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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 5): Busti — Neapel, 1767 [Cicognara, 2645-6]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3709#0180
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13-

TAVOLA XXXVII. XXXVIII.

miti a quelle , con cui qui rapprefentafi, e le quali(4) par

che

nominata coli'aggiunto dì bella 'Zctt^Sq t>7c kciPivs ■' e
da Atemo XUi.7. p. 596. da Ulular co Amat. p. 763.
To. II. dall'lmperator Giuliano Epift. ad Alyp. è det-
ta anche Yj KttTin Scotta! hi bella Saffo. All'incontro
Majjìmo Tiric Di/T. Vili, fipiega la parola v.a.7:/] , con
cui è defignata Saffo da Platone, e dagli altri , per
elegante, <r a cagion della bellezza de'fuoi ver/i';Sog-
giungendo , eh' ella era [impct , xccì fisTittiva piccola
di fi atura , e di color bruno. Ovidio Epift. XV. ( la
qupte Epiftola credono gli Eruditi ejfere fiata forma-
ta sulle poefie della fieffa Saffo ; il Gìraldi , il Fabri,
ed altri ) così fa dire a Saffo di se fiefja v. 31.

Si milii difficilis formam natura negavit :
e v. 33- fum brevis : e v. 35. Candida fi non fura:
onde Anna Fabri ( Prefaz. ad Anac. preffo Bayle
1. e.) così ne forma il ritratto : Saffo non era bella:
la fua ftatura non era né grande , ne piccola : la
fua carnagione era molto bruna ; gli occhi eftrema-
mente vivaci , e brillanti . Alle molte fpìegazioni
dell' aggiunto dì mafcula , che le dà Orazio ( I. Ep.
19. le quali pofiòn vederfi in Bayle 1. e. Rem. E. )
potrebbe aggiunger/i anche quella di virago , cioè di
una donna che ha le fattezze virili , come fi fingea
averle Minerva ; la qual cofa non è molto favorevole
alla bellezza ( fi veda la nota (3) della Tav. II.
dì quefio Tomo ) : fi e come al contrario che aveffe ella
qualche attrattiva per innamorare , potrebbe ricavarfi
dall'ejfere fiata amata da Alceo (Arifiotele I. Rh. 9. )
da Anacreonte ( Frmefianatte preffo Ateneo!, e. p. 599.)
da Archi loco , e da Ipponatte ( Dì filo preffo lo fieffo
Ateneo 1. e. ), fé quefiì amorì non foffero tpofii indub-
bio , fi veda Bayle 1. e. Rem. A ( e Art. Alcee,
Rem. A.) E' certo, che dopo morte fu onorata da'
Mitilenei ( Arifiotele II. Rh. 23. ) , che fogna-
rono colla fua immagine le loro monete , come at-
tera 'Polluce IX. 84. p. 1064. dove l' Fmfierufio
porta due medaglie , in una fi vede Saffo in piedi
colla cetra , e colle parole aomQù Àsofì/g e nel rove-
feio una tefia anche di donna fenza nome : nell'altra
fi vede feduta la fieffa Saffo colla cetra , e col mot-
to (j.LTi2.Y}yotituy , e nel rovefeio la tefia di Giulia
Procula col nome. Un' altra ne porta lo Sponio Mifc.
Er. Ant. p. 130. con Saffo fedente da una parte col-
le parole Eni 2TPATV/8 lEPOK^gc MTTIAwmw-
6)V , e dall' altra la tifi a dì Nautica a col nome : ma
così in quefia medaglia , come vtell' antecedente può
dirfi , fecondo il Palino , rapprefentato Apollo . Il
Gronovio A. G. To. II. p. 34, ne porta un* altra
del Golizio ( forfè la fiefja di quella delVEwifierufio) ,
che da una parte ha Saffo in piedi colla cetra , e col
nome acmCpù ?.so^ig , e dall'altra una tefia anche di
donna fenza nome , che egli crede effer della fieffa
Saffo : benché fembrerebbe più verifimile il dirla 0 di
Nauficaa ( come fi è già veduta in altre col fuo no-
me ), 0 di Miti lene (figlia di Macare, 0 di Pelope,
credutane fondatrice : Stefano in MiTiPr/jy/j , dove fi
veda il Perielio , e VOlfienio). Un' altra tefia fenza
■nome , jirefa da una medaglia dell' Or fini , fi vede
preffo il Fabri xì. 129. e prefih il Bellori P.ll.n. 63.

