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https://doi.org/10.11588/diglit.10172#0137
DI ALTRI CONFESS ORI CAP. IV.
fusse . Se mai nella santa visita prendeva!!
confidenza qualche Religioso di regalarlo,
anche di cosclle di divozione, rattriitavasi
talmente , che per quella visita non potea_>
consolarsi 5 anzi correggeva la leggierezza
del suddito con disciplinar se stesso,dicendo,
che intanto i Reiigiosi ardivano regalarlo ,
jerche lo credevano Uomo di poca autori-
tà , e superior mercenario . Caritativo cogl'
infermi,e molto più co'poveri piangeva quel
riorno , che non diltribuiva loro limoline.
Scrilse molte opere pertinenti alla vita spi-
rituale, alla miitica Teologia, ed al Jus Ca-
nonico , di cui era valente professore . Ca-
duto nell'ultima infermità nel Convento di
Carolèi cambiò la vita mortale coli' Eterna.
Al comparir il suo Cadavero, tutti i popoli,
che trovavansi radunati, proruppero in di-
rottissimo pianto, dicendo ad aita yoce, che
reltavano vedovi del loro Padre, della guida
delle lor anime, e del consolatore delle loro
afflizioni } onde in cotal guisa canonizarono
la Santità dell'Uomo di Dio nel 17x1.
s. VI.
Di alcuni Reiigiosi AgoJHniani di
Santa vita.
IN uno scritto a penna del P. M. Domeni-
co Lembo , Persona grave , ed erudita,
<lue volte Provinciale, con altre cariche in
quella Religione,!! traggono le seguenti no-
tizie, onde li forma il presente paragrafo.
I. Guglielmo da Tarsia, quantunque la
lunga dimora in Strangoli gì' abbia dato il
cognome della medesima Città, fu Religioso
de'più Illustri di quesf Ordine .Nacqu'egli
nella sudetta Terra di Tarsia da'Genitori più
tolto ricchi, che nobili, ed avendo scorsa_>
buona parte della giovinezza nel secolo, ri-
solse di' consagrare il rimanente nella Reli-
gione Agostiniana,come già fè. Vissè in que-
lla Religione fino al Sacerdozio vita, se non
apertamente scandalosa, almeno non troppo
lodevolmente Rcligiosa } quando ecco una
notte mentre adagiatamente dormiva in let-
to , gli apparve San Guglielmo dell' Ordine
medesimo, che in abito di guerriero, appog-
giandogli una lancia nel petto, gli dille con
".7
volto adirato , e con voce fiera : oh guarda
di più arrogarti quello nome di Guglielmo,
se menar non vorrai la vita di Guglielmo } e
battendolo-nel petto, disparve. Dcltato dun-
que dal sonno, atterrito da ciò , che gl'era
occorso , useito da ietto, buttandoli a terra,
bagnato di lagrime prese a gridare con quel
poco di voce gl'era rimasta,s/^ tuas Domine
demonstra mibi.Ora. per approfittarli có l'opra,
come già promelso avea col cuore, e perche
a tàto l'illuminava la ricevuta grazia del Cie-
lo , lasciate le commodità anche permelTe a'
buoni Reiigiosi, abbracciò una maniera di
vivere solo degli eremi. Depose le scarpe,
svestì l'abiti più molli, un iòlo, e rozzo rite-
nendone senza tela alcuna alle nude carni, e
sarebbe itato assai, se portato da pia fervore,
non s'avelse ricoverto tutto di cilicj,e di cate-
ne al peso di rotola trenta}onde gli conveni-
va camminar sempre , come giumento sotto
alla soma. Ne diisomiglievoie fu la qualità
del cibo} concioliache dato bando a qualun-
que sorte di minestra, o di pesee , o di car-
ne , o d'altro, ch'averte del prezioso, non_*
mangiava, che legumi, ed erbe senza condi-
mento alcuno, maniera qual mai alterò, nò
per varietà di stagione, nè per indisposizio-
ne di corpo, nè per fiacchezza d età} ed av
venne,che talvolta alcuni suoi Reiigiosi im-
pietositi di quell'acerbità di vivere, avendo-
gli con inganno framesehiati alcuni pezzetti
di carne co' legumi, tolto che se n'avvidde
l'uomo penitente, ne andò in amarissìme la-
grime, e le continuavate non che Iddio,an-
ch' egli impietosito del suo Servo con be
miracolo, li convertì in legume come l'altra
parte. Le sue delizie erano la contemplazio
ne de'Divini Miller;, nella quale consum-
mava il più del dì, e della notte } nò perche
alle volte veniva il giorno soprafatto dalle
fatiche corporali per occalione de' molti
Conventi, che fabricò, si reltava la notte da
spenderne gran parte nell'orazione , ed era
lòlitodire, che in quella ritrovava il riposo
depravagli, ed il riltoro dalle fatiche. Per
tutto ciò divulgata la sua fama gli correva
a folla la gente, per goderne , o la presenza
per necessità di spirituali consigli, o l'inter-
cessione apprelso Dio per bisogno de' suoi
asfari} onde si raccontano innumerabili gra
zie, ottenute per l'orazione di quello Beato
Servo del Signore.
