Succinta Spiegai ione
tré sorti de i Fulmini polle da Aristo-
tele, delle quali una è coli chiara e
penetrante, che fa gli miracoli che li
leggono troppo grandi, come che pas-
sando , si bee il vino tutto , in una
botte, senza lasciare segno di bavere
tocco la botte : che fonde l’argento, ed
ogni altro metallo, che trova nelle ca-
se, senza puto offendere quella : che à
Marcia femina romana estinse il parto,
che haveva encora nel ventre, ed àlei
non fece alcun male : che ammazza le
micizia che fù tra quelle due Nazioni»
La ióa. rapprelenta Minerva , col-
l’Elmo ed unPennachia pendente,bot-
to al quale sta scolpito un Grifo. Ques-
ta Effigie si trova da noi dichiaratane!-
le Medaglie 13 , e is, di Velia.
La lya. porta, nel dritto , un Capo
di Buffalo , e nel rovcrscio la Spiga
grande, già bastevolemente propalata
ben-che lignifichi ancora Cerere , ò
l’Està, come la disegna brevemente O-
vidio nel Libro secondo delle Meta-
persone , ne si vede che habbi tocco
le vesti, che hanno in torno, ed altri
simili. Quella sotta di Fulmine viene
di Minerva, che nacque del capo di
Giove, e perciò è la più purgata , e
più botile parte-del fuoco , e bara la
bianca. L’altra abbruseia ciò che tro-
va , e quella fia la rolsa, mandata dal-
la mano di Giove. La terza che hà
più dell’humido, e del grotto, non ab-
brucia , ma tigne sittamente ; e per
ciò la dissero negra,e la diedero à Vol-
cano, ministro di questo noslro fuoco
tutto fumoso. Per lequali cose hanno
i Poeti chiamato il Fulmine Tri sui co ,
come che serilca in tré modi, e dipin-
gesi parimente con tré punte, e tré fu-
rono i Ciclopi che lo fabricavano , ce-
rne si legge nell’istoria di Volcano.
La iya. fa vedere Cerere con una
Spiga in Tetta, che da noi bara Spie-
gata nelle Medaglie i/a e ipa. scqucn-
ti. Il carattere X, potto qui, nel ro-
vcrscio , con due Spighe , mottra la
doppia abundanza d’alimento e di pus-
tura, nel tempo che gli Atenesi face-
vano la guerra contro quelli di Chio,
nel Mare Egeo, come si trova nel Ti-
meo di Platone ; ed è anco riferito in
alcune altre Istorie, che questi issolari
erano tanto odiati da quella gente,che
ogni volta che trovavano qualche falbo
Danaro, coniavano sù quello il carat-
tere X, improntato nella presente Me-
daglia , che per questo da Greci era
chiamata XIBaHaON, ove il X ,
e la prima lettera di quella voce, ser-
vendo ad eternare il ricordo della ne-
morsosi, quando deserivo il seggio re-
gale di Febo, dicendo che vi era coro-
nata di fiori la Primavera-, la nuda Es-
ta cinta di Spighe il crine 5 l’Autunno
tinto i piè d’una {premuta j e l’inverno
aggiacciate horrido e tristo. Il Capo
di Buffalo mostra le cose che sieramen-
te havemo dichiarate , nelle Medaglie
18, 19, 22, di Napoli , ed in oltre
quel Buffalo, cioè Bue Selvatico che
mangiò le schiacciate ch’erano pretto
ad un Sacrificio di Giove, appo gli
Athenesi , di che sdegnato uno che
quivi era presente , parendogli che
quella Bettia fotte siata troppo preson-
tuosa, diede di piglio ad una seure , e
l’uccise, tagliandoli la Testa , e se ne
fuggi via subito -, come scrive Suida.
Onde gli Romani presero occasione di
reiterare quel Sacrificio -, come raccon-
ta Pausania, nel primo Libro , dicen-
do che mettevano un poco di farro,
e di frumento, mescolati insieme , sù
l’Altare di Giove j, ed il Buttalo dest-
nato al Sacrificio , accettandoli l’an-
dava à mangiare, all’hora veniva uno
de i Sacerdoti, chiamato , da Greci,
Buffone, per questo ufficio, e dava di
una seure su’l Capo à quel Bue selva-
tico, lasciandolo decollato , come si
vede nella presente figura.
La 2 8a. è come la quatordecima di
quella moderna Città , eccettuato un
Leonetto, nel dritto , con l’Iscrittione
aEYKIsiiOs, intorno al capo del
Guerriero barbato , en un Uccellino
su i ramo della Spiga intagliata nel ro-
verseio. Il Leone era pollo da gli
An-
tré sorti de i Fulmini polle da Aristo-
tele, delle quali una è coli chiara e
penetrante, che fa gli miracoli che li
leggono troppo grandi, come che pas-
sando , si bee il vino tutto , in una
botte, senza lasciare segno di bavere
tocco la botte : che fonde l’argento, ed
ogni altro metallo, che trova nelle ca-
se, senza puto offendere quella : che à
Marcia femina romana estinse il parto,
che haveva encora nel ventre, ed àlei
non fece alcun male : che ammazza le
micizia che fù tra quelle due Nazioni»
La ióa. rapprelenta Minerva , col-
l’Elmo ed unPennachia pendente,bot-
to al quale sta scolpito un Grifo. Ques-
ta Effigie si trova da noi dichiaratane!-
le Medaglie 13 , e is, di Velia.
La lya. porta, nel dritto , un Capo
di Buffalo , e nel rovcrscio la Spiga
grande, già bastevolemente propalata
ben-che lignifichi ancora Cerere , ò
l’Està, come la disegna brevemente O-
vidio nel Libro secondo delle Meta-
persone , ne si vede che habbi tocco
le vesti, che hanno in torno, ed altri
simili. Quella sotta di Fulmine viene
di Minerva, che nacque del capo di
Giove, e perciò è la più purgata , e
più botile parte-del fuoco , e bara la
bianca. L’altra abbruseia ciò che tro-
va , e quella fia la rolsa, mandata dal-
la mano di Giove. La terza che hà
più dell’humido, e del grotto, non ab-
brucia , ma tigne sittamente ; e per
ciò la dissero negra,e la diedero à Vol-
cano, ministro di questo noslro fuoco
tutto fumoso. Per lequali cose hanno
i Poeti chiamato il Fulmine Tri sui co ,
come che serilca in tré modi, e dipin-
gesi parimente con tré punte, e tré fu-
rono i Ciclopi che lo fabricavano , ce-
rne si legge nell’istoria di Volcano.
La iya. fa vedere Cerere con una
Spiga in Tetta, che da noi bara Spie-
gata nelle Medaglie i/a e ipa. scqucn-
ti. Il carattere X, potto qui, nel ro-
vcrscio , con due Spighe , mottra la
doppia abundanza d’alimento e di pus-
tura, nel tempo che gli Atenesi face-
vano la guerra contro quelli di Chio,
nel Mare Egeo, come si trova nel Ti-
meo di Platone ; ed è anco riferito in
alcune altre Istorie, che questi issolari
erano tanto odiati da quella gente,che
ogni volta che trovavano qualche falbo
Danaro, coniavano sù quello il carat-
tere X, improntato nella presente Me-
daglia , che per questo da Greci era
chiamata XIBaHaON, ove il X ,
e la prima lettera di quella voce, ser-
vendo ad eternare il ricordo della ne-
morsosi, quando deserivo il seggio re-
gale di Febo, dicendo che vi era coro-
nata di fiori la Primavera-, la nuda Es-
ta cinta di Spighe il crine 5 l’Autunno
tinto i piè d’una {premuta j e l’inverno
aggiacciate horrido e tristo. Il Capo
di Buffalo mostra le cose che sieramen-
te havemo dichiarate , nelle Medaglie
18, 19, 22, di Napoli , ed in oltre
quel Buffalo, cioè Bue Selvatico che
mangiò le schiacciate ch’erano pretto
ad un Sacrificio di Giove, appo gli
Athenesi , di che sdegnato uno che
quivi era presente , parendogli che
quella Bettia fotte siata troppo preson-
tuosa, diede di piglio ad una seure , e
l’uccise, tagliandoli la Testa , e se ne
fuggi via subito -, come scrive Suida.
Onde gli Romani presero occasione di
reiterare quel Sacrificio -, come raccon-
ta Pausania, nel primo Libro , dicen-
do che mettevano un poco di farro,
e di frumento, mescolati insieme , sù
l’Altare di Giove j, ed il Buttalo dest-
nato al Sacrificio , accettandoli l’an-
dava à mangiare, all’hora veniva uno
de i Sacerdoti, chiamato , da Greci,
Buffone, per questo ufficio, e dava di
una seure su’l Capo à quel Bue selva-
tico, lasciandolo decollato , come si
vede nella presente figura.
La 2 8a. è come la quatordecima di
quella moderna Città , eccettuato un
Leonetto, nel dritto , con l’Iscrittione
aEYKIsiiOs, intorno al capo del
Guerriero barbato , en un Uccellino
su i ramo della Spiga intagliata nel ro-
verseio. Il Leone era pollo da gli
An-