il quale anche riporta un'Erma di marmo , fratta
dai difegni di Pirro Ligorio, coll'iferizione 2An<M2
EPE2IA Saffo di Erefo: Suida in fatti (in eunuci)
fcrive , che la poeteffa celebre era dì Eiefo , luogo
parimente dell' ifola di Lesbo , e la difiingue da Saffo
di Mitilene , poeteffa anche lei , ed amante perduta
del giovane Paone. Ateneo all'incontro (1. e. p. 596.)
crede V amante di Paone Erefi a , e la poeteffa dì Mi-
tilene. Difiingue anche Filano ( XII. 19. ) la pe-
tefia dalla meretrice, ma non difiingue i luoghi,chia-
mandole tutte due di Lesbo . Ne' Marmi di Oxford
I. lin. 51. fi parla di una Saffo fuggita ^Mitilene
in Sicilia , né più di quefio fé ne raccoglie per la
mancanza delle lettere . Il Seldeno p. 130. e 'l Pri-
deaux p. 417. e 418. parlano ivi lungamente degli
amori di Saffo con Faone , e del di lei paffaggio da
Mitilene in Sicilia per cagion dì quefio ; e difiinguono
la Mitilenea , amante di Faone , d#//'Ereiìa: mei
tutto ciò non fi ricava dal marmo , il quale anzi fem-
bra dire il contràrio in quefie parole, che vi fi leggono
GontQól) syiJibTi?divYig si'g vixsPaa» ènTiSLias Qbyovcw,
Saffo da Mitilene navigò in Sicilia fuggendo: e la
fuga fuppone un pericolo , da cui vote a foitrarfi , non
l'amore , da cui era tirata in Sicilia. Comunque fia
V Haym Tef. Brit. I. p. 136. porta una medaglia
che ha la tefia di una donna da una parte fenza no-
me , e dall'altra un uomo armato colla lettera E ;
e crede effer quella donna la poeteffa Saffo , e la me-
daglia appartenere agli Erefìi indicati da quella let-
tera iniziale del loro nome . Finalmente nelV' Agofiini,
e nel Maffei n. 70.fi vede una corniola fenza nome,
creduta anche rapprefentar Saffo : e fimili a quefia
due altre gemme , anche fenza nome , nel Mufeo
Fiorentino To. I. Tav. 43. n. 8. e 9. dove il Gori
riferifee un difiico ( da lui pubblicato come inedito
anche nelVIfcrizioni Doniane CI. VIII. n. 91. ) , che
fiutone pofio fiotto una fiatua di quefia poeteffa in
Pergamo :

Olivoiid /isu 'Zaff^à' tóggov è' ìmépscycy àoiòw
Q}]?isi6ji> , àvSpcóìt ooaov è Maioy/dng:
così tradotto ivi dal Salvini :

Femineos cantus fuperavi mafcula Sappilo,
Quantum hominum vicit carmina Maeonidefi
ma qixflo difiico fieffo leggeafi già nell' Antologia III.
26. Ep. 5.5. come d'incerto autore ; e nella noflra
lìngua può così tradurfi:

Saffo è il mio nome; e quanto imafehi Omero,
Tanto io le donne fuperai nel canto.
(4) Neil' incertezza , che rifatta da tutto ciò , che
di fopra fi è detto , e che diventa maggiore per la
diverfità , che fi ofièrva nelle fattezze delle tefie già
mentovate 0 in medaglie, 0 in gemme, 0 in marmo,
che tutte fi vogliono di quella poeteffa ; noi ci fi amo
attenuti all'acconciatura de'capelli, che così s'incontra
in quafi tutte le tefie credute di Saffo; e ad una cer-
ta fomiglianza con molte di quelle ; e anche ad un
aria virile , che fi riconofee nel nofiro bronzo , con
quella vivacità d' occhi , e con quella prontezza, , 0
pìuttofio impudenza , che ne dimofira il talento , e 'l

cofiume .
 
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