Un figliuolo, che per un'alta caduta s'im
franse in due parti le gambe, il risanò come
prima col solo porselo in braccio . Un muro
della Chiesa del medesimo Ordine in Tarsia
in lunghezza di 60. palmi ,e 40. d' aitezza_j,
slogato dal rimanente minacciava rovina
con irreparabile danno : Il Servo di Dio
portoli in ginocchio prese a supplicarne la
Divina clemenza} ma perche sfuggisse il pe-
riglio delia vana gloria, attaccata una fune
al già già caseante muro, si sforzava come
trarlo al suo luogo 5 oprato, che dapprima.»
moise le risa} ma sortito felice l'esfetto, tras-
se tutti in ammirazione . In quello medesi-
mo Convento venne da lontanissìma parte a
ritrovarlo un, che attratto da piedi, e mani
vi fù condotto su d'un carro.Gii donò qual-
che speranza il buon Religioso, e trattenu-
tolo alquanti giorni, gl'ordinò, che se n'an-
dasie in casa, con promena , ch'il Signore
1' avrebbe racconsolato. Come fù alquanto
diltante , ma non oltre la tenuta del Mona-
Iterio, gli cadde di capo il cappello, levato-
gli via da una furia di vento} onde sè cenno
al Carrettiero , che glie l'avene riportato.
Quelli non solo xio'l prese, ma cominciò a
sbor-
fusse . Se mai nella santa visita prendeva!!
confidenza qualche Religioso di regalarlo,
anche di cosclle di divozione, rattriitavasi
talmente , che per quella visita non potea_>
consolarsi 5 anzi correggeva la leggierezza
del suddito con disciplinar se stesso,dicendo,
che intanto i Reiigiosi ardivano regalarlo ,
jerche lo credevano Uomo di poca autori-
tà , e superior mercenario . Caritativo cogl'
infermi,e molto più co'poveri piangeva quel
riorno , che non diltribuiva loro limoline.
Scrilse molte opere pertinenti alla vita spi-
rituale, alla miitica Teologia, ed al Jus Ca-
nonico , di cui era valente professore . Ca-
duto nell'ultima infermità nel Convento di
Carolèi cambiò la vita mortale coli' Eterna.
Al comparir il suo Cadavero, tutti i popoli,
che trovavansi radunati, proruppero in di-
rottissimo pianto, dicendo ad aita yoce, che
reltavano vedovi del loro Padre, della guida
delle lor anime, e del consolatore delle loro
afflizioni } onde in cotal guisa canonizarono
la Santità dell'Uomo di Dio nel 17x1.
s. VI.
Di alcuni Reiigiosi AgoJHniani di
Santa vita.
IN uno scritto a penna del P. M. Domeni-
co Lembo , Persona grave , ed erudita,
<lue volte Provinciale, con altre cariche in
quella Religione,!! traggono le seguenti no-
tizie, onde li forma il presente paragrafo.
