\M Po mona , come lo dimofìrano le frutta
__ _ £»* LÌ diverfe , che tiene in feno (s) : e la rap-
prefenta alla maniera Etrufca col tutu-
lo ^ *, e col ve/o, fimile a quello ufato
anche oggi in molti luoghi dalle donne di campagna -, e
col monile guarnito di bolle pendenti all'intorno ^4) . A
Tom.I.Bron. H quefti
1
(i) Fu ritrovato, come gli altri precedenti, nelle
fcavazioni di Refina ■
(2) Varrone di L.L. VI. p. 74. Pomona pomo-
rum patrona. Feflo: Pomona leviffimo fruétui agro-
rum praefedit, pomis . Ovidio Met.XIV. 622. descri-
ve lungamente gli amori di Vertunno ( di cui fi veda
Properzio IV. EI. II. ) „ e di Pomona , della quale
così rapporta V origine :
Jamque Palatinae fummam Proca gentis habebat.
Rege fub hoc Pomona fuit : qua nulla Latinas
Inter Hamadryadas coluit follertius hortos,
Nec fuit arborei fìudiofior altera fetus :
XJnde tenet nomen.
Il Begero Th. Br. To. I. p. 6j. riferì/ce l'opinione
4i quelli , che credono ejfer la ftejfa la dea Pomona
tolla dea Norcia, eh in lingua Etrufca equivale a
Pomona . Ma il nojlro Canonico Mazzocchi mila
Giunta «//'Etimologico del Vojjio in Pomum derivan-
do la parola pomum dal Caldeo Olì) Pum, rende ve-
rifimile il credere Etrufco anche il nome di -quefia
dea certamente Tofana, e 'l di cui culto dagli Etru-
fei era paffuto ai Romani , Del refio fi veda quel
che ha raccolto su quejla dea il Begero 1. e. il Gori
Muf. Etrufco To. I. Tav. III. lo Stmvio A. Rom.
cap. 1. p. 180. oltre al Giraldi, e agli altri .
(3) Varrone de L. L. VI. p. 74. Id tutulm ap-
peliatur ab eo , quod matresfamilias crines convo-
lutos ad verticem capitis, quos habent uti velatos,
dicunt tutulos. Or sì fatti tutuli, 0 Jìen capelli rav-
volti a modo di cono sulla tejìa , fi vedono appunta
non di rado nelle figure Etrufche.
^(4) I monili con fintili bolle pendenti fi vedono
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