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Le pitture antiche d'Ercolano e contorni (Band 7) — Neapel, 1779 [Cicognara, 2645-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.9170#0328
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3i8 TAVOLA LXXI.

che fon di un giallo più chiaro , è verde -, tutti gli or-
nati , o fieno volute, e i fiori fon bianchi ? la fqfcia è ver-
de con Ufi e bianche. Il campo della firifcia , che vien
fotto, è ;wr0 -, il campo degli ornati o fendetti, è ro^o -,
le bacchettine, che girano , e tramezzano, fon bianche,
con fioretti bianchi, e , e con frutta anche gialle;
e ìfeftoni fon verdi \ le mafehere hanno il a color
di carne, le Awfo bianche, le ornate di frondi ver-
di , e yforz bianchi. Graziofo è il /^z*, che fuona la
ringa, coronato di W, e pofato fopra un panno di
color bianco. Belliffime, e con fomma vivezza efpreffe, e
delicatamente dipinte , fon le due figure , coronate di
frondi verdi con fiori bianchi, refìando la donna cover-
ta a mezza vita con panno a color di lacca, e 1 Fauno,
che fi riconofce alle orecchie capr Igne <fl, cun panno di
color verdino.

coìta delle diade, e di tutti i fimi (Omero II. /. 530. mutata in fino ; e U altre ragioni t perchè quejlo ai-
Teocrito Id. 3. e ivi gli Scoliajii ; e fi vedano bero è facro a quel dio ( fi veda Fornuto in Pane,
ftnche il Cajìellano,e il Meurfio in QaXómct; e fi ve- e 7 Pafchalio de Ccr. VI. 28. ).
da ancora Tibullo II. El. I. 30. ove i Cementatori). (5) Siccome è no'a la la fcivi a de* numi della cam-
Oltraciò è nota V unione di Cerere, e di Bacco ; e il pagna ( Ovidio 1. c. e gli altri ) ; così nota ancora
tempio comune a Cerere , Lìbero, e Libera, mento- è la licenza , con evi fi celebravano le fefte di Bac-
iato da Livio, e da Cicerone, e di cui fi è parlato co ; e fpecialmente quelle della, vendemmia : fi veda
anche altrove. Nonno ( XII. 337-^fegg« ) Anacreonte (Od.LXIII.)

(4) Ovidio ( Mei. XIV. 338. ) : e gli altri, che deferivono h infidi'e, e le violenze ,

. , . . et pinu praecin&i cornila JPanes: che in tal tempo fi faceano alle Ninfe da.* Satiri, a

E Jon mote la favola della donzella amata da Pan alle donne da'villani ubbriaca.

TAVOLA LXXII.
 
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