I. Guglielmo da Tarsia, quantunque la
lunga dimora in Strangoli gì' abbia dato il
cognome della medesima Città, fu Religioso
de'più Illustri di quesf Ordine .Nacqu'egli
nella sudetta Terra di Tarsia da'Genitori più
tolto ricchi, che nobili, ed avendo scorsa_>
buona parte della giovinezza nel secolo, ri-
solse di' consagrare il rimanente nella Reli-
gione Agostiniana,come già fè. Vissè in que-
lla Religione fino al Sacerdozio vita, se non
apertamente scandalosa, almeno non troppo
lodevolmente Rcligiosa } quando ecco una
notte mentre adagiatamente dormiva in let-
to , gli apparve San Guglielmo dell' Ordine
medesimo, che in abito di guerriero, appog-
giandogli una lancia nel petto, gli dille con
".7
volto adirato , e con voce fiera : oh guarda
di più arrogarti quello nome di Guglielmo,
se menar non vorrai la vita di Guglielmo } e
battendolo-nel petto, disparve. Dcltato dun-
que dal sonno, atterrito da ciò , che gl'era
occorso , useito da ietto, buttandoli a terra,
bagnato di lagrime prese a gridare con quel
poco di voce gl'era rimasta,s/^ tuas Domine
demonstra mibi.Ora. per approfittarli có l'opra,
come già promelso avea col cuore, e perche
a tàto l'illuminava la ricevuta grazia del Cie-
lo , lasciate le commodità anche permelTe a'
buoni Reiigiosi, abbracciò una maniera di
vivere solo degli eremi. Depose le scarpe,
svestì l'abiti più molli, un iòlo, e rozzo rite-
nendone senza tela alcuna alle nude carni, e
sarebbe itato assai, se portato da pia fervore,
non s'avelse ricoverto tutto di cilicj,e di cate-
ne al peso di rotola trenta}onde gli conveni-
va camminar sempre , come giumento sotto
alla soma. Ne diisomiglievoie fu la qualità
del cibo} concioliache dato bando a qualun-
que sorte di minestra, o di pesee , o di car-
ne , o d'altro, ch'averte del prezioso, non_*
mangiava, che legumi, ed erbe senza condi-
mento alcuno, maniera qual mai alterò, nò
per varietà di stagione, nè per indisposizio-
ne di corpo, nè per fiacchezza d età} ed av
venne,che talvolta alcuni suoi Reiigiosi im-
pietositi di quell'acerbità di vivere, avendo-
gli con inganno framesehiati alcuni pezzetti
di carne co' legumi, tolto che se n'avvidde
l'uomo penitente, ne andò in amarissìme la-
grime, e le continuavate non che Iddio,an-
ch' egli impietosito del suo Servo con be
miracolo, li convertì in legume come l'altra
parte. Le sue delizie erano la contemplazio
ne de'Divini Miller;, nella quale consum-
mava il più del dì, e della notte } nò perche
alle volte veniva il giorno soprafatto dalle
fatiche corporali per occalione de' molti
Conventi, che fabricò, si reltava la notte da
spenderne gran parte nell'orazione , ed era
lòlitodire, che in quella ritrovava il riposo
depravagli, ed il riltoro dalle fatiche. Per
tutto ciò divulgata la sua fama gli correva
a folla la gente, per goderne , o la presenza
per necessità di spirituali consigli, o l'inter-
cessione apprelso Dio per bisogno de' suoi
asfari} onde si raccontano innumerabili gra
zie, ottenute per l'orazione di quello Beato
Servo del Signore.
Un figliuolo, che per un'alta caduta s'im
franse in due parti le gambe, il risanò come
prima col solo porselo in braccio . Un muro
della Chiesa del medesimo Ordine in Tarsia
in lunghezza di 60. palmi ,e 40. d' aitezza_j,
slogato dal rimanente minacciava rovina
con irreparabile danno : Il Servo di Dio
portoli in ginocchio prese a supplicarne la
Divina clemenza} ma perche sfuggisse il pe-
riglio delia vana gloria, attaccata una fune
al già già caseante muro, si sforzava come
trarlo al suo luogo 5 oprato, che dapprima.»
moise le risa} ma sortito felice l'esfetto, tras-
se tutti in ammirazione . In quello medesi-
mo Convento venne da lontanissìma parte a
ritrovarlo un, che attratto da piedi, e mani
vi fù condotto su d'un carro.Gii donò qual-
che speranza il buon Religioso, e trattenu-
tolo alquanti giorni, gl'ordinò, che se n'an-
dasie in casa, con promena , ch'il Signore
1' avrebbe racconsolato. Come fù alquanto
diltante , ma non oltre la tenuta del Mona-
Iterio, gli cadde di capo il cappello, levato-
gli via da una furia di vento} onde sè cenno
al Carrettiero , che glie l'avene riportato.
Quelli non solo xio'l prese, ma cominciò a
sbor-