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■Mcjo pa/nw Tto.nctno
d rinnmiignm]nriiiniiii!!!Jltul'11JllllliJJmllf'Jj111JI--------------~
Meijo pce/mo Stornano
TAVOLA XXXVII. XXXVIII.
NCHE di quefìo bronzo ^ potrebbe
con qualche certezza determinarfi F im-
magine, Aliando il penfiero sulla famofa
Saffo , rinomata egualmente per le fue
poelìe, e pe' Tuoi amori ^ \ di cui mol-
te tefìe antiche fi contano dagli Anti-
quari , e più d'una anche col nome, e
quali tutte colla fteffa acconciatura di capelli ftretti con
jafe e ita rivolta a quel modo , e con fattezze ^) molto li-
mili
Vx„vitelli c/et
(i) Fu ritrovato nelle fcavagioni di Refina a 23.
Agofto del 1758.
(2) Saffo, di Mitilene nelVi/ola di Lello , figlia,
di Scamandronimo ( 'Erodoto II. 135- Flìano XII.
19. V. H. Snida in Xx770à , il quale per altro la
fcambia coli' Ereflìa , di cui fi veda la nota ultima,
e mette in dubbio il padre nominandone otto dìverfi),
fu la più illujlre donna dell' antichità per la poefia
(Platone Anthol. I. 67. Ep. 13. Longino de. Subl.Seót.io.
Aristotele IL Rh. 23. Stratone XI11. p. 617. e Plutarco
Amat. To. II. p. 672. che chiama i fuoi verfi di fuoco
per la vivezza , con cui efprimea la fua paffione ) :
fori verfo l'Olimpiade XLII. ( Snida 1. e. ) 0 XLIV.
fecondo Bufehio nel Cronico MCCCCXIV., ( dove fi
veda Scaligero ) ; ed effendo ancor giovane refià vedo-
va di Cercola , uomo affai ricc$ , e con una figlia
detta Clide ( Suida 1. e. ) : par che giungejfe ad"una
età avanzata , chiamandoci effa Jlejfà preffo Stobeo
( Serm. LXIX. ) yspxnépa , vecchia ( fi veda perì
Bamefio nella Vita d'Anacreonte §. 17. che la dice
morta di 35. anni ; e contemporanea ed amica di
Anacreonte , che morì molto dopo ) . Del refio di que-
Jla donna , e de' fuoi amori ( corri/fondenti al gufa
del fuo paefe , di cui fi veda Luciano Dial. Mer. V. )
e della fua violentiffima paffione per Paone, e del fu»
fallo dalla montagna di Leucade, e delle fue poefie
può vederfi Bayle Art. Sappilo, e'I Fabricio Bib. ór.
To. I. p. 59. egli altri da effi citati.
(3) Non fembra ancor decifo , fé Saffo foffe fiata
iella, 0 brutta. Da Platone nel Fedro p. 340. B. è
nominata
■Mcjo pa/nw Tto.nctno
d rinnmiignm]nriiiniiii!!!Jltul'11JllllliJJmllf'Jj111JI--------------~
Meijo pce/mo Stornano
TAVOLA XXXVII. XXXVIII.
NCHE di quefìo bronzo ^ potrebbe
con qualche certezza determinarfi F im-
magine, Aliando il penfiero sulla famofa
Saffo , rinomata egualmente per le fue
poelìe, e pe' Tuoi amori ^ \ di cui mol-
te tefìe antiche fi contano dagli Anti-
quari , e più d'una anche col nome, e
quali tutte colla fteffa acconciatura di capelli ftretti con
jafe e ita rivolta a quel modo , e con fattezze ^) molto li-
mili
Vx„vitelli c/et
(i) Fu ritrovato nelle fcavagioni di Refina a 23.
Agofto del 1758.
(2) Saffo, di Mitilene nelVi/ola di Lello , figlia,
di Scamandronimo ( 'Erodoto II. 135- Flìano XII.
19. V. H. Snida in Xx770à , il quale per altro la
fcambia coli' Ereflìa , di cui fi veda la nota ultima,
e mette in dubbio il padre nominandone otto dìverfi),
fu la più illujlre donna dell' antichità per la poefia
(Platone Anthol. I. 67. Ep. 13. Longino de. Subl.Seót.io.
Aristotele IL Rh. 23. Stratone XI11. p. 617. e Plutarco
Amat. To. II. p. 672. che chiama i fuoi verfi di fuoco
per la vivezza , con cui efprimea la fua paffione ) :
fori verfo l'Olimpiade XLII. ( Snida 1. e. ) 0 XLIV.
fecondo Bufehio nel Cronico MCCCCXIV., ( dove fi
veda Scaligero ) ; ed effendo ancor giovane refià vedo-
va di Cercola , uomo affai ricc$ , e con una figlia
detta Clide ( Suida 1. e. ) : par che giungejfe ad"una
età avanzata , chiamandoci effa Jlejfà preffo Stobeo
( Serm. LXIX. ) yspxnépa , vecchia ( fi veda perì
Bamefio nella Vita d'Anacreonte §. 17. che la dice
morta di 35. anni ; e contemporanea ed amica di
Anacreonte , che morì molto dopo ) . Del refio di que-
Jla donna , e de' fuoi amori ( corri/fondenti al gufa
del fuo paefe , di cui fi veda Luciano Dial. Mer. V. )
e della fua violentiffima paffione per Paone, e del fu»
fallo dalla montagna di Leucade, e delle fue poefie
può vederfi Bayle Art. Sappilo, e'I Fabricio Bib. ór.
To. I. p. 59. egli altri da effi citati.
(3) Non fembra ancor decifo , fé Saffo foffe fiata
iella, 0 brutta. Da Platone nel Fedro p. 340. B. è
